Con questo pezzo inauguriamo una nuova rubrica a cadenza periodica, nella quale vi suggeriremo un film, un romanzo e un album musicale che potreste apprezzare dopo aver terminato un determinato videogioco. La prima puntata è dedicata ad Until Dawn, avventura slasher di Supermassive Games che è già stata recensita sulle pagine di Multiplayer.it la scorsa settimana. Vi anticipiamo già da ora che in futuro vi verranno proposti ulteriori speciali dedicati a prodotti usciti sul mercato da poco, ma non mancheranno nemmeno alcuni approfondimenti riferiti a blockbuster più datati. Per il momento potete mettervi comodi e continuare la vostra lettura, lasciandoci magari detto a fine articolo quali sono i vostri consigli, quali opere affini suggerireste di leggere, vedere o ascoltare.
Vi è piaciuto Until Dawn? Ecco cosa dovreste guardare, leggere e ascoltare...
Il romanzo: La Notte del Drive-In
Partiamo subito a bomba consigliandovi La Notte del Drive-In di Joe R. Lansdale, romanzo particolare quanto controverso, nonché opera identificativa per eccellenza nella carriera di questo autore.
Non essendoci una così florida letteratura in ambito slasher abbiamo selezionato qualcosa di affine al genere horror, che al contempo offrisse anche una forte carica di mistero - ai limiti del paranormale - e persino di follia, tutti aspetti che non mancano nemmeno in Until Dawn, sebbene non sia nostra intenzione caricarvi di fastidiosi spoiler in questa sede. Venendo alla trama del libro, ci troviamo in Texas ed è un fine settimana qualunque. Il giovane Jack e alcuni suoi amici decidono di vincere la noia recandosi all'Orbit, un grosso drive-in divenuto celebre per la proiezione di pellicole horror. Nemmeno il tempo di iniziare la nottata a tema e l'Orbit si trasforma a sua volta in un luogo terrificante. Un corpo celeste precipita poco lontano e circonda l'intera struttura, mentre una strana nebbia oscura non permette più di vedere il cielo e tantomeno di poter fuggire. Gli individui presenti rimangono intrappolati e iniziano a sentirsi oppressi, si stringono in piccoli gruppi e cercano di sopravvivere con le poche risorse rimaste, prima di iniziare a mangiarsi a vicenda. Jack dal canto suo prova a rimanere lucido e a non farsi irretire da quanto gli si presenta di fronte agli occhi. Sebbene ci siano notevoli differenze rispetto alla storia narrata in Until Dawn, non mancano alcune analogie che possono cogliersi dopo averla completata. Pensiamo agli eventi che si svolgono nel weekend, alla divisione in gruppi o alla perdita di senno di alcuni individui. Anche il cannibalismo è coerente, ma ancora una volta è meglio non proseguire oltre per evitarvi troppe anticipazioni. Se avrete la pazienza e l'interesse ad approfondire entrambi gli argomenti ve ne renderete conto in prima persona.
Il film: La Casa
Inutile girarci troppo intorno, se si parla di storie horror del filone slasher, il versante cinematografico è quello che negli anni ha sfornato più materiale, nel bene o nel male. Le alternative non mancano affatto, anche se il genere ha dato il meglio di sé soprattutto nel corso degli anni '80 e dei primi anni '90. In tal senso il regista più influente è stato John Carpenter, che nel 1978 portò sul grande schermo Halloween - La Notte delle Streghe, ben presto identificato come capostipite e fonte d'ispirazione per la quasi totalità delle produzioni uscite in seguito.
Con Halloween viene data espressione ad un nuovo tipo di carica emotiva, che mette lo spettatore con le spalle al muro e lo proietta in un'esperienza disturbante, ricca di tensione, veicolata da un'efficace messa in quadro e da una colonna sonora che è entrata nella storia del cinema. Qualità che sono in buona parte identificabili anche in Until Dawn e ne rappresentano la componente meglio riuscita. Tuttavia, dovendo pescare nel mare magnum delle serie potenzialmente idonee ad essere identificate con il gioco di Supermassive Games, abbiamo infine deciso di propendere per La Casa, nella sua primissima incarnazione risalente all'ormai lontanissimo 1981. Girato da un Sam Raimi agli esordi, narra le vicende cinque giovani ragazzi e di un malaugurato weekend in uno sperduto chalet di montagna, destinato a trasformarsi da allegro momento di spensieratezza ad autentico incubo. Nel cast troviamo un esordiente Bruce Campbell, vero e proprio attore feticcio di Raimi, che in oltre trent'anni di carriera l'ha scritturato in ben otto film. Nel caso in cui non siate dei retro-cinefili (per così dire) sappiate che nel 2013 è uscito nelle sale un remake, girato dal regista esordiente Fede Alvarez e con lo stesso Raimi in veste di produttore. Se darete una chance ad entrambe le pellicole vi accorgerete che la seconda non è definibile né come vero e proprio reboot né come sequel, mentre in realtà narra una storia leggermente diversa rispetto alla trilogia originale.
L’album musicale: Worlds Collide
La colonna sonora è un fattore determinante per l'esperienza che si vive in Until Dawn. Per assicurarsi di non lasciare nulla al caso il sound designer di Supermassive, Barney Pratt, ha scelto di avvalersi della collaborazione di Jason Graves, artista piuttosto apprezzato e dall'esperienza ormai consolidata negli ambienti dell'intrattenimento videoludico. Dal suo genio creativo proviene innanzitutto la colonna sonora dell'intera saga di Dead Space, che gli è valsa la conquista di due BAFTA Awards ai tempi del primo capitolo. Ma sono molte altre le musiche che ha composto e inserito in progetti di primo piano in questi anni, da F.E.A.R. 3 a Tomb Raider, fino ai recenti The Order 1886 ed Evolve, per un totale di oltre 75 progetti. Fatte queste doverose premesse riguardo alle sonorità del gioco e alla loro indubbia qualità, vediamo di passare ai consigli trasversali promessi. Bisogna dire che la scelta di un album musicale calzante per quest'opera non è stata impresa facile. Il motivo è connesso soprattutto all'approccio compositivo che Graves ha adottato per questo progetto: un'interpretazione fatta di tonalità molto diverse tra loro, spezzettate, ricche di suggestioni contrastanti, talvolta struggenti e tristi, in altri casi molto serrate e quasi terrificanti.
La prima idea era ricaduta su un'analogia di genere, qualcosa che appartenesse al filone horror punk, più per una questione formale che per effettivi collegamenti stilistici o compositivi. Non persuasi da tale scelta, ci siamo concentrati sui cambi di ritmo che vengono proposti nel corso dell'avventura e abbiamo tentato di pescare qualcosa il più possibile affine all'interno del nostro personale background musicale che, per farla breve, è orientato in misura prevalente a molti sottogeneri del rock e del metal. Dopo una certa riflessione e comparazione abbiamo pescato dal cilindro qualcosa che musicalmente trasmette quegli stessi umori discordanti e offre un convincente compromesso tra emozioni cupe e grande concitazione. Ebbene, quel qualcosa risponde al nome di Worlds Collide degli Apocalyptica, gruppo symphonic metal finlandese le cui tonalità spaziano tra il malinconico e l'opprimente, pur non lesinando parentesi più dure e serrate. Il caratteristico utilizzo del violoncello fa da sfondo a una chiara prevalenza della componente strumentale su quella vocale e richiama anche un paio di tracce presenti nella soundtrack originale di Until Dawn. Volendo imbastire ulteriori collegamenti il titolo dell'album permette anche di interpretare un parallelo ideale con il concetto cardine su cui è fondato il videogioco: l'Effetto Farfalla. Mondi che si scontrano, personalità che collidono e sinergie che, una volta avviate, non possono mai tornare al punto da cui sono partite. Gli Apocalyptica non possiedono un front-man fisso, ma al contrario si avvalgono di featuring con altri artisti di spicco della scena alternativa e questa produzione non fa eccezione, annoverando nel cast personalità come Corey Taylor (Slipknot, Stone Sour), Till Linderman (Rammstein), ma anche Cristina Scabbia degli italici Lacuna Coil, per non parlare di un vero guru del genere ambient come Brian Eno. L'album è stato pubblicato nel 2007 e, nel caso in cui vogliate approfondire, è disponibile per l'ascolto anche su Spotify.