67

Cinque giochi da consumare esclusivamente la domenica

Videogiocare richiede tempo, il weekend spesso è l'unica salvezza

SPECIALE di Dario Rossi   —   06/12/2015

Lo sappiamo, alcuni giochi richiedono davvero tanta dedizione e tempo, forse troppi per chi ha impegni lavorativi, sociali e, forse peggio di tutti, familiari. Con il passare del tempo la parentesi dedicata al piacere videoludico è sempre più ristretta, alla fine si arriva a considerarlo un piacere proprio perché non ricordiamo più bene l'ultima volta che l'abbiamo provato. Cose tristi. Ma immaginate una domenica dove, magicamente, tutte le pulizie profonde della casa sono state effettuate, la nostra dolce metà è impegnata tutto il giorno dai suoceri, insomma, riempite a piacere e cominciate a immaginarvi tutti soli soletti di fronte alla vostra console preferita. Quella che vi aspetta è una giornata di puro videogioco. Molto bene, ma quale? Abbiamo deciso di fornirvi qualche consiglio sui titoli più adatti per consumare il vostro giorno del tripudio videoludico.

Vi proponiamo cinque titoli particolarmente adatti per essere giocati la domenica

Fallout 4

Siate sinceri, praticamente è tutta la settimana che aspettate la domenica per vivere in santa pace l'apocalisse di Fallout 4. L'ultimo capitolo della famosa serie Bethesda è in grado di provocare livelli di assuefazione talmente elevati che anche PornHub ha dovuto alzare bandiera bianca: Fallout 4 tira più della della pornografia e rappresenta probabilmente l'apoteosi del single player, il feticcio del solitario, non c'è davvero niente di meglio se desideriamo staccarci dalla grande rete e perderci in questo fantastico giocattolo. Uno dei più grandi titoli time-consuming di fine 2015, Fallout 4 è ambientato in una Boston talmente piena di cose da fare da rendere vano qualsiasi approccio mordi e fuggi. Le possibilità sono praticamente infinite: tra la campagna principale, le interminabili quest secondarie, la ricerca di oggetti, la personalizzazione elaborata delle armi, le armature e le declinazioni da simulazione con l'editor degli accampamenti, si rischia davvero di impazzire. Se non bastasse quanto sopra, ci si mette anche il rinnovato Pip-Boy, che permette di giocare grandi classici del passato, ovviamente rivisitati a tema. E poi c'è la zona contaminata con il suo intramontabile fascino, tutta da esplorare e vivere nelle sue molteplici sfaccettature e fazioni sempre più bizzarre. Insomma, in una singola frase: Bethesda e tutto ciò che ne consegue, ore e ore che abbandonano felicemente la nostra vita.

Halo 5: Guardians

L'ultimo capitolo della famosa saga Bungie, ormai saldamente nelle mani di 343 Industries, propone una storia piena di colpi di scena, dove vediamo Master Chief e il suo Blue Team inseguiti dal tenace Locke, accompagnato da un gruppo di duri da antologia: il Fireteam Osiris. Non dimentichiamo poi che è possibile affrontare la campagna fino a quattro giocatori in co-op, sfruttando la lista amici per selezionare i nostri compagni di ventura. Ma diciamoci la verità, gran parte del fascino di Halo 5: Guardians risiede ancora nel suo magnetico multiplayer online, un comparto che non può essere affrontato in piccole ed estemporanee sessioni. La domenica è il vostro giorno magico e Xbox One il mezzo per portarvi alla gloria. Forse. Dando per scontato che non avete problemi a confrontarvi e farvi umiliare dall'agguerritissima comunità di giocatori online, le tante modalità disponibili sono in grado di tenervi occupati per ore e ore, con le poche pause viziate dagli inderogabili bisogni fisiologici, o magari una sigaretta, se fumate. Ovviamente il lunedì verrà in larga parte consumato esponendo con orgoglio le proprie statistiche su tutti i forum mondiali, spesso giocare è più spossante di un lavoro.

Resident Evil

Esattamente come il capostipite uscito su PlayStation, il remaster HD per old e current-gen (che poi è una versione rivista del Rebirth per GameCube) di Resident Evil mantiene uno dei sistemi di salvataggio tra i più ostici e crudeli ma ricordati a memoria umana. Non solo è limitato a determinate zone della mappa, dove possiamo trovare delle speciali macchine da scrivere per salvare, ma sfrutta anche un numero limitato di save, da raccogliere nella mappa sotto forma di cartucce d'inchiostro. L'obbligo non si limita quindi a raggiungere le suddette zone per effettuare il salvataggio, ma richiede anche una profonda pianificazione delle nostre scorribande all'interno di villa Spencer. Scordatevi di poter conciliare quest'avventura con qualsiasi impegno extra-ludico che possa prospettarsi in una giornata, ancora meno sperare in un ben poco produttivo mordi e fuggi, che porterebbe solo a dover ripetere innumerevoli volte lunghe ed estenuanti sezioni di gioco. Rievocando i sani vecchi tempi in cui i più stagionati di voi non avevano molto da fare a parte bruciarsi i neuroni davanti a uno schermo, risulta assolutamente impossibile affrontare il survival horror Capcom senza armarsi di una lunga e ininterrotta serie di ore. Solo la domenica può venirci in aiuto. Certo, per aumentare il pathos e i brividi provocati dalle pericolose creature che ci attendono nel gioco, sarebbe consigliabile affrontarlo in piena notte, ma come pensate di giustificare gli impegni che vi aspettano il lunedì?

The Witcher 3: Wild Hunt

Il buon Geralt occupa sempre le nostre pagine, per un motivo o un altro. In questo caso non lo prendiamo come esempio per la sua indiscutibile qualità, ma The Witcher 3: Wild Hunt è anche un titolo rigorosamente time consuming. Non c'è praticamente un'attività all'interno di questo gioco di ruolo che non richieda studi approfonditi e una marea di tempo da investire. Nessuna speranza di cavarsela in sessioni di manciate di minuti, scordatevelo. Anche solo riuscire a creare una pozione, costruire quell'armatura che desiderate dall'inizio dell'avventura o la spada dei sogni richiede lunghe soste nei menu, talmente elaborati e complessi da risultare quasi un'esperienza avulsa dal gioco stesso, non meno entusiasmante, intendiamoci, ma la vita reale è ormai un puntino lontano. Se pensate che, alla fine dell'interminabile shopping per i mercanti e i fabbri di Novigrad, scoprite che vi siete scordati di scegliere le pietre magiche migliori o l'unguento velenoso per bagnare la vostra lama... i minuti diventeranno presto ore, la luce lascerà spazio alla notte e ancora non sarete pronti per affrontare le interminabili missioni, cacce al tesoro e contratti proposti dal kolossal di CD Projekt RED. Un incubo che solo la domenica può risolvere. Il colpo di grazia arriva dall'espansione, Hearts of Stone, che amplifica il numero di ore, le quest disponibili e recupera addirittura vecchi personaggi dei primi capitoli della serie. Se non l'avete capito, lo Strigo ha bisogno di tanto tempo per lavorare al meglio, il vostro.

FIFA 16

Terminiamo la rassegna con un titolo che non poteva assolutamente mancare nella libreria del Bel Paese. Anche se non è necessariamente impegnativo da richiedere un elevato numero di ore consecutive, FIFA 16 è il gioco domenicale per antonomasia, il perfetto feticcio digitale per sfogare le nostre incontenibili manie per il pallone. Se non è sicuramente reato consumare il titolo EA Sports durante la settimana, sarebbe del tutto imperdonabile rifiutarsi di emulare proprio di domenica le partite della squadra del cuore, rimarcando il trionfo o cercando riscatto in una replica virtuale del match di campionato. Gioco perfetto anche per organizzare pomeriggi o serate in compagnia di amici, birra in quantità industriale e poderosi eruttazioni senza vincoli, FIFA 16 mette a disposizione una quantità praticamente infinita di possibilità, dove il match rapido rappresenta solo la punta dell'iceberg. Non bastassero le complete modalità multiplayer online, il titolo arriva a una ideale sublimazione attraverso il Fifa Ultimate Team, per gli amici FUT, una delle trovate più perverse degli ultimi anni. In questo modo la produzione canadese diventa un moderno simulatore di album Panini, con tanto di pacchetti di figurine da acquistare per costruire la squadra dei propri sogni, e alimentare una pericolosissima smania compulsiva. Ovviamente FUT è ben oltre questo, ma bisogna ammettere che l'idea delle figurine è assolutamente geniale e ha creato un modello che è diventato uno standard nelle produzioni sportive. Altro che Novantesimo Minuto!