Quando si parla di Winning Eleven, ai giocatori più anziani di Pro Evolution Soccer scatta subito la lacrimuccia: nonostante lo stesso nome sia ancora in uso nell'edizione giapponese della simulazione calcistica, molti ricordano infatti con nostalgia i tempi in cui ci si improvvisava tutti conoscitori della lingua nipponica, pur di riuscire a navigare tra i vari menu senza dovere aspettare la versione tradotta nella nostra lingua. Se a questo punto avete già i lucciconi agli occhi, sappiate che quest'anno vi sentirete anche più vecchi, visto che la serie PES raggiunge il traguardo delle venti primavere: un inevitabile omaggio alla memoria è stato effettuato anche da Adam Bhatti, Product Manager europeo di PES 2016 che abbiamo incontrato in una mattinata soleggiata di inizio giugno. Insieme a lui abbiamo incontrato anche il gioco, con il quale abbiamo fatto una nostra prima conoscenza non certo definitiva, ma sufficiente per iniziare a parlarne in modo incoraggiante. Quello dell'annuncio del nuovo capitolo è stato del resto un momento atteso da tantissimi fan nel corso degli ultimi mesi, alla luce dell'ottimo PES 2015 realizzato dal team con doppia sede in Inghilterra e in Giappone. Qualche partita in tutta tranquillità e una chiacchierata ci hanno offerto l'occasione di verificare lo stato dei lavori, che a questo punto possiamo finalmente riportare anche a voi.
PES 2016 ci convince nella sua prima uscita: il nostro incontro con Adam Bhatti
Parola d’ordine: gameplay
Al di là delle immancabili migliorie nei vari aspetti che lo compongono, PES 2016 porterà con sé delle importanti novità sul fronte delle dinamiche di gioco. Non a caso, la presentazione alla quale abbiamo assistito è partita proprio dalle rinnovate meccaniche che regolano la gestione dell'uno contro uno, dove gli sviluppatori hanno lavorato in due diverse direzioni: rendere più armonico il movimento in attacco, dando allo stesso tempo alla difesa degli strumenti più efficienti per contrastare l'avversario.
Da questo punto di vista spicca il potenziamento del comando corrispondente alla pressione del tasto X del controller PlayStation 4, tramite il quale effettuare un tackle sull'avversario più deciso che in precedenza. Continuerà a esistere anche la scivolata, ma da quanto abbiamo visto questo nuovo elemento preannuncia lo sviluppo un gioco particolarmente fisico. Secondo il buon Adam, sulla build mostrataci c'erano ancora diverse cose da bilanciare relative comportamento degli arbitri, a proposito dei quali non ce la sentiamo quindi di sbilanciarci in nessun modo. Per quanto riguarda invece l'interazione tra i giocatori sul campo, il Product Manager ci ha presentato così le novità in arrivo: "Lo scorso anno PES aveva diversi difetti in difesa: i giocatori urtavano tra di loro, smettevano di correre e non reagivano a dovere. A parte il dribbling, non c'era un feeling autentico dell'impatto fisico; in più le animazioni si bloccavano ed era frustrante. Abbiamo voluto rendere la difesa migliore, e per farlo non c'è stata altra via se non riscrivere il sistema di collisione: c'è ancora qualcosa da sistemare ma vogliamo che il gioco sia estremamente fluido". Una fluidità che abbiamo poi appurato anche noi, riscontrando un netto miglioramento nell'armonia del gioco rispetto a PES 2015, il cui principale difetto nel gameplay secondo noi era proprio legato alla mancanza di alcune animazioni chiave. Tutto questo ci è sembrato sin dalla prima partita uno sgradevole ricordo, ritrovandoci davanti a un'esperienza che già allo stato attuale si è fatta apprezzare. Non dimentichiamo infatti che il gioco mostratoci era circa al 55% dello sviluppo, almeno secondo quanto dichiarato. Tornando alla fluidità di cui sopra, in termini di cifre nude e crude per PES 2016 si parla di un numero di animazioni pari a tre volte quelle del suo predecessore, molte delle quali riguardanti il tocco di prima: ci torneremo sopra più avanti.
Sbatti Neymar in copertina
L'uomo-immagine di PES 2016 sarà Neymar, stella del Barcellona a segno anche nell'ultima finale di Champions League. Il nazionale brasiliano, quest'anno ha visto la conquista del triplete con la squadra catalana, a coronamento di una stagione in cui ha totalizzato la bellezza di 39 reti in 51 presenze. Cede dunque il testimone Mario Götze, al quale era toccato l'anno scorso apparire sulla copertina del gioco, dopo essersela guadagnata con il gol decisivo nella finale dei Mondiali che ha regalato la vittoria alla Germania.
Intelligenza e personalità
Prima di passare ad altro, è impossibile dimenticare i portieri, uno dei nervi più scoperti per ogni simulazione calcistica che voglia affacciarsi sul mercato. Su questo aspetto ci saranno novità in PES 2016, dove per ora abbiamo assistito a spettacolari parate, ma anche a qualche incertezza di troppo: è comunque tutto già nel calendario dei lavori di ottimizzazione previsto dagli sviluppatori. Al di là di quanto immediatamente visibile, Bhatti ci ha anticipato qualcosina in più: "Ogni portiere ha una sua personalità, legata al Player ID di PES che per i portieri si traduce nel modo in cui essi reagiscono. Ne vedrete alcuni correre fuori area e altri restare indietro, o respingere di pugno piuttosto che provare a bloccare la palla. Abbiamo anche quattro nuovi attributi riguardanti i portieri, basati su riflessi, come si lasciano cadere e rilanciano la palla. Questi nuovi dati ci permettono di dare molta più personalità ai singoli giocatori". Qualcosa all'interno delle statistiche cambierà anche nei ruoli di movimento, ma tutto ciò che ci è concesso sapere al momento è appunto che ci sarà qualche novità in tal senso come conseguenza delle nuove dinamiche legate alle collisioni. Giocatori diversi avranno modi ancora più differenti di reagire a un comando: Bonucci risulterà per esempio molto più diligente nel difendere con la pressione della X rispetto a Morata, per fare un esempio, ma soprattutto grazie alla nuova difesa sarà più efficace in copertura. Si tratta di aspetti di cui senza dubbio si parla ciclicamente ogni anno, che avremo quindi modo di verificare a tempo debito in fase di recensione. Restando in tema di movimenti, l'evoluzione della Fluid Formation introdotta con PES 2015 promette un'esperienza più somigliante al calcio reale, anche grazie alla nuova intelligenza artificiale dei giocatori.
Durante i match effettuati, abbiamo visto come chi è senza palla compia movimenti avanti o indietro, per smarcarsi in modo più vario: la promessa è quella di far sì che ogni match sia diverso dall'altro, sia in difesa che in attacco, senza risultare mai noiosi. Proprio per spezzare la monotonia, tornerà di gran carriera la Master League, per ammissione dello stesso Bhatti un po' trascurata l'anno scorso in occasione dell'introduzione di myClub. La storica modalità offline, presente nella serie PES da tempo immemore, ci è stata presentata così nella sua nuova incarnazione: "Sarà possibile avere un'esperienza completamente diversa, a partire dall'avvio della modalità. È difficile creare un manageriale di calcio all'interno di una simulazione, ma abbiamo fatto del nostro meglio. Ci saranno tante opzioni e tante statistiche, oltre al pieno controllo sulla gestione del team. Gestire giocatori, contratti, scouting, allenamento: la Master League di quest'anno sarà una vera alternativa all'esperienza online. Abbiamo deciso di creare una schermata principale in costante aggiornamento con annunci, informazioni e notizie di vario genere. Abbiamo costruito una vita per il manager, dandogli pieno controllo".
Un grazie a Kojima
Già da PES 2014, il team al lavoro sulla serie calcistica ha potuto contare sull'uso del Fox Engine, passando dal motore grafico precedente a quello realizzato da Kojima Productions. Una vera e propria rivoluzione secondo Bhatti, che ha portato giovamento anche nel modo in cui una serie annuale come PES viene realizzata: "Il Fox Engine ci permette di adattarci meglio, perché viene aggiornato ogni anno. È un motore potente, tra i migliori dell'industria. In generale, il modo in cui lavoriamo su PES su base annuale vede ad agosto l'inizio di una fase in cui stabiliamo cosa vogliamo migliorare: in quel momento, il gioco dell'anno in corso è quasi finito e possiamo guardare avanti. Ci possono essere cose che non abbiamo avuto il tempo di realizzare o nuove idee: a settembre solitamente poi ci riuniamo e decidiamo cosa fare".
Un aiuto che va a trovare libero sfogo nell'impatto grafico, migliorato in PES 2015 soprattutto grazie all'arrivo delle console di attuale generazione. L'edizione 2016 andrà anche in questo caso ad ampliare quanto visto in precedenza, tramite l'introduzione di nuovi elementi dedicati all'erba, oltre che alla pelle e ai tratti somatici dei giocatori: il modello di Neymar, visto nel primo trailer, è semplicemente fantastico e promette grandi passi avanti anche per la raffigurazione dei calciatori. Non solo quelli più famosi a quanto pare, facendoci ben sperare anche per le squadre minori. Ci saranno poi aggiornamenti sulla telecamera di gioco, che offrirà una visuale televisiva in grado di mostrare meglio i movimenti: secondo il Product Manager, l'inquadratura seguirà un comportamento più intelligente, eseguendo all'occorrenza zoom sui giocatori più lontani, con l'aggiunta di eventuali cambiamenti d'angolo per seguire meglio l'azione. Abbiamo già parlato delle tante animazioni in arrivo per i giocatori: a chi teme che esse possano riguardare solo le superstar, Bhatti risponde come segue. "Sono piuttosto diffuse. Proviamo sempre a dare vita nel gioco ai calciatori chiave, è quello che ci chiedono i giocatori che usano le squadre migliori quando giocano con gli amici, oppure tesserano un calciatore in Master League o myClub. Questo numero di animazioni è però un qualcosa di cui in realtà ti accorgi lentamente, perché si tratta di animazioni che collegano le une alle altre: il modo in cui il giocatore si gira, si muove, incespica, esce da un contrasto o tocca la palla in base alla sua posizione". Alle aggiunte più funzionali al gameplay si affiancano com'è giusto che sia quelle di contorno: come FIFA insegna, esse ricoprono quasi la stessa importanza per far credere a chi ha il controller in mano di essere davvero all'interno di uno stadio. In PES 2016 i giocatori protesteranno per un contrasto duro e si dispereranno dopo aver sbagliato un gol, mentre per gli amanti dei festeggiamenti ci saranno nuove aggiunte, tra le quali il famoso selfie di Totti davanti alla curva della Roma nel derby d'andata di quest'anno contro la Lazio. In memoria dei bei tempi andati trascorsi a patchare il gioco coi propri elementi grafici, sarà possibile su PlayStation 4 usare la funzionalità d'importazione delle immagini, grazie alla quale introdurre dall'esterno maglie, emblemi e altro ancora.
Verso l’E3
Se tutto quanto sopra riportato ha stuzzicato il vostro interesse, non dimentichiamo che l'E3 è appena iniziato, e che per questo nelle prossime ore ci saranno senza dubbio altre novità legate a PES 2016. Non abbiamo ancora accennato, per esempio, alle condizioni meteo dinamiche: nonostante esse siano state anticipate anche dal recente comunicato ufficiale, non erano disponibili nella versione da noi testata: lo saranno in quella presente alla fiera di Los Angeles. Ci sono poi state parole confortanti anche sul netcode da parte del Product Manager, secondo il quale con l'avvento della modalità myClub è diventata ancora più grande la responsabilità da parte di Konami nei confronti dei giocatori, che tramite questa componente investono denaro reale all'interno del gioco. Senza contare altre novità riguardanti le varie modalità (dettagli in arrivo anche per myClub), le licenze ("Sarà un ottimo anno per PES") e altre sorprese che gli sviluppatori vorranno farci da qui all'uscita di PES 2016. Per il momento, non possiamo che accogliere in con estrema convinzione quanto abbiamo visto: la battaglia per il trono di migliore simulazione calcistica quest'anno sarà davvero serrata.
CERTEZZE
- Gioco più fluido
- I modelli dei giocatori
- Nuove possibilità in difesa
DUBBI
- Atteggiamento degli arbitri da verificare
- Netcode finalmente perfetto?