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Un headshot nel passato

Da Kickstarter all'E3 il passo è breve, almeno per Strafe

ANTEPRIMA di Fabio Palmisano   —   19/06/2016

Abbiamo già avuto modo di parlare di Strafe su queste pagine, sia in riferimento al successo della sua campagna di finanziamento tramite Kickstarter sia con un provato della demo pre-alpha rilasciata un anno fa. Il team di Pixel Titans ha in seguito lavorato alacremente per espandere e migliorare questo curioso progetto di revival degli sparatutto in prima persona anni '90, e ha portato all'E3 di Los Angeles una versione decisamente più avanzata e rifinita che abbiamo potuto vedere all'interno del classico spazio occupato da Devolver nel parcheggio antistante il Convention

Strafe sembra trovare un buon compromesso tra stile "old school" e gameplay moderno

Pixelloso e sanguinoso

Basta poco per capire che quello che Strafe punta a offrire non è mero retrogaming, bensì un'esperienza capace di unire l'estetica e le meccaniche di base dei primi sparatutto poligonali con soluzioni assolutamente contemporanee. Ecco dunque che a fronte di una grafica volutamente povera e spigolosa, gli sviluppatori di Pixel Titans hanno elaborato un gameplay dal sapore moderno, anzitutto perché basato sul modello roguelike che tanto va di moda di questi tempi: i livelli sono dunque generati casualmente e la morte del giocatore lo costringe a ricominciare dall'inizio pur ereditando i potenziamenti accumulati fino a quel momento.

Un headshot nel passato
Un headshot nel passato

Una soluzione che, unita a un livello di difficoltà che si preannuncia particolarmente elevato, rende Strafe un prodotto che si rivolge a un'utenza evidentemente hardcore, come testimoniato anche da una quantità di sangue volutamente esagerata. I nemici colpiti dai proiettili vengono smembrati con ingenti perdite di liquido rosso che rimangono come segno indelebile sulle pareti e sul pavimento, un elemento che non è un mero vezzo stilistico ma che assolve anche a delle precise funzioni di gameplay: le macchie di sangue possono essere infatti utilizzate per orientarsi nei labirintici stage, e inoltre il giocatore viene premiato sulla base di quanti metri quadri di superficie riesce a imbrattare con le interiora degli avversari, come se fosse una sorta di macabro match di Splatoon. Basterebbero questi accenni per rendere evidente che la nostalgia non è l'unico motore propulsivo di Strafe, per quanto svolga indubbiamente un ruolo fondamentale: i richiami all'azione shooter tipica degli anni '90 sono palesi e costanti, e vanno dal look e comportamento delle armi fino alla velocità del movimento passando attraverso le tipologie e lo stile dei nemici. Ma c'è comunque sempre una chiave di lettura moderna, come si può evincere ad esempio proprio osservando gli avversari che si incontrano nel corso dei livelli: non sono semplice carne da macello, bensì ognuno di essi ha abilità e movimenti distinti e riconoscibili che possono essere sfruttati dagli utenti più abili per creare reazioni a catena e coinvolgere altri mostriciattoli vicini. Visto in azione, Strafe appare dunque come un titolo estremamente frenetico e divertente, dotato di una realizzazione grafica che sembra fatta apposta per sottolineare queste sue qualità: fluidissimo e veloce, il prodotto Pixel Titans riesce anche ad essere visivamente appagante pur esibendo un'estetica blocchettosa che però riserva numerosi tocchi di classe anche in questo caso presi di peso dai titoli attuali. Certamente non si tratterà di un first person shooter adatto a tutti, e la demo che abbiamo visto non era in grado di dare particolari garanzie sulla longevità e il coinvolgimento sul lungo periodo del single player che comunque dovrebbe avere una sua trama ben definita.

CERTEZZE

  • Fluido, veloce e frenetico
  • Stile grafico unico
  • Meccaniche ludiche moderne

DUBBI

  • C'è il rischio che sia ripetitivo
  • Il gunplay sembra un po' "leggero"
  • Non adatto a tutti