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Guerra totale

Eugen Systems omaggia l'epoca d'oro degli strategici in tempo reale

PROVATO di Andrea Centini   —   19/08/2015

Nonostante alcune apparizioni più o meno fortunate su console, gli strategici in tempo reale (RTS) sono ancora oggi indissolubilmente legati all'universo PC, dove "dimorano" titoli iconici alla stregua del campione d'incassi StarCraft 2 (Blizzard) e l'intera, apprezzatissima saga di Total War, sviluppata dai britannici The Creative Assembly.

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Tra le migliori produzioni nel suddetto genere si annoverano anche diversi progetti di Eugen Systems, software house francese fondata a Parigi nel 2000 dai fratelli Alexis e Cedric Le Dreassay che ha riscosso un notevole successo grazie ad Act of War, R.U.S.E. (pubblicato anche su Xbox 360 e PlayStation 3) e il più recente e simulativo Wargame. Forte dell'esperienza accumulata in quindici anni e del buon motore grafico proprietario IRISZOOM, il team d'oltralpe ha deciso di lanciarsi in una sorta di "operazione nostalgia" con la sua ultima fatica Act of Aggression, un vero e proprio omaggio all'epoca d'oro degli RTS, ovvero gli anni '90 e i primi 2000, dominati dalla splendida saga di Command & Conquer, il cui nome nell'iterazione Generals (2003) è riecheggiato più volte nella promozione dell'opera Eugen Systems. Disponibile da qualche tempo in versione beta, rilasciata su Steam a tutti coloro che hanno fatto il preordine, il gioco giungerà sugli scaffali all'inizio di settembre: noi abbiamo iniziato a saggiarne le potenzialità e queste sono le nostre prime impressioni.

Dinamiche vecchia scuola e un buon comparto tecnico nel nuovo RTS di Eugen Systems

Dissesto finanziario

Benché in questa versione preliminare di Act of Aggression manchino completamente la campagna e il tutorial, un dettaglio che ci ha messo piuttosto in difficoltà nell'approcciarci con alcuni aspetti del gameplay, le fazioni in lotta fra loro e l'incipit narrativo sono stati ampiamente presentati da Eugen Systems, che proietta il giocatore in un classico thriller fantapolitico ispirato allo stile di Tom Clancy e ambientato in un futuro molto prossimo. Il fulcro del conflitto ruota attorno al cosiddetto "Shangai Crash" del 2019, ovvero il devastante tracollo del sistema finanziario cinese che, con un effetto a catena, si traduce in una recessione a livello mondiale ben peggiore di quella scatenata nel 1929 da Wall Street.

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In questo scenario apocalittico ma potenzialmente verosimile, anche alla luce delle ben poco rassicuranti notizie di attualità, a patire maggiormente la crisi sono i paesi del terzo mondo, che spinti nel caos vengono occupati da un'organizzazione segreta chiamata "The Cartel" attraverso regimi fantoccio. A contrapporsi ai cattivoni di turno, guidati da magnati dell'industria e dei media, ufficiali corrotti e politici potenti, gli immancabili Stati Uniti d'America, superpotenza mondiale ferita dai tagli al bilancio della Difesa ma decisa a mantenere la propria supremazia, e soprattutto la fazione Chimera, una task-force organizzata dai paesi membri delle Nazioni Unite col preciso scopo di indagare sullo Shangai Crash, che si sospetta sia stato orchestrato dall'esterno. Per scoprire come si dipanerà questo affascinante intrigo fantapolitico sarà necessario attendere il rilascio del titolo definitivo, ma nel frattempo è comunque possibile dar fuoco alle polveri grazie alle tradizionali schermaglie in single player contro l'ostica intelligenza artificiale e al multiplayer fino a un massimo di otto giocatori. Le tre fazioni disponibili presentano caratteristiche peculiari che le rendono sensibilmente differenti fra loro dal punto di vista strategico e operativo, con mezzi, strutture, armi (comprese quelle più devastanti) e alberi delle abilità ben caratterizzati. Il Cartello, ad esempio, punta soprattutto sulla insidiosa tecnologia stealth, forte di un esercito dotato di elicotteri e mezzi terrestri molto potenti ma anche estremamente delicati, un dettaglio che suggerisce l'impiego di questa fazione solo ai giocatori più esperti e audaci.

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Chimera si presenta come la più versatile del lotto, grazie all'ampia varietà di mezzi e soprattutto alla possibilità di personalizzarne accuratamente l'arsenale con prototipi e armi avanzate. Gli Stati Uniti offrono invece soluzioni più classiche grazie ad Hummer, blindati APC, carri armati Abrams e velivoli di vario genere (c'è persino un Osprey per il trasporto truppe), con un discreto equilibrio tra robustezza ed efficacia sul campo di battaglia. Lo scopo del gioco, come in ogni strategico in tempo reale che strizza l'occhiolino a Command&Conquer, consiste nell'annientare il nemico (o i nemici) sulla mappa, naturalmente non prima di aver accresciuto la propria base e aver accumulato sufficienti risorse per imporre la propria supremazia economica e militare. In ciascun livello sono disseminati giacimenti di alluminio e petrolio che rappresentano le principali risorse di Act of Aggression, cui vanno affiancate anche le cosiddette Terre Rare, necessarie per costruire i mezzi e le strutture più potenti, e le banche, edifici segnati in giallo sulla mappa che possono essere conquistati dalla fanteria al fine di rimpinguare le casse. Una novità interessante nel titolo Eugen Systems consiste nel poter catturare i soldati nemici (magari l'equipaggio ferito di un mezzo distrutto) e tradurli nelle patrie galere opportunamente costruite, una tecnica alternativa per accumulare fondi che amplia il ventaglio delle opzioni strategiche, anche perché i prigionieri possono essere scambiati per alcune preziose risorse. All'inizio di ciascuna battaglia i giacimenti vengono distribuiti casualmente all'interno della mappa, una soluzione adottata dagli sviluppatori al fine di favorire l'imprevidibilità e soprattutto limitare l'approccio soverchiante dei giocatori più esperti, che solitamente memorizzano la disposizione delle risorse.

Raso al suolo

In Act of Aggression la componente difensiva ricopre un ruolo cruciale per ottenere la vittoria, basti pensare che è persino possibile neutralizzare le armi più devastanti (come i missili nucleari) costruendo le apposite strutture, ciò nonostante restano fondamentali un'accorta strategia d'espansione e la velocità d'esecuzione. L'intelligenza artificiale è dannatamente ostica da battere e già al livello facile riesce a mettere in difficoltà il giocatore, "pungendolo" di continuo con rapide ed efficaci incursioni contro gli insediamenti più avanzati. Gli edifici, al di là di alcune eccezioni, non possono essere costruiti dove si desidera ma è necessario attenersi alla griglia attorno al quartier generale, i cui confini vengono ampliati soprattutto quando si realizzano gli utilissimi depositi delle risorse. Per mantenere efficiente la propria base è doveroso disporre di sufficiente energia elettrica, un altro dei parametri dei quali dover tenere conto, sebbene generalmente la microgestione sia piuttosto intuitiva.

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L'interfaccia grafica dedicata ai mezzi e agli edifici non è chiarissima e si fa un po' di confusione soprattutto quando si tratta di potenziamenti. Purtroppo in assenza di un tutorial esplicativo, una scelta molto criticata dai giocatori alle prese con la beta, è difficile comprendere la reale efficacia di alcuni mezzi e strutture, benché siano tutti accompagnati da brevi descrizioni che ne indicano le varie qualità. Valuteremo meglio gli equilibri sul campo di battaglia in sede di recensione, quando avremo un quadro più esaustivo e completo sull'opera francese. Dal punto di vista squisitamente tecnico Act of Aggression si difende benissimo, grazie allo scalabile motore grafico IRISZOOM che al massimo del dettaglio offre scenari e mezzi incredibilmente dettagliati, un livello di zoom impressionante (recentemente aggiornato dagli sviluppatori), e soprattutto effetti speciali e particellari davvero notevoli: veder radere al suolo plotoni di carri armati e interi quartieri da un bombardamento aereo a tappeto è semplicemente galvanizzante. Con la nostra configurazione di prova non abbiamo sofferto rallentamenti di alcun genere e anche il netcode sembra funzionare egregiamente, al netto di un paio di disconnessioni e bug nelle partite con più giocatori. Nel complesso il titolo di Eugen Systems possiede tutte le carte in regola per imporsi come uno dei migliori RTS dell'anno; non ci resta che attenderne la versione completa, che in base alle indicazioni di Steam avrà anche i sottotitoli in italiano.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 10
  • Processore: Intel Core i7-4790 3,60 GHz
  • Memoria: 8 GB RAM
  • Scheda Video: MSI Geforce GTX 980

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: WINDOWS VISTA/WINDOWS 7/WINDOWS 8
  • Processore: AMD/INTEL DUAL-CORE 2.5 GHZ
  • Memoria: 2 GB RAM
  • Scheda video: 512 MB 100% DIRECTX 10 COMPATIBLE AMD RADEON HD 4870/NVIDIA GEFORCE 9800 GT o superiore

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo: WINDOWS VISTA/WINDOWS 7/WINDOWS 8
  • Processore: AMD/INTEL QUAD-CORE 3 GHZ
  • Memoria: 4 GB RAM
  • Scheda video: 2 GB 100% DIRECTX 11 COMPATIBLE AMD RADEON HD 7870/NVIDIA GEFORCE 660 o superiore

CERTEZZE

  • Tecnicamente solido, a tratti sorprendente
  • Intelligenza artificiale davvero ostica
  • Fazioni e mappe ben diversificate
  • Multiplayer avvincente

DUBBI

  • Interfaccia non sempre chiarissima
  • Da valutare alcuni equilibri sul campo
  • Niente tutorial nella beta