Bravely Default è stato una piacevolissima sorpresa su Nintendo 3DS, tanto per i giocatori quanto per Nintendo stessa, che mai si sarebbe aspettata un'accoglienza così entusiastica da parte del pubblico. Square Enix è pronta a riportarci a Luxendarc per sventare una nuova minaccia che turba la pace e l'armonia faticosamente ristabiliti dopo gli eventi del primo capitolo. Bravely Second: End Layer è uno dei JRPG più attesi per la portatile della grande N di questo 2016, conterà nuove location, personaggi e una struttura di gioco che riprende e affina quella precedente alzandone ulteriormente la qualità. Una demo sarà disponibile a partire dal prossimo 11 febbraio nell'eShop Nintendo, permettendo ai giocatori di prendere parte al prequel del titolo impersonando uno dei nuovi personaggi, Yew. Si tratta di fatto di un antipasto slegato dalle vicende della storia principale, con però la possibilità innanzitutto di approfondire un minimo il background del nuovo arrivato, e secondariamente di trasportare nella versione finale punti esperienza ed oggetti raccolti in questo primo stralcio di gioco.
Bravely Second: End Layer si presenta ancor più ricco del suo predecessore
Nuovi amici e vecchie conoscenze
Uno dei pregi di Bravely Second: End Layer è quello di prendere le meccaniche da classico gioco di ruolo giapponese e di riadattarle per renderle maggiormente fruibili e immediate, meno macchinose di quanto erano in origine, riprendendo il lavoro fatto dal predecessore che proprio grazie a questa filosofia era riuscito a farsi apprezzare sia da nuovi giocatori che dagli estimatori delle vecchie glorie del sol levante. Nel primo titolo i quattro eroi dovevano salvare dei Cristalli per evitare che una forza malvagia prendesse il sopravvento e distruggesse il mondo.
Bravely Second parte due anni e mezzo dopo, con Agnes diventata il papa della religione organizzata di Luxendarc e gli altri eroi che hanno imboccato ognuno la propria strada sciogliendo in parte la composizione originale. La nuova storia si articola proprio attorno alla figura di Agnes che viene rapita da Kaiser Oblivion e deve assolutamente essere salvata, e qui entriamo in gioco noi e il nostro party di quattro personaggi. Ritroveremo Tiz ed Edea - diventata comandante dei cavalieri della guardia imperiale di Eternia - ai quali si uniranno le new entry Yew e Magnolia, quest'ultima una giovane donna che viene dalla Luna e pertanto non parla la stessa lingua del mondo di gioco. Con il doppiaggio giapponese, parla inglese, mentre con quello inglese comunica in francese, mantenendo intatta la sua caratteristica di straniera nel regno di Luxendarc. Il gioco si svolge nello stesso mondo immaginario del primo capitolo, sensibilmente espanso proponendo più location e città da esplorare, senza togliere la possibilità di rivisitare i luoghi precedenti. In tal senso, la connessione tra Bravely Defult e Bravely Second è molto marcata: oltre alla condivisione del mondo di gioco, per sbloccare tutte le classi sarà necessario affrontare alcuni vecchi personaggi in battaglie spesso parecchio impegnative, dove il nemico di turno sfrutterà tutti i benefici derivanti dal Job stesso. Tuttavia non si tratta di niente di così profondo e impegnativo a livello narrativo da penalizzare i nuovi giocatori che capiranno comunque la storia e potranno godersi pienamente il gameplay, ma sarà bello per i veterani rincontrare talune facce note per sfidarle nuovamente. La realizzazione tecnica rimane incredibilmente evocativa e affascinante, complice una direzione artistica esemplare che si esprime pienamente sia nelle città esplorabili che tramite la colonna sonora. Un motivo in più per esplorare avidamente il mondo di gioco, diviso in zone sempre ben caratterizzate nelle quali spendere ore a guadagnare punti esperienza. Il grinding rimane un'attività essenziale, tuttavia la possibilità di variare la probabilità di incontrare nemici permette di gestirne al meglio le dinamiche. Allo stesso modo, per venire incontro al giocatore c'è un sistema di crafting automatico denominato Chompcraft che mette il party al lavoro nella costruzione di bambole che poi vengono vendute automaticamente in cambio di utili monete d'oro.
Libertà d’iniziativa
Personalizzare la propria esperienza di gioco rimane il pilastro fondamentale attorno al quale ruota tutta l'esperienza di Bravely Second: End Layer: dalla classe fino alle abilità, passando inevitabilmente attraverso armi, equipaggiamento e, ovviamente, la strategia di attacco con le sue peculiari meccaniche che sono valse il nome al primo capitolo. Come da manuale degli strategici a turni controlliamo un party di quattro giocatori, ma durante le fasi di battaglia possiamo decidere se eseguire una singola azione, lasciare il turno al nemico selezionando "Default", o al contrario, utilizzare più attacchi con la meccanica "Brave".
Tutto ruota attorno alla disponibilità dei punti azione che sono inizialmente quattro e aumentano di una unità ad ogni turno: in questo modo se utilizziamo un solo attacco, il bilancio sarà in pareggio, se usiamo "Default" non facciamo nulla e si attiva un potenziamento difensivo in quel turno, andando però ad avere un punto azione in più nel successivo. In ultimo, con "Brave" possiamo dare fondo ai punti azione con però l'obbligo di rimanere inattivi fino a quando non avremo nuovamente punti azione disponibili. Gli scenari a disposizione sono quindi vastissimi in base al tipo di nemici che ci troviamo ad affrontare e alle loro caratteristiche, sia a livello di attacco che di resistenza elementale. Possiamo quindi decidere di lanciare i nostri quattro prodi combattenti in altrettanti attacchi Brave dando fondo a tutti i punti azione nella speranza di finire il combattimento in un turno, oppure attendere che sia il nemico a fare la prima mossa. Più probabile una continua alternanza di strategia in base alle classi dei personaggi e alla loro propensione ai danni o alle cure, lasciando magari il curatore a risposo in modo tale da fargli accumulare punti azione da spendere tutti in una volta quando la situazione si fa critica. A proposito di classi, oltre a quelle già presenti nel primo capitolo ne vengono aggiunte ben 11 completamente nuove che abbiamo avuto modo di provare brevemente per farci un'idea generale delle peculiarità di ognuna. Il Wizard ad esempio non è il classico mago, ma riesce a dare specifiche caratteristiche alle magie base che ne amplificano i danni o ne alterano gli effetti: ad esempio utilizzando la stessa magia elementale può declinarla in modo da causare danno ad area a tutti i nemici oppure concentrala su un solo bersaglio. La modifica costa un punto azione aggiuntivo, ma contro alcune creature è fondamentale per finire in tempi brevi lo scontro. C'è poi il Vescovo, una classe di supporto che potenzia gli effetti delle magie ripetute nello stesso turno, oppure il Kaiser che potenzia sia i compagni che i nemici. A tutto ciò va ad aggiungersi la possibilità di mantenere le abilità anche cambiando classe, amplificando enormemente le possibilità di personalizzazione e le combinazioni di attacchi da utilizzare nel party, anche perché boss e dungeon sono stati calibrati appositamente per favorire la varietà. Ci è bastato poco tempo quindi per capire che Bravely Second: End Layer sarà nuovamente un titolo estremamente profondo e ricco di sfaccettature, e noi non vediamo l'ora di perderci nuovamente all'interno delle bellissime terre di Luxendarc.
CERTEZZE
- Tante classi con cui sbizzarrirsi
- Un mondo ancora più vasto da esplorare
DUBBI
- Riuscirà a bissare il successo del predecessore?