Tra capitoli regolari ed espansioni, è difficile che passi un'edizione della GamesCom 2016 senza qualche contenuto dedicato a Civilization. La serie appartiene a un genere che non è più popolare come un tempo, ma che vive (alla grande) grazie ad una robusta base di utenti irriducibili. Il copione è sempre lo stesso: il nuovo capitolo principale introduce una serie di meccaniche di base su cui poi vengono costruite anche le espansioni, prima di ripartire "da zero" con l'episodio successivo. Il prossimo 21 ottobre sarà quindi il turno di Civilization VI, che già avevamo avuto modo di provare lungamente nel corso dell'E3 2016 e che qui si è ripresentato grossomodo con gli stessi contenuti, anche se una breve presentazione che ha anticipato il test ci ha ugualmente dato modo di scoprire una serie di nuovi, gustosi dettagli. L'idea che ci siamo fatti è quella di un prodotto volto più a rifinire che a rivoluzionare, ma il successo di un titolo di strategia simile è quasi tutto nei dettagli quindi ben venga anche questo tipo di progetto più parco di novità.
Civilization VI non si prospetta com un capitolo rivoluzionario ma promette parecchia sostanza
Il peso della religione
Per una panoramica di base vi rimandiamo alla nostra precedente anteprima oppure al lunghissimo video di gameplay rilasciato nelle scorse settimane. A colonia 2K Games e Firaxis Games hanno innanzitutto parlato nel dettaglio della religione in Civilization VI: partendo da quanto introdotto con Gods and Kings, si potrà scegliere innanzitutto un pantheon di divinità, quindi un profeta e un culto religioso, a scelta tra quelli realmente esistenti oppure uno creato da zero; fatto ciò sarà possibile mandare apostoli e missionari in giro per la mappa di gioco così da far proliferare il nostro credo ed eventualmente arrivare alla specifica condizione di vittoria qualora riuscissimo a farlo crescere a sufficienza. Sottinteso che, come anche accaduto nella realtà, la religione si presta ad essere usata come una scusa perfetta per creare scontri e guerre, quindi oltre che uno strumento per arrivare alla vittoria si può trasformare in un pericoloso boomerang. L'occasione di trovarsi a Colonia non poteva che essere sfruttata per mostrare la civiltà tedesca, comandata da Federico Barbarossa e caratterizzata da alcune interessanti peculiarità. Come noto Civilization VI introduce i distretti, estensioni cittadine dedicate a specifici compiti: ebbene la Germania a parità di cittadini può contare su un distretto in più per ogni città, il che si traduce chiaramente in una maggiore produttività. In aggiunta i tedeschi hanno le solite unità dedicate, come un potente sottomarino, e sono specializzati negli assedi cittadini. Una scelta che sulla carta sembra poter rendere bene da metà partita in poi, quindi forse non l'opzione migliore per gli utenti della prima ora.
Per la nostra prova abbiamo invece testato i cinesi che oltre a un'unità di terra molto valida nel corpo a corpo, la Crouching Tiger, e a un bonus sulla creazione delle Meraviglie, hanno uno strumento difensivo molto importante ovvero la Muraglia Cinese, che può essere eretta per delimitare il proprio territorio e tenerlo sotto controllo. La partita ci ha anche dato modo di osservare alcune altre piccole ma interessanti aggiunte, come la rinnovata attenzione al luogo in cui si fonda una città: a seconda del tipo di terreno e della posizione si otterranno specifici bonus, quindi per fare un esempio una città sul mare faciliterà lo sviluppo della navigazione.
Purtroppo un gioco simile richiede tanti turni e svariate ore per essere apprezzato al massimo, quindi per meglio valutare le novità legate a diplomazia e sistema di combattimento dovremo aspettare di avere in mano quantomeno un codice preview. La grafica di Civilization VI, ne abbiamo già parlato in passato, è stata portata ancora di più verso colori e tratti da cartoon, sia per quanto riguarda i leader che le unità e la mappa (quella già svelata, mentre quella ancora da scoprire sembra tratteggiata a china). Per chi scrive la scelta non è felicissima perché troppo simile a quella di Revolution e perché è un modo "semplice" di dare una più forte caratterizzazione, rischiando di sfociare nel visto e rivisto, però si tratta di un aspetto fortemente legato ai gusti personali e bisogna ammettere che ogni elemento a schermo è realizzato con cura. Nulla da dire invece sull'interfaccia che, oramai da un paio di capitoli, ha fatto grossi passi in avanti e riesce a conciliare tutta la libertà tipica della serie con una disposizione chiara di tutte le informazioni e la giusta comunicazione di quello che può essere fatto in ciascun momento. Aspettando di averlo per le mani un più a lungo, non possiamo quindi che dirci soddisfatti dal nostro nuovo incontro, Civilization VI non lascia a bocca aperta ma è solido e fa quello che deve, ciò dovrebbe bastare ai molti fan che tornano a giocarci ancora e ancora oramai da venticinque anni.
CERTEZZE
- Lo sviluppo delle città si prospetta molto più profondo che in passato
- La religione sarà meglio sviluppata che nei capitoli di base del passato
- Graficamente molto curato...
DUBBI
- ...anche se lo stile così tanto fumettoso potrebbe non piacere a tutti
- Sembrano mancare novità di grande peso