"La musica è una componente chiave dell'offerta di intrattenimento che i consumatori si aspettano da Sony, e il nostro obiettivo con PlayStation Music è quello di offrire l'esperienza musicale più coinvolgente ai milioni di utenti di PlayStation Network in tutto il mondo". Con queste parole Andrew House, Presidente e Group CEO di Sony Computer Entertainment Inc. e Group Executive responsabile del Network Entertainment Business, ha presentato giorni fa al
mondo intero il nuovo servizio di musica digitale che integrerà di fatto PlayStation Network e il servizio Spotify. La svolta avviene mentre e' in pieno corso una battaglia tra colossi come Apple, Google e la stessa Sony per il dominio in un settore che potrebbe garantire alle aziende interessate un grosso giro di affari, ma anche di grossa difficoltà per il colosso giapponese. Se da un lato infatti l'operazione è inquadrabile nella strategia di Sony di elevarsi a marca di riferimento per i cosiddetti prodotti "best in class", tagliando i rami secchi (prima VAIO e probabilmente a breve il settore mobile) per puntare alla produzione selettiva di articoli e servizi capaci di garantire visibilità e profitto, dall'altro rientra anche in quella politica di rinnovazione strutturale e razionalizzazione dei costi che il colosso dell'elettronica sta adottando per cercare di arginare una crisi che da qui al 31 marzo 2015, chiusura dell'anno fiscale, secondo stime recenti gli farà perdere qualcosa come 2,1 miliardi di dollari. Situazione che oltre a confermare il crollo della compagnia nel rating dell'agenzia Moody's, che ha ridotto il livello dell'affidabilità del debito a Ba1, cioè allo status di bond-spazzatura, porterà quasi certamente pure al taglio del 15% del personale che si occupa del business dei cellulari, la divisione più in perdita, che come accennato prima è a forte rischio chiusura.
Sony chiude Music Unlimited e si allea con Spotify dando vita a PlayStation Music: cosa cambierà?
Curiosità
Come riportato recentemente dal Corriere della Sera, che riprende i dati rilasciati da GFK, una delle più importanti società al mondo nelle ricerche di mercato, in Italia sono 16 milioni gli utenti che settimanalmente ascoltano musica in streaming, e di questi quattro milioni lo fanno a pagamento. In generale, tra le app musicali più diffuse a livello internazionale spiccano Spotify e Deezer, mentre per i video YouTube e Netflix.
Musica e gioco
Quando venne lanciato in Europa nel dicembre del 2010, il marchio Music Unlimited doveva essere legato a un rivoluzionario servizio di streaming musicale on-demand capace di rivaleggiare perfino con iTunes. Anche per questi motivi venne successivamente esteso ai dispositivi mobili come per esempio PlayStation Vita, iPhone e smartphone Android. L'obiettivo di Sony Entertainment Network era quello di offrire tramite abbonamento l'accesso istantaneo a milioni di canzoni da una grande varietà di piattaforme fisse e portatili, senza pubblicità, interruzioni e con decine di canali predefiniti. Purtroppo per l'azienda giapponese, le cose sono andate in maniera differente e nonostante un buon bacino di utenza il servizio ha cominciato una fase discendente dalla quale non è più riuscito a riprendersi, complice alcuni suoi limiti strutturali, la crisi generale che ha riguardato anche il settore musicale e la feroce concorrenza di colossi del settore quali per esempio Spotify, Google Play Music e Pandora, capaci di offrire servizi migliori spesso a costi minori (in relazione ai contenuti) o addirittura azzerati. In questo scenario Music Unlimited ha finito per arrancare, spingendo i vertici Sony a un cambio radicale di strategia, sfociata poi nell'azione di dare un taglio col passato e di appoggiarsi ad una realtà consolidata come la sopra citata Spotify. Grazie alla partnership con la società svedese, che può contare su circa 60 milioni di utenti attivi, di cui 15 milioni come abbonati premium, Sony non ci guadagnerà solo in termini di catalogo e infrastruttura, ma lo farà anche da quello contenutistico.
Nel quadro dell'alleanza con il colosso giapponese, infatti, Spotify non offrirà "solo" più di 30 milioni di brani e 1,5 miliardi di playlist (gli utenti Sony potranno creare la propria libreria musicale o ascoltare quelle ideate dagli utenti o dal team editoriale di Spotify), ma anche sfruttare funzioni inedite. Gli appassionati di videogiochi che possiedono una PlayStation 4, per esempio, attraverso un'apposita funzione potranno fruire del servizio anche durante le sessioni di gioco. In questo modo sarà possibile per loro personalizzare la propria esperienza durante una partita caricando una colonna sonora contenente le proprie canzoni preferite. Una manna per buona parte di quei 64 milioni di utenti attivi su PlayStation Network desiderosi di godersi una migliore e più ampia esperienza di musica digitale. Oltre alle stesse funzionalità del servizio originale e ai suoi contenuti, per lo streaming musicale on-demand Sony potrà anche usufruire di una presenza internazionale più ampia ed articolata. Ad oggi con Music Unlimited la compagnia è presente in 19 Nazioni, mentre con Spotify e quindi col nuovo PlayStation Music allargherà la sua presenza fino a raggiungere al momento del lancio più del doppio dei Paesi. Allo stesso modo per la società svedese la partnership garantirà una ulteriore capillarizzazione del suo servizio. L'azienda europea sta in tal senso da tempo portando avanti una politica che prevede ad esempio il pre-caricamento di Spotify su dispositivi e applicazioni, con l'idea di sbaragliare in questo modo vecchi e nuovi competitor, dato che teoricamente gli utenti che si ritrovano un servizio musicale che gli viene praticamente servito su un piatto d'argento, avrebbero meno motivazioni a cercarne altri altrove.
Qualcosa di simile concettualmente al sistema adottato insieme a Volvo per le auto equipaggiate con il nuovo sistema Sense Connected Touch, oppure con il progetto di trasporto privato a metà tra taxi e noleggio di auto con autista chiamato Uber, che si usa con un'app del cellulare. I clienti delle vetture di questo servizio, infatti, possono ascoltare la loro musica preferita, così come le stazioni che più amano e le proprie playlist (se possiedono un account Spotify), a bordo delle vetture noleggiate. Così le canzoni vengono scelte da chi paga la corsa e senza andare, come detto, a cercare quindi altri servizi o app.
Tornando a PlayStation Music, il lancio avverrà il 29 Marzo 2015, in concomitanza con la chiusura del vecchio Music Unlimited. Il servizio sarà inizialmente disponibile sui sistemi PlayStation 4 e PlayStation 3, e successivamente su smartphone e tablet Xperia, senza obbligo di abbonamento. A meno di non voler evitare la pubblicità e volere usufruire di alcune funzionalità extra, come l'ascolto dei brani in modalità offline o lo streaming senza limiti da smartphone e tablet. In qual caso bisognerà sottoscrivere un canone mensile. In tal senso gli utenti PlayStation Network potranno collegare il proprio account con Spotify (e viceversa) e se non ne hanno, appunto, uno, abbonarsi al suo servizio Premium direttamente attraverso il portafoglio del sito web della console. Visto poi che l'account sarà unico, chi si iscriverà da PlayStation Music potrà comunque ascoltare Spotify su tutti i dispositivi per i quali sarà disponibile il servizio. Alla luce di quanto vi abbiamo raccontato fino adesso, e in attesa di ulteriori informazioni ufficiali che potrebbero magari svelare altre funzioni specifiche per gli utenti Sony, ci sentiamo comunque già in grado di trarre le prime conclusioni, che a nostro modo di vedere non possono che essere positive: la mossa dell'azienda giapponese di stipulare un accordo con Spotify ci sembra davvero azzeccata sotto ogni punto di vista, soprattutto da quello relativo alla qualità del servizio, che poi è l'aspetto che più ci interessa come redattori/utenti. La sensazione è che dalla fine di marzo di quest'anno, i possessori di PlayStation potranno godere di un servizio di streaming musicale on-demand completo come non mai.