Sono passati ormai un paio di mesi dall'uscita di Legion e, superata la fase di innamoramento iniziale e il successo di vendite, i giocatori di World of Warcraft che hanno già raggiunto il livello 110 da un po' di tempo sono entrati nel circolo vizioso delle incursioni, dei bottini e delle missioni mondiali che, diciamocelo, alla fine non sono poi tanto diverse da quelle giornaliere che abbiamo completato ad nauseam fino alla scorsa espansione: servono ad aumentare il livello della reputazione con le varie fazioni delle Isole Disperse e a mettere le mani su qualche bottino, ragion per cui in questo primo aggiornamento che porta il gioco alla versione 7.1 Blizzard si è curata di migliorare le ricompense e aumentare la varietà delle missioni mondiali, introducendo, per esempio, quelle dei falcosauri che permettono di adottare e crescere - fino a farle diventare cavalcature, a quanto pare! - nuove mascotte da combattimento. Permane il problema dei personaggi secondari, ancora frustranti da crescere in contemporanea, ma il primo cerotto è stato applicato con una modifica che sblocca le missioni mondiali su tutto l'account soddisfacendo i requisiti soltanto con un personaggio e raggiungendo semplicemente il massimo livello con tutti gli altri. Non è la soluzione perfetta, ma è comunque una delle parecchie novità che l'aggiornamento Ritorno a Karazhan ha portato nei giorni scorsi...
L'aggiornamento 7.1 di World of Warcraft ci riporta a Karazhan, prosegue la storia di Suramar e non solo
Di tutto un po'
L'aggiornamento 7.1 si è rivelato decisamente votato al PvE, introducendo parecchi contenuti che i giocatori possono affrontare sia da soli che in compagnia. Abbiamo già menzionato le mascotte falcosauro, ma la patch implementa anche una nuova impresa, intitolata Incursore animalista IV, che spingerà i collezionisti di poké... ehm, di mascotte a tornare nelle incursioni di Wrath of the Lich King per depredare quei vecchi boss e sbloccare uno scontro speciale con la squadra di mascotte di Algalon.
La ricompensa, ovviamente, è un'altra mascotte: il Cosmoniglio. Sempre in ambito di collezionismo, l'aggiornamento ha introdotto anche svariati giocattoli, imprese e animali (meccanici) da domare nell'isola di Alcaz, dove si aggirano ora mostri élite di alto livello e il redivivo Dottor Male che non vedevamo da anni e che bisognerà sconfiggere in gruppo. Ovviamente l'isola di Alcaz è una zona in cui i giocatori si imbatteranno nelle fazioni opposte, ma sul fronte del PvP le novità sono in realtà pochine e relative più che altro alle ricompense che si ottengono vincendo nei campi di battaglia o in arena. Blizzard ha infatti alzato l'asticella dei livelli oggetti e cambiato alcune ricompense per rendere l'attività più appetibile, approntando al contempo un cambiamento importante al sistema di prestigio, che non resetterà più i talenti imparati aumentando il rango di Onore. È chiaro che i ragazzi di Irvine stiano ancora raccapezzandosi col bilanciamento generale delle classi, e infatti questo aggiornamento ha migliorato nettamente alcune specializzazioni come, per esempio, quella Gelo del Cavaliere della morte o quella Sopravvivenza del Cacciatore che fino a questo momento venivano trascurate dai giocatori a favore delle altre. Altre specializzazioni in difficoltà, come quella Elementale dello Sciamano, dovranno aspettare un imprecisato aggiornamento futuro. Le modifiche alle classi hanno migliorato un po' la qualità della vita, ma non hanno inciso più di tanto sui meccanismi sociali che tendono a escludere alcuni giocatori in base alla loro classe o specializzazione quando si tratta di affrontare contenuti particolarmente impegnativi come le spedizioni Mitiche a tempo. In ogni caso, abbiamo l'impressione che Blizzard stia calcando un po' troppo la mano sulla casualità delle ricompense: ogni fascia di giocatori raggiunge un vicolo cieco nell'equipaggiamento e in alcuni casi ci si ritrova costretti a incrociare le dita nella speranza di ricevere la versione "guerraforgiata" o "titanforgiata" di una ricompensa banale. Ritorno a Karazhan, fortunatamente, integra nel parco delle spedizioni e delle incursioni nuove possibilità pensate un po' per tutti i giocatori a caccia di equipaggiamenti e di nuove emozioni.
La torre nera
Chi gioca World of Warcraft dai primi mesi - da quella che si definisce la versione "vanilla" - ricorderà sicuramente che, tanto tempo fa, alcune spedizioni come i Sotterranei di Roccianera, Stratholme e Scholomance erano molto più lunghe e articolate di come sono oggi, dopo che Blizzard le ha rivedute e corrette nel corso degli anni e delle espansioni. All'epoca, infilarsi in quelle spedizioni poteva significare letteralmente perdercisi e trascorrere ore e ore con una decina di giocatori visto che, oltretutto, alcune di esse si potevano affrontare come fossero delle incursioni in miniatura.
In seguito, molto prima di introdurre la dimensione dinamica dei gruppi nelle incursioni, Blizzard tentò nuovamente l'esperimento con alcune incursioni vere e proprie come Zul'Gurub e Zul'Aman, ma la più amata resta sicuramente Karazhan, la torre di Medivh che ancora oggi è considerata uno dei picchi più alti raggiunti dai game designer di Irvine. Nell'aggiornamento 7.1 Karazhan torna in pompa magna, e in effetti dà il titolo alla patch, con una spedizioni per cinque giocatori che Blizzard ha progettato come fosse una vera e propria incursione: la "nuova" Karazhan (state tranquilli, collezionisti, che la vecchia esiste ancora) vanta ben nove boss, di cui uno segreto, e rappresenta il nuovo contenuto endgame per cinque giocatori. È una spedizione a difficoltà mitica con bottini che vanno da livello 850 a livello 875 con possibilità di uscire guerraforgiati e titanforgiati, superando in qualità quanto offerto nell'incursione Incubo di Smeraldo a difficoltà normale e difficile. Ovviamente, è anche una spedizione intricata e lunghissima, consigliata soprattutto a gruppi di cinque giocatori in grado di comunicare visto che i boss - facce vecchie e nuove, compresi tre spettacoli inediti nella sala del teatro - sono estremamente impegnativi. Considerata la lunghezza e la quantità di boss, Karazhan è stata pensata appositamente per i gruppetti di amici che non possono impelagarsi negli orari fissi delle incursioni di gilda e che possono organizzare degli appuntamenti per giocare la spedizione di checkpoint in checkpoint, dimostrando per l'ennesima volta, dopo le spedizioni mitiche a tempo, che Blizzard, con Legion, sta puntando molto sulle piccole realtà. Gli amanti delle incursioni in grande stile, comunque, non devono preoccuparsi, perché se per il prossimo passo nella battaglia contro Gul'dan dovremo aspettare l'inizio del 2017, nel frattempo potremo comunque intrattenerci con la Prova del Valore, una piccola incursione da tre boss che aprirà un paio di settimane dopo l'uscita dell'aggiornamento 7.1 e in cui affronteremo una volta per tutte Odyn per poi andarle a suonare a Guam e Helja, chiudendo i conti rimasti in sospeso dopo il ciclo di missioni a Stormheim. Ritorno a Karazhan, infatti, prosegue la storyline imbastita con Legion su più fronti: tornano infatti le missioni che raccontano la storia di Illidan legate al livello di Conoscenza degli artefatti e le missioni ambientate a Suramar in cui dovremo aiutare gli Esuli a ribellarsi e a riprendersi la loro città.
Il nuovo ciclo di missioni a Suramar, che alla fine ci ricompenserà con una bella cavalcatura, si susseguirà per circa due mesi, rimarcando l'intenzione di Blizzard di scandire i contenuti nel corso delle settimane, rallentando letteralmente la progressione dei giocatori in modo che i più frettolosi non se li brucino in pochi giorni... andando poi a sospendere i loro account. Per quanto possa essere grezzo metterla giù in questi termini, il cosiddetto "gating" a tempo in cui continuiamo a imbatterci dall'inizio dell'espansione attraverso ricerche che durano ore se non giorni, incarichi per i seguaci dell'enclave e missioni in cui bisogna aspettare tra un passaggio e l'altro serve evidentemente a motivare i giocatori a mantenere la sottoscrizione attiva, sintomo forse che Legion ha riportato all'ovile tantissime pecorelle, ma non tutte quelle che negli anni hanno chiuso con World of Warcraft per dedicarsi ad altro. Ovviamente c'è chi ha fatto spallucce e chi ha protestato veementemente contro questa tattica commerciale, ma se quest'ultimi continueranno a pagare o concluderanno l'abbonamento non lo sapremo mai visto che, pochi mesi fa, Blizzard ha deciso di non condividere più il numero di giocatori del suo MMORPG. World of Warcraft, comunque, al momento gode di ottima salute, e dopo gli aggiornamenti discutibili degli ultimi anni questo Ritorno a Karazhan fa ben sperare per i prossimi.