Che Nintendo sia in una fase di enorme cambiamento abbiamo avuto occasione di notarlo e ribadirlo più e più volte su queste pagine. Che poi durante questa fase sia avvenuta anche la prematura morte di Satoru Iwata è quasi una tragica coincidenza, una di quelle che gli sceneggiatori e gli scrittori mettono in film e libri per sottolineare, tramite un evento preciso e definito nel tempo, la portata e l'atmosfera di un'epoca molto più difficile da cogliere e limitare; ma badate, per quanto Iwata non sia mai stato, né abbia mai voluto esserlo, uno Yamauchi, e per quanto il ruolo di Presidente di una società quotata in borsa non possa certo essere quello di un padre padrone che con un solo gesto decide tutto, questo cambiamento nasce da lui. Quasi come fosse preso da un'inquietudine di fondo che faceva contrasto con la sua apparenza mite e serena, ma in realtà molto più prosaicamente per far fronte a condizioni di mercato in continuo mutamento, l'ex programmatore di Sapporo aveva già una volta rivoluzionato l'azienda coi clamorosi e poco prevedibili successi di Wii e Nintendo DS: di fronte a un Wii U poco performante e a un Nintendo 3DS solido ma vittima più dei predecessori dell'affermarsi della scena mobile, si sarà detto "se l'ho fatto una volta, perché non farlo ancora"? Così nasce la nuova Nintendo, quella dei giochi per smartphone, della partnership con DeNA, dell'account globale, del sistema operativo unico. E quella di NX, la prossima macchina da gioco della quale sappiamo tanto, ma di ufficiale proprio poco. Da quello che sappiamo della nuova Nintendo, possiamo immaginarci cosa sarà NX. E quando poi sapremo cos'è effettivamente NX, potremo farci un'idea di dove andrà Nintendo nei prossimi anni.
Facciamo il punto della situazione e proviamo a capire qualcosa di più sulla Next Generation Nintendo
La data d'uscita
Perché scriviamo questo speciale a Marzo 2016? Perché, per chi sa un minimo addentrarsi tra tutti i vari rumor e notizie sparse, distinguere quelle credibili da quelle clamorosamente false, scremare i leak dei sedicenti insider e incrociarli tra di loro, una cosa dovrebbe essere sufficientemente chiara: Nintendo prevede di lanciare NX entro quest'anno. Se tutto va bene, come già accaduto in passato il mese perfetto dovrebbe essere Novembre, per sfruttare il traino del Ringraziamento e arrivare in piena corsa nel succulento periodo natalizio. Certo, può ancora succedere di tutto, da ritardi nello sviluppo del software a problemi con le catene di montaggio, ma vari e solidi sono gli indizi che portano a questa conclusione. Nelle ultime settimane si sono moltiplicate, ad esempio, notizie di due tipi, le voci su dev kit, terze parti e giochi in sviluppo, e i report dalle grande aziende fornitrici di tecnologia e assemblatrici, prima fra tutte la cinese Foxconn, partner di praticamente tutti i brand tecnologici mondiali.
Tre mesi fa riportavamo, ma era solo un rumor che proveniva da "fonti interne", che la produzione era data per partente a Marzo, cioè adesso, con un obiettivo di 10-12 milioni di unità fabbricate per la fine dell'anno; la settimana scorsa invece uscivano i documenti finanziari di Foxconn, pur sempre in cinese ma assolutamente ufficiali, e pare, fatti salvi errori di traduzione, che la produzione di massa partirà questo Giugno e entrerà a pieno regime nella seconda metà dell'anno, in tempo per le feste. Per quanto riguarda i giochi invece di confermato, ovviamente, non c'è ancora nulla, ma tra sviluppatori indipendenti che si lamentano, dialoghi con grossi publisher che si sono tenuti alla larga da Wii U (Activision, EA e Ubisoft), apprezzamenti da parte di vecchi amici quali Bandai Namco, Square Enix e Spike Chunsoft, e un certo Zelda sempre per Wii U rimandato e dato sicuro per il 2016, e a questo punto 2016 vuol dire solo Natale (successe la stessa cosa con Twilight Princess, che uscì sia sul morente GameCube che sul neonato Wii), l'acqua in pentola bolle. Non la vediamo, ma il vapore è tanto. Non dovremmo meravigliarci, pur abituati agli anticipatissimi reveal della concorrenza, che di ufficiale da Kyoto sia giunto quasi nulla: sono anni che Nintendo opera così, sia sul fronte software che su quello hardware, un po' per difendere i suoi segreti, un po' per una politica di marketing che, date dimensioni e natura dell'azienda, ha molto più senso per lei che non per colossi dell'elettronica quali Sony e Microsoft abituati a montare hype per mesi se non anni. In ogni caso, se ora siamo in piena GDC e saremo prevedibilmente sommersi da informazioni non ufficiali ma pregnanti, e se il WSJ dà per imminente una mossa ufficiale della quale però non possiamo essere ancora certi, a Giugno arriva lui, l'E3. Potete scommettere che, qualsiasi sia poi la data d'uscita effettiva, il reveal di NX sarà a Los Angeles. Mancare quest'appuntamento, con la libreria Wii U che prevede pochissime grandi uscite, vorrebbe dire passare tutta la stagione natalizia in totale anonimato; in Nintendo sanno cosa vuol dire, e non pensiamo vogliano ripetere l'esperienza.
È un uccello! È un aereo!
Ma cosa sarà esattamente NX? Con la concorrenza si può stare sereni, ogni nuova gen rappresenta lo stesso concetto di base con la tecnologia più avanzata, nuove funzioni multimediali, in generale tutto quello che occorre per creare un'esperienza di gioco che sia allo stesso tempo tradizionale ma sempre sulla cresta dell'onda. Con Nintendo non funziona così almeno da due generazioni, le idee innovative che cerca ogni volta di mettere in campo vanno, a suo parere, protette fino all'ultimo da eventuali furti; è un'arma a doppio taglio, come si vede plasticamente dal confronto tra lo sfolgorante successo di Wii e i risultati mediocri del successore, ma sembra proprio che la storia si ripeterà con NX. Che, sia detto per inciso, con ogni probabilità non si chiamerà nemmeno NX, ma anche questo siamo lì lì per scoprirlo. Tornando a noi, sin dalle prime voci, e parliamo ormai di oltre un anno fa, confermate poi più volte prima da Iwata e poi dal nuovo Presidente Kimishima, la prossima console Nintendo si configura come, ancora una volta, qualcosa di almeno parzialmente diverso dal solito. Due sono i principali rumor, suffragati però da fatti, che si sono imposti nel corso di questi mesi: il primo si affacciò a Dicembre del 2014, quando sulle pagine del Japan Times si parlò di un accordo tra la mamma di Mario e Sharp per la fornitura, addirittura con Nintendo primo cliente del colosso dell'elettronica, dei display per il suo prossimo handheld. La particolarità dei Free Form Display di Sharp è che possono essere prodotti qualsiasi sia la foggia desiderata, ben oltre il canonico formato rettangolare; addirittura si disse all'epoca che a Kyoto ne volevano uno a forma di ciambella con tanto di buco. Per mesi di questa cosa non si è più parlato, poi, tre mesi fa, sono emersi dai brevetti depositati dalla Enne questi concept. Tralasciando la perplessità che un simile sistema di controllo potrebbe suscitare, c'è un particolare: le prime notizie riguardavano un portatile e i brevetti più recenti rappresentano chiaramente un pad che però proprio per il fatto di avere uno schermo Free Form integrato, potrebbe benissimo essere il successore del Nintendo 3DS. Ma NX non è la nuova console da casa? Sì... e no. L'altro rumor, molto più insistente nel tempo, riguarda proprio questo: l'integrazione in un'unica piattaforma di un sistema casalingo e uno handheld. Scopriremo tra poco da cosa nasce esattamente questa supposizione, intanto andiamo a vedere alcuni fatti concreti, il primo dei quali, oltre ai brevetti ricordati poco fa, non può che essere Wii U e la sua idea fondante, il GamePad.
Lo schermo touch integrato nel controller doveva essere ciò che differenziava l'ammiraglia Nintendo dalla concorrenza come il Wiimote era stato per Wii; sappiamo poi com'è andata, per uno sfruttamento mai andato fino in fondo e per limiti stessi dell'idea, ma qualsiasi possessore della console non può non aver apprezzato un paio di comodità, a partire dall'off-TV play che consente di liberarsi dalla necessità di avere uno schermo a disposizione per giocare, sino ad alcune idee di gameplay viste qua e là e un'abbozzatissima intenzione di rendere il controller una sorta di hub per funzioni multimediali che non si limitassero alla sola console ma coinvolgessero tutto il sistema d'intrattenimento di una casa moderna. Idee che evidentemente non vale la pena abbandonare completamente e che anzi sfruttate stavolta nel modo giusto potrebbero finalmente dare i frutti sperati. Poi c'è un altro brevetto, emerso tre mesi fa, che cita: "Il sistema comprende anche un dispositivo supplementare che può essere sganciato dalla console, e che include uno o più processori configurati per eseguire istruzioni per la console e assisterla nell'esecuzione dei giochi, nonché memoria per ricevere dati associati al gioco e conservarli per un accesso successivo", e infine il recente leak di Geno, un insider che ha all'attivo diverse previsioni esatte, che parla della presenza di un dongle HDMI wireless e di un sistema di streaming, basato su quello di Wii U, che consentirebbero alla macchina d'interfacciarsi con qualsiasi schermo. In mezzo a tutto questo altre fonti meno identificabili che insistevano sempre sullo stesso argomento, tanto da permetterci di affermare con discreta sicurezza che un'idea del genere è stata almeno per qualche tempo effettivamente parte integrante del progetto NX. È anche vero, però, che a un certo punto è emerso chiaramente, da dichiarazioni ufficiali, il desiderio da parte della Enne di chiarire che sta lavorando a un sistema casalingo vero e proprio; che questo certo punto coincida con l'avvento di Kimishima molto probabilmente non è un caso. Troppe sono in ogni caso le informazioni che abbiamo per pensare che Nintendo non stia effettivamente lavorando a un sistema modulare: in cosa poi questo si traduca esattamente lo scopriremo tra poco tempo e ci sembra inutile un'ulteriore speculazione. Tutte queste voci però forse nascondono una verità ben più profonda per il futuro stesso di Kyoto, una verità a ben vedere neanche tanto nascosta.
Il futuro è olistico
La ridda di voci nasce da una comunicazione ufficialissima e verificabile del 2013, prima che NX fosse annunciato: Nintendo aveva riunito nella sola Integrated Research & Development Division le due divisioni che prima si occupavano separatamente dell'hardware casalingo e di quello portatile. Le motivazioni di questa mossa sono state ribadite più volte da Iwata, Miyamoto, Takeda e tutti i più grossi nomi, e vanno da un normale processo di semplificazione sino a esigenze allo stesso tempo commerciali e artistiche: permettere ai vari team di concentrarsi su uno sviluppo più facile e veloce in modo da limitare quei periodi "di siccità" che evidentemente in Nintendo hanno a che fare anche col doversi occupare di due hardware per ogni generazione.
Ancora, veniva ribadita l'importanza via via maggiore che la casa intendeva dare alle funzioni di cross-play, e l'intenzione di avvicinarsi a un modello più simile a quello di Apple che non a quello classico delle generazioni di hardware chiusi e dalla lunga vita. Tutto questo certo non esclude che la prossima macchina sarà la favoleggiata integrazione di home e handheld, ma da quest'ottica non è più una conclusione scontata; o almeno, non è la conclusione più importante. Quello che si deduce è che Nintendo vuole implementare un vero e proprio ecosistema, sia dal lato dello sviluppo che da quello consumer: il sistema operativo alla base di tutto questo sarebbe già pronto, operativo, molto performante. Permetterebbe di sviluppare giochi e applicazioni in maniera rapida, ne assicurerebbe la portabilità, unirebbe tra loro non solo le console, ma anche gli smart device, nuovo campo d'interesse della casa di Kyoto, e il PC, sarebbe il fondamento tecnologico della nuova Nintendo, previsto per restare, con le dovute evoluzioni, per chissà quanti anni. Un iOS se vogliamo, molto di più forse addirittura un Android, tant'è vero che a un certo punto sembrava proprio Android il sistema operativo scelto e la console si diceva potesse interfacciarsi con qualsiasi dispositivo, console rivali comprese. Voci seccamente smentite ma che probabilmente hanno un fondo di verità proprio nella filosofia di base. Pensateci: tutto questo s'incastrerebbe alla perfezione e con lo sviluppo di app e con My Nintendo, l'account unificato che partirà a pieno regime tra pochissimo tempo con l'uscita giapponese di Miitomo. Che sia proprio il 17 Marzo la data in cui, vedendo all'opera My Nintendo, avremo anche un'idea finalmente chiara di cosa sarà NX? Vista così la cosa sembra assumere un senso compiuto e anche intelligente, del resto è tutta l'industria a muoversi in questa direzione e non sarebbe la prima volta che la Enne, dopo essere rimasta per anni a guardare, decidesse di fare uno scatto in avanti per recuperare il tempo perduto e già che c'è anche andare più in là della concorrenza.
Ma rimarrebbe un altro tallone d'Achille: la tecnologia. Pur con tutte queste premesse interessanti, avrebbe senso proporre ancora, e quando l'attuale generazione sarà già matura, una macchina non all'altezza della concorrenza? Molto probabilmente no: non attirerebbe l'utenza ma soprattutto non attirerebbe le terze parti, che di portabilità e flessibilità non saprebbero che farsene se poi il terminale non ha la potenza necessaria per far girare Call of Duty o The Division. Sul punto, ovviamente, Nintendo si è mantenuta molto vaga, limitandosi a ripetere che NX sarà al passo coi tempi, ma noi cosa possiamo dedurre? In maniera molto singolare, le voci da questo punto di vista si possono dividere in due categorie estremamente distinte: c'è chi parla di un hardware paragonabile a quello di PlayStation 4 e Xbox One e addirittura leggermente superiore, e chi invece racconta di qualcosa ancora poco performante. A chi credere? Per il momento a nessuno, suggeriremmo, anche se un paio di cose ci fanno propendere per la prima ipotesi. Il buon senso, innanzitutto, ma anche le fonti che sembrano leggermente più credibili come il succitato Geno, il fatto che questa versione si sia rafforzata da qualche mese, ossia da quando verosimilmente i devkit hanno cominciato a girare, e non ultima la partnership di Nintendo coi creatori di Vulkan, l'API che spiritualmente succede a OpenGL e che promette grandi cose dal punto di vista di efficienza e risultati.