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True Evil

Ad un mese dall'uscita del primo episodio, abbiamo provato due nuovi protagonisti e l'interessante modalità Raid dello spin-off Capcom

PROVATO di Mattia Comba   —   27/01/2015

In una fredda e uggiosa giornata milanese siamo stati invitati negli uffici di Halifax per provare con mano una build quasi completa di Resident Evil: Revelations 2, che farà il suo esordio su PC e console di corrente e passata generazione tra meno di un mese. Dopo aver riabbracciato a piene mani le atmosfere tipiche dei survival horror, il secondo capitolo dello spin-off è pronto a compiere un'altro passo decisamente insolito: al posto di uscire in un'unica soluzione, infatti, Revelations 2 sarà strutturato come una mini serie di quattro episodi rilasciati a cadenza settimanale che solo successivamente verranno raccolti un'unica edizione distribuita sia in formato digitale che pacchettizzato. Una mossa insolita, dicevamo, ma anche molto coraggiosa vista la sempre più scarsa propensione dei giocatori a finire i titoli che comprano e la concreta possibilità che se i primi episodi non convinceranno, caleranno irrimediabilmente gli acquisti di quelli successivi. Scommessa azzardata?

Resident Evil: Revelations 2 promette di essere un survival horror a episodi decisamente interessante

Il militare e la bambina

Come già emerso in occasione delle precedenti prove, in Resident Evil: Revelations 2 divideremo sempre lo schermo con un altro personaggio in un susseguirsi di coppie ben assortite le cui storie andranno progressivamente ad intrecciarsi dando corpo alla trama che si risolverà nel quarto capitolo. È proprio sull'alternanza dei protagonisti e sulle differenti situazioni che si troveranno ad affrontare che il team di sviluppo vuole costruire i cliffhanger di ogni episodio, aggiungendo suspense e colpi di scena di una potenza narrativa tale da lasciare il giocatore con l'acquolina in bocca nell'attesa dell'episodio successivo.

True Evil
True Evil

Precedentemente avevamo avuto modo di giocare nei panni di Claire Redfield e Moira Burton, entrambe operative all'interno dell'organizzazione anti-bioterrorismo Terra Save e rapite da un manipolo di soldati che le hanno rinchiuse in un posto misterioso lontano da qualunque zona civilizzata. Nonostante l'abilità con le armi di Claire e la scaltrezza di Moira, le due si troveranno ben presto a fare i conti con orde di creature mostruose nella vana speranza di riuscire a lasciare indenni il luogo di prigionia. Una volta trovata una ricetrasmittente, la giovane Moira lancia un segnale di allarme con tanto di coordinate satellitari, intercettate prontamente dal padre che, fucile in spalla, parte alla volta dell'isola in cui per l'ultima volta ha avuto notizie della figlia. Moira infatti è la figlia di Barry Burton, ex militare della US Air Force impiegato nella stessa unità di Chris Redfield, prima di lasciare tutto per unirsi alla S.T.A.R.S. e trovarsi invischiato nei nefasti eventi di Raccoon City. Sarà lui il protagonista di questa seconda parte del primo episodio, ma sul suo cammino troverà un'insolita quanto utile alleata. Sceso dalla barca, infatti, dal nulla si trova davanti una bambina di non più di dieci anni intenta a camminare senza meta, completamente inconsapevole di come abbia fatto a raggiungere l'isola. Il suo nome è Natalia ed è provvista di un particolare potere che le premette di percepire la presenza delle strane creature che popolano l'isola (zombie o mutanti che siano). L'utilizzo di Natalia diventa quindi di primaria importanza per pianificare al meglio le mosse di Berry, che ricalcando quanto già emerso nella prova precedente, si troverà a corto di proiettili abbastanza in fretta. In tal senso, uno degli aspetti più interessanti di Revelations 2 è il suo ritorno alle origini dei survival horror, con munizioni e medikit in quantità limitate, il livello di vita che scende velocemente ed enigmi ragionati da risolvere prima di passare all'ambientazione successiva. Ogni location è caratterizzata da atmosfere lugubri e sinistre a cui fanno da sottofondo i continui versi e gorgoglii emessi dalle creature ostili, costringendoci a tendere le orecchie e aspettarci il peggio in qualsiasi momento. Insomma l'atmosfera è quella giusta, il senso di minaccia e inquietudine è costante, e anche il gameplay sembra avere parecchie frecce al proprio arco.

Sfida arcade

Puntando il dito di Natalia in giro per lo scenario, possiamo scovare eventuali creature che si celano dietro a un muro o a un portone, preparandoci di conseguenza allo scontro imminente. La piccola statura della ragazzina ci permette inoltre di farla strisciare in un pertugio o sgattaiolare in una piccola grata a recuperare una chiave necessaria a passare all'area successiva.

True Evil
True Evil

Il cambio di personaggio è veloce e intuitivo, tuttavia il titolo sembra soffrire maggiormente nelle dinamiche in interazione della coppia rispetto a quanto visto con Claire e Moira. Se prima avevamo a che fare con due ragazze adulte capaci di difendersi da sole, qui la questione è diversa e ci siamo trovati più volte a dover soccorrere un'indifesa Natalia troppo spesso presa di mira dai nemici. Non vogliamo assolutamente asserire che la piccola dovrebbe imbracciare un fucile, tutt'altro, ma una maggiore reattività nel fuggire dalle situazioni di pericolo al posto di stare costantemente tra i piedi di Barry l'avremmo gradita maggiormente. Dopo aver risolto un paio di enigmi che ci hanno richiesto un po' di tempo ed esplorazione, siamo finalmente arrivati al cospetto del Revenant, una creatura coriacea, molto agile e potente che abbiamo messo in fuga solamente dopo avergli scaricato addosso un paio di caricatori. Al di là dei boss dalle caratteristiche peculiari, i nemici in generale ci hanno stupito per la loro varietà sia nell'estetica sia nei pattern d'attacco, che risultano spesso imprevedibili soprattutto quando sono in gruppo e tendono a circondare velocemente il giocatore mettendolo alle strette in pochi secondi. Se da una parte i modelli poligonali dei personaggi sono molto ben caratterizzati e dettagliati, dall'altra c'è da segnalare una totale mancanza di interazione con lo scenario nonché una scarsa realizzazione di effetti particellari e volumetrici, probabilmente dovuto alla natura cross-gen del progetto. Messa da parte la campagna principale, abbiamo affrontato la modalità Raid, che torna riveduta e corretta rispetto al primo capitolo. Ogni episodio di Revelations 2 dà accesso a tre dungeon con sei missioni ognuno da affrontare con uno dei sei personaggi disponibili, da soli o in compagnia. In ogni missioni ci troveremo in una location diversa divisa in aree successive da sbloccare ammazzando un certo numero di nemici, e alcuni obiettivi secondari da portare a termine per ottenere un punteggio più alto. La modalità Raid infatti è totalmente slegata dalla campagna principale, ma ne rappresenta un graditissimo diversivo capace di divertire e intrattenere in primis per i ritmi serrati e frenetici di ogni missione e secondariamente per l'alto tasso di rigiocabilità. Al termine di ogni Raid infatti veniamo premiati con monete da spendere per comprare nuove armi, potenziamenti o abilità via via più potenti per ambire a punteggi sempre più alti. Non ci resta quindi che aspettare il 25 febbraio per mettere le mani sul primo episodio di Resident Evil: Revelations 2 e scoprire se la scommessa di Capcom ha effettivamente dato i suoi frutti.

CERTEZZE

  • Le atmosfere si riconfermano convincenti
  • La modalità Raid è un'ottima deviazione
  • Berry e Natalia ampliano un cast sempre più variegato

DUBBI

  • La struttura episodica rimane un'incognita
  • Tecnicamente non convince