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NVIDIA GeForce GTX 1080: la resa dei conti

La GeForce GTX 1080 è scesa in campo ed è arrivato il momento di capire se le altisonanti promesse di NVIDIA corrispondono alla realtà

ANTEPRIMA di Mattia Armani   —   18/05/2016

I benchmark della GeForce GTX 1080 hanno invaso il web ed è venuto il momento di tirare le somme. Ma prima di farlo, è il caso di concedere un piccolo spazio alla videoconferenza privata con cui ieri NVIDIA ha scaldato gli animi della stampa internazionale in vista della scadenza dell'embargo sui benchmark della GeForce GTX 1080. Per buona parte dell'evento ci siamo trovati di fronte a un sunto di quanto dichiarato durante l'evento di presentazione delle GeForce Pascal, ma c'è stato spazio per alcune precisazioni che ci hanno aiutato a dirimere qualche dubbio sorto nelle ultime settimane. Innanzitutto, come abbiamo ipotizzato, gli smanettoni non saranno costretti ad accontentarsi di sole due schede in SLI ma, scaricando un'apposita Enthusiast Key, potranno sfidare ancora una volta le classifiche dei benchmark. La tecnologia Multi-display Adapter delle DirectX 12 consente agli sviluppatori di supportare qualsivoglia configurazione a più schede e la tecnologia dual link, quella che permette il transfer dati a 650MHz tra due GTX 1080, funziona anche con i bridge LED che potranno essere utilizzati per assemblare configurazioni SLI da tre o quattro 1080. Ma per NVIDIA queste configurazioni, sempre più difficili da sfruttare e sempre meno supportate, hanno perso senso e convincendo la compagnia a limitare il supporto ufficiale a due sole schede. Proprio per questo il nuovo bridge SLI HB, tra l'altro caldamente consigliato per le configurazioni pensate per il 4K che rappresentano l'unico motivo pratico per puntare a build con più di una GTX 1080, può collegare due sole GXT 1080.

Una panoramica tutta dedicata alla GTX 1080, la nuova muscolosa ammiraglia di casa NVIDIA

Frequenze pericolose

Il resto della videoconferenza è stato un semplice riassunto di quanto abbiamo già trattato nella nostra anteprima, a partire dall'avanzatissimo tool per gli screenshot chiamato ANSEL per arrivare, passando dal Simultaneous Multi-Projection, all'audio dinamico VRWORKS che tiene conto del comportamento fisico delle onde sonore e punta a potenziare ulteriormente l'esperienza virtuale. Di tutto questo, incluse la nuova demo VR Funhouse e le specifiche della GTX 1070, abbiamo già parlato e l'unica considerazione che possiamo aggiungere riguarda l'improbabilità, a questo punto, dell'arrivo di una Maxwell a due GPU. Il motivo è l'evidente potenza del chip GP104-400 che, grazie al passaggio ai 16 nanometri, si rimpicciolisce impacchettando 7.2 miliardi di transistor in soli 314 mm2 contro i 398 mm2 occupati dal chip della GTX 980.

NVIDIA GeForce GTX 1080: la resa dei conti

Aumentano invece i Cuda Core, che arrivano a 2560, e crescono generosamente i TFLOP che sfiorano quota 9 mentre il bus della GeForce GTX 1080, di cui finalmente ci accingiamo a parlare con una serie di dati concreti in mano, resta invariato rispetto al passato. Siamo sempre a 256-bit nonostante l'incremento prestazionale ma gli 8GB di memoria GDDR5X da 10Gps e le frequenze elevate escludono che questa scelta possa dare problemi. I clock della scheda, tra l'altro, possono salire generosamente grazie al GPU Boost 3.0, che consente di tarare voltaggio e frequenze in base alle proprie necessità. Stando ai testi pubblicati è possibile arrivare, puntando a 95 gradi di temperatura massima, a un clock di 1950-2050 MHz per il Core e di 11000 MHz per la memoria, senza che la ventola superi il 60% della massima velocità possibile. Non male anche se il guadagno prestazionale rilevato si attesta intorno a una media del 10%, che non rappresenta un granché in relazione al generoso aumento di clock. Ma dobbiamo considerare che le frequenze delle nuove GPU NVIDIA partono da una base molto alta e promettono margini estremamente elevati che rendono complicati i confronti diretti con la generazione passata. Nel caso delle schede custom si parla addirittura di una base di partenza di 2.5GHz con raffreddamento a liquido mentre schede Maxwell, come la EVGA GeForce GTX 980 HYBRID, si fermano a 1.393GHz. Gli altri cambiamenti rilevanti riguardano il supporto del DisplayPort 1.4 che permetterà di arrivare a 120Hz di refresh dello schermo in risoluzione 4K, un miglioramento netto nella compressione dei colori con relativo risparmio di banda passante e la promessa di un salto in avanti per quanto concerne l'asynchronous compute anche se i benchmark di Ashes of Singularity, che sfrutta questa tecnologia, sembrano dare ancora ragione alle scelte di AMD.

Obiettivo Ultra HD

La scheda utilizzata dai recensori è la GTX 1080 Founder Edition che, a differenza delle vecchie reference, sarà disponibile per tutto l'arco vitale della scheda Pascal e sarà l'unica disponibile per il lancio del 27 maggio. L'hardware all'interno del guscio è lo stesso della versione standard ma la versione deluxe della nuova ammiraglia NVIDIA può contare su una dissipazione migliore grazie al backplate di serie e alla copertura in alluminio e lega di magnesio. Le dichiarazioni di NVIDIA parlano di picchi massimi di 83 gradi a pieno carico e le recensioni lo confermano anche se qualcuno si è lamentato dei 67 gradi lasciati intendere come massimale, sotto overclock, durante la presentazione della GTX 1080. In ogni caso le temperature restano entro limiti più che accettabili senza che questo comprometta la silenziosità della scheda. I decibel in idle superano di uno i 33 promessi ma si attestano comunque al di sotto dei 37/38 decibel registrati con la maggior parte delle GPU dell'ultima generazione.

NVIDIA GeForce GTX 1080: la resa dei conti

Il rumore sale a quota 40 decibel con la scheda sotto stress restando però entro valori più che buoni. Anche i consumi superano il TDP dichiarato di 180 Watt ma, come nel caso del rumore, la discrepanza è minima. Secondo i test la GTX 1080 arriva a 184W, 9 in più della GTX 980, ma considerando l'immenso numero di transistor e il clock decisamente elevato c'è poco di cui lamentarsi di fronte a una scheda di questa potenza che si accontenta di un alimentatore da 500W e di un solo connettore ausiliario da 8 pin. Il quadro complessivo, insomma, è buono ma quello che ci interessa, inutile girarci intorno, è il lato prestazionale che abbiamo considerato confrontando gli specifici test e prendendo in esame le medie complessive. Partiamo col dire che la GTX 1080 supera effettivamente uno SLI di GTX 980 anche se lo scarto, con i driver disponibili attualmente, è minimo. La potenza sprigionata dalla nuova Pascal, in ogni caso, è notevole. Il nuovo Doom sfiora i 180 frame per secondo in risoluzione 1920x1080 superando di un buon 20% la Titan X e la GTX 980 Ti. Nel caso di GTA V il guadagno in Full HD non risulta particolarmente elevato ma le cose cambiano alzano la risoluzione e lo stesso vale per Battlefield che però nel complesso se la cava meglio. Con il titolo DICE, in risoluzione 2560x1440 e sempre in qualità ultra, la GTX 1080 supera la GTX 980 Ti di oltre 30 punti percentuali e lo stesso vale per The Witcher 3, decisamente pesante una volta impostato tutto al massimo, che fila a a 82 frame per secondo. Purtroppo nel caso del titolo CD Project RED i 60 frame in 4K sono ancora distanti, almeno con il clock di base, ma sfiorare le cinquanta immagini per secondo in 3840x2160 e con un motore così impegnativo è un traguardo da non sottovalutare. Invece Ashes of Singularity si conferma un punto debole per le schede NVIDIA. Con il titolo Stardock la GTX 1080 supera di poco la Radeon R9 Fury X ed è un brutto colpo trovarsi di fronte a numeri del genere, ma c'è da considerare che la GeForce GTX Titan X resta dietro alla scheda AMD di oltre 15 punti percentuali. Le performance in questo caso non rispondono del potenziale effettivo delle schede e sono da considerare un'eccezione. Nella maggior parte dei test la GTX 1080 svetta sulla GTX 980 Ti di un buon 30% per arrivare a sfiorare il 35% in più di un'occasione. Il guadagno medio rispetto alla GTX 980, invece, si attesta intorno al 60% e tutto questo, a testimonianza che non si tratta solo di potenza bruta, superando con costantemente i 60fps in 1440p e senza evidenziare colli di bottiglia o problemi di distribuzione del framerate nel caso dei test a 4K. Tra l'altro con questa risoluzione la GTX 1080 riesce finalmente a sorpassare la soglia dei 30 frame in Assassin's Creed Unity e supera abbondantemente i 40 frame per secondo con titoli come The Witcher 3 e The Division risultando così la prima scheda a potersela cavare senza troppi compromessi in Ultra HD.

Conclusioni

L'arrivo delle prime recensioni della GTX 1080 conferma l'elevata potenza di una scheda che, pur ridimensionata rispetto agli inevitabili sottintesi promozionali, risulta da subito capace di staccare nettamente la GTX 980 Ti ed è capace di farlo con il software ancora immaturo e titoli vincolati alle tecnologie della scorsa generazione. Il merito lo dobbiamo in buona parte ai 16 nanometri anche se come abbiamo visto la nuova architettura gioca un ruolo chiave nell'assicurare non solo potenza ma qualità.

NVIDIA GeForce GTX 1080: la resa dei conti

Il relativo aumento prestazionale determinato nel caso dell'overclock mostra il fianco a qualche critica e la risoluzione di riferimento "senza pensier" resta il 1440p ma nel complesso la nuova ammiraglia NVIDIA se la cava alla grande anche se i 799 di prezzo consigliato della Founder Edition rappresentano un biglietto piuttosto caro per entrare nella nuova generazione di GPU. La versione standard dovrebbe costarne 100 in meno ma siamo comunque nella fascia di prezzo della GTX 980 Ti e della Radeon R9 Fury X, ovvero delle schede di fascia estrema della generazione attualmente in commercio. A occupare la fascia alta invece ci penserà la GTX 1070 che nell'edizione Founder dovrebbe costare circa 520 euro mentre potrebbe scendere a 450 nell'edizione standard. L'aumento dei prezzi non ci ha sorpreso più di tanto vista l'entità del balzo prestazionale ma cifre di questo tipo non sono di certo alla portata di tutti e potrebbero scoraggiare più di un potenziale acquirente. Nella scorsa generazione oltre sette milioni di giocatori hanno optato per la fascia dei trecento euro e non è un caso che AMD voglia puntare proprio a quella con Polaris, una scheda video mainstream che stando alle dichiarazioni dovrebbe avvicinare la GTX 980 Ti costando però meno di 300 dollari. Un'offerta del genere potrebbe rappresentare una spina nel fianco per la GTX 1070, risultando appetibile in un mercato in cui il 1080p è ancora la risoluzione dominante.