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Dieci anni di Wii

Si celebra oggi il decimo anniversario di Wii: parliamo di come è nata, come ha vissuto e cosa ha lasciato la console Nintendo

SPECIALE di Giorgio Melani   —   07/12/2016

Dieci anni fa arrivava sul mercato europeo Wii, ed è incredibile come il periodo attuale ricordi un po' quella lunga vigilia del lancio di una console che prometteva un approccio rivoluzionario rispetto a quanto visto fino a quel momento nel panorama videoludico. Stiamo vivendo praticamente le stesse emozioni oggi, con un Nintendo Switch ancora in gran parte oggetto misterioso ma che promette allo stesso modo di irrompere sul mercato con la forza innovatrice di una console praticamente mai vista in precedenza, e ci auguriamo per la casa di Kyoto che il suo successo possa essere quantomeno paragonabile a quello di Wii.

Dieci anni di Wii

Fu un lungo percorso di avvicinamento quello, durato più di un anno tra il primo annuncio all'E3 del 2005, quando la console venne identificata con il suggestivo nome in codice "Revolution", e la presentazione del Wii Remote, il "Telecomando Wii", da parte del presidente di Nintendo, Satoru Iwata in persona, durante una delle rare presenze della compagnia al Tokyo Game Show nello stesso anno. La visione completa arrivò soltanto all'E3 2006, dunque un anno dopo il primo annuncio, e furono dodici mesi fitti di voci di corridoio, idee e supposizioni su cosa fosse la nuova console e soprattutto in cosa consistesse realmente la sua Revolution, il suo approccio "dirompente" al mercato, ribadito a ogni uscita pubblica dai maggiori executive Nintendo. Uno dei momenti di attesa più concitata che si ricordino nella storia dei videogiochi, che ha generato capolavori di fake come il celebre "Nintendo On", e discussioni su come il "Wiimote" avrebbe potuto effettivamente modificare la normale fruizione dei giochi. Alla fine, Wii si rivelerà essere un fenomeno di massa, valicando ampiamente i confini del panorama videoludico tradizionale e andando a conquistare nuovi settori di pubblico in un'esplosione di popolarità che Nintendo non è più riuscita a replicare. Si può ragionare sul valore di quel particolare sistema di controllo e di cosa questo abbia effettivamente apportato al videogioco standard, ma in ogni caso è a una rivoluzione del genere che si pensa ancora oggi quando ci si interroga sulle potenzialità del nuovo Switch.

Dieci anni fa, Wii usciva in Italia: ricordiamo una delle console più famose della storia

Un nuovo approccio

Wii venne lanciato in Italia il 7 dicembre 2006, al prezzo di 259 euro circa. Compreso nel pacchetto c'era il celeberrimo Wii Sports, che da solo riuscì a dimostrare perfettamente le nuove potenzialità della console in termini di sistema di controllo e interazione, diventando probabilmente il principale motore dell'espansionismo della macchina verso le nuove fasce di pubblico. Il design di Wii rappresentava una netta rottura con il passato, distanziandosi dall'aspetto troppo spesso considerato "giocattoloso" (a torto o a ragione) delle macchine precedenti e presentandosi caratterizzato da una notevole eleganza e compattezza, come se anche questo aspetto fosse stato pianificato attentamente nel progetto di conquista del soggiorno familiare che si è poi concretizzato in maniera perfetta.

Dieci anni di Wii

Nintendo non ha mai nascosto la volontà di non giocare sullo stesso campo dei diretti concorrenti, andando piuttosto a ricercare un tipo diverso di intrattenimento e un'interpretazione nuova del videogioco piuttosto che consumarsi nella lotta al primato tecnologico: "troppe console potenti non possono coesistere, è come avere a che fare solo con feroci dinosauri", pare abbia detto Shigeru Miyamoto a Business Week in una retrospettiva su Wii, "continuerebbero e combattere e finirebbero per causare la loro stessa estinzione". Lungi dal volersi incastrare in una situazione del genere, la console Nintendo scelse una strada tutta sua e corse praticamente da sola. Tuttavia, si trattava di un hardware in grado di proporre comunque diverse soluzioni tecnologiche all'avanguardia e rivoluzionarie anche rispetto alla storia della compagnia: al di là del sistema di controllo basato sulla rilevazione del movimento attraverso accelerometro e infrarossi, Wii implementava anche una connettività integrata WiFi che per la prima volta apriva la strada al digital delivery di Nintendo. Con il sistema WiiConnect24 la console rimaneva connessa anche in standby e consentiva aggiornamenti e trasmissione di contenuti anche a sistema spento, mentre una serie di "canali" fornivano servizi diversificati tra informazione, contenuti multimediali, meteo e altro. Sul fronte prettamente videoludico, WiiWare ha rappresentato l'inizio della distribuzione di giochi in digitale (indie e produzioni più contenute) per la casa di Kyoto, che si adeguava così al nuovo trend stabilito da Xbox Live Arcade prima e PlayStation Network a seguire, mentre la caratteristica esclusiva della Virtual Console garantiva un apporto costante di giochi appartenenti ai cataloghi di varie console passate, dando in questo modo una soluzione semplice e una scelta ampia anche agli appassionati di retrogaming. A tutto questo si univa anche la retro-compatibilità completa con i giochi e i controller di GameCube.

Sviluppi e successi

Con una trentina di titoli disponibili al lancio, almeno per quanto riguardava il mercato nord americano, l'arrivo sul mercato di Wii era ben supportato da una notevole offerta di software, senza considerare che già Wii Sports era in grado di rappresentare da solo una grande killer application per l'acquisto del pacchetto.

Dieci anni di Wii
Dieci anni di Wii

Le scelte effettuate dal punto di vista concettuale e tecnico lo ponevano, per decisione stessa di Nintendo, su un piano diverso rispetto a PlayStation 3 e Xbox 360 e questo ovviamente poteva rappresentare un grosso rischio, non potendo contare sui multipiattaforma di maggiore calibro delle altre console e spingendo completamente sul fattore innovativo dato dai controlli, oltre che ovviamente sul richiamo dei titoli interni. Il successo fu immediato, tanto da superare agevolmente le console rivali e posizionarsi in vetta alla classifica delle piattaforme più vendute, ma fu presto chiaro come Wii viaggiasse ad un passo completamente diverso dalla concorrenza, tanto da non essere nemmeno messo sullo stesso piano. Alla metà del 2007 le vendite di Wii superavano quelle di PlayStation 3 e Xbox 360 combinate e non accennavano a diminuire, trasformando anche lo stile comunicativo di Nintendo, tutta protesa ad espandere la base demografica del suo pubblico cercando al contempo di tenere buona la fanbase storica con i progetti interni maggiori. La richiesta di Wii era talmente alta da generare ben presto un grosso problema di approvvigionamento di scorte, particolarmente sentito nel Regno Unito, dove la console andava letteralmente a ruba e scompariva dagli scaffali in tempi record, tanto da far pensare a una vera e propria strategia del desiderio da parte di Nintendo. Nel marzo 2016, il numero totale di unità vendute segna i 101,63 milioni, posizionando Wii al di sotto di PlayStation 2 e praticamente alla pari con la prima PlayStation come seconda console (domestica) più venduta di tutti i tempi. Col tempo, Nintendo ha effettuato alcune revisioni facendo uscire il Wii Family Edition nel 2011, con il lancio di Wii U ormai alle porte e il Wii Mini che è ancora visibile nei negozi, versione caratterizzata da dimensioni ridotte e privata della retrocompatibilità Gamecube e soprattutto di ogni funzionalità online, venduta a prezzo ridotto e ancora in produzione, dopo che il modello standard è stato ufficialmente pensionato nell'ottobre 2013 per far posto a Wii U e cercare di rendere il successore una sorta di sostituto ideale agli occhi del pubblico di massa, operazione purtroppo mai funzionata a dovere.

Fra tradizione e nuovo che avanza

Dieci anni di Wii
Dieci anni di Wii

Nonostante il sistema di controllo in movimento sia a tutti gli effetti il filo conduttore di tutta la produzione ludica su Wii, si è delineata ben presto una netta demarcazione tra i giochi maggiormente dedicati ai videogiocatori di vecchio stampo e quelli invece più lanciati verso le nuove fasce di pubblico. In linea di massima, i grandi titoli del catalogo classico Nintendo sono rimasti più ancorati alle tradizioni, e in una caratteristica che è rimasta visibile anche in altre console come Nintendo DS, Nintendo 3DS e Wii U, questi si sono dimostrati più classicamente strutturati, meno propensi ad abbracciare le spinte più innovative dell'interfaccia di controllo e invece più ancorati al solito sostrato di rigoroso game design tipico di Nintendo. Intendiamoci, tutti hanno avuto modo di sfruttare il Telecomando Wii in varie maniere, con integrazioni fondamentali del nuovo sistema di controllo, solo che partivano da una strutturazione più profonda e complessa del gioco a cui applicare poi il motion sensing che non viceversa, utilizzando i controlli come elemento principale su cui costruire l'idea del gioco, come spesso invece accadeva per altre produzioni. Questa doppia anima di Wii si rivela guardando anche la lineup interna, che da una parte contava su giochi dalle possenti fondamenta classiche come The Legend of Zelda: Twilight Princess, Super Mario Galaxy, Donkey Kong Country Returns, Mario Kart Wii, The Legend of Zelda: Skyward Sword e Super Smash Bros. Brawl, e dall'altra la new wave dei giochi progettati per il nuovo target demografico a cui Nintendo ha continuato a proporre idee sempre nuove come Wii Sports, Wii Party, Wii Music, Wii Fit e la sua celebre piattaforma/bilancia, Wii Sports Resort e altri che andavano ad imporre il passo a un'infinità di produzioni di terze parti tese a sfruttare il Wiimote in tutte le maniere possibili per conquistare il nuovo pubblico emergente.

I grandi hit

Dieci anni di Wii
Dieci anni di Wii

Il catalogo di giochi per Wii conta una grande quantità di million seller, come da tradizione Nintendo quasi tutti provenienti dai team interni della compagnia ma anche con qualche outsider, come il celebre Just Dance di Ubisoft che si segnala anche per essere una delle serie più longeve sulla console in questione, con l'edizione 2017 uscita un paio di mesi fa anche su Wii. Ci sono alcuni giochi che sono entrati nella storia, alcuni sono considerati i migliori della generazione e anche qualcosa di più, a dimostrazione di come in certi casi il sistema di controllo sia riuscito a sposarsi perfettamente con il game design di Nintendo: il primo esempio è sicuramente Super Mario Galaxy, ovvero la summa del platform tridimensionale, degno successore di Mario 64. Anche Mario Kart Wii, pur con qualche riserva, ha rappresentato un'ottima interpretazione del Wii Remote, in questo caso utilizzato in combinazione con il Wii Wheel a creare una sorta di volante, coniugata al solito magistrale track design e gameplay classico. In altri casi la ricerca di un gameplay più ancorato alle tradizioni ha relegato le caratteristiche peculiari della console in secondo piano, a dimostrazione di come Nintendo non avesse intenzione di sacrificare necessariamente le sue idee sull'altare del motion sensing, cosa dimostrata in Donkey Kong Country Returns, nei due Zelda (anche se Skyward Sword in particolare aveva integrazioni molto interessanti su questo fronte), in Super Smash Bros. e Super Mario Wii. Si tratta di titoli che hanno venduto milioni di copie e hanno contribuito a far tornare Nintendo sulla cresta dell'onda dopo il mezzo passo falso, in termini di vendite e diffusione, di GameCube. La continua ricerca sull'approccio fisico al gioco ha portato la casa di Kyoto a non adagiarsi e studiare nuove soluzioni di interazione, che hanno portato al lancio del Wii Motion Plus, versione perfezionata del Wiimote in grado di migliorare sensibilmente le performance di rilevazione del movimento, e alla celebre pedana di Wii Fit, le cui applicazioni sono rimaste sempre limitate ma ha rappresentato comunque un enorme successo di pubblico.

L'eredità di Wii

L'espansione al pubblico di non videogiocatori ha portato a una visione piuttosto controversa di Wii, nella sua veste di console spostata dall'utenza storica e progettata per invadere i salotti più casual possibili. È facile associare questa console alla gigantesca produzione di software spesso a basso costo che ha caratterizzato i suoi anni di presenza sul mercato, allo "shovelware", ovvero il "ciarpame" messo insieme in fretta e furia per cercare di far presa sul nuovo pubblico così affascinato dal Wii Remote e dalle sue possibili applicazioni, con tanto di accessori plasticosi da associarvi.

Dieci anni di Wii
Dieci anni di Wii

È stata una politica effettivamente diffusa in quegli anni da parte di molti publisher, nonostante non abbia pagato poi più di tanto considerando che per molti di quegli acquirenti non-videogiocatori, responsabili dell'incredibile espansione della console verso la nuova demografia tanto cercata da Nintendo al periodo, il semplice Wii Sports rimase praticamente il gioco principale da utilizzare. D'altra parte, quella raccolta di mini-game sportivi era una sorta di sintesi delle novità apportate da Wii all'industria, con il suo sistema di controllo innovativo, la netta tendenza al multiplayer in locale e al "party game", le principali armi dell'espansionismo di Wii. È questa però una visione molto parziale e riduttiva di quella che è stata una console fondamentale sotto molti aspetti, che ha dato uno scossone al mercato videoludico e ci ha mostrato una Nintendo quantomai creativa e proiettata verso soluzioni ludiche nuove e d'avanguardia, svincolandosi nettamente dalla concorrenza e dai canoni imposti dalle tradizioni dell'industria. Tutto questo senza considerare i giochi che sono emersi negli anni di Wii, alcuni dei quali rimarranno per sempre scolpiti nella storia - Super Mario Galaxy su tutti - come paradigmi da tenere sempre presenti. È un grande peccato che la stessa spinta innovatrice che pure ha animato anche il progetto Wii U non sia riuscita a coinvolgere la stessa quantità di utenti, condannando la console a vivere nell'ombra del predecessore senza mai raggiungerne i risultati sul mercato, perché Nintendo ha comunque continuato a fornire videogiochi di qualità che avrebbero meritato un riscontro maggiore, ma è chiaro che quella particolare magia che circondava Wii risulti oggi difficile da replicare. Si può pensare a dinamiche di mercato diverse, a uno spostamento degli interessi del pubblico di massa, ormai proiettato più verso i dispositivi mobile, oppure a qualche errore nelle modalità di comunicazione dei punti di forza di Wii U, fatto sta che a prescindere dalla bontà del suo concept la console ha raggiunto praticamente un quinto di quanto fatto dal predecessore in termini di vendite. A questo punto attendiamo di vedere se l'eredità di Wii potrà essere raccolta da Switch, e l'interesse suscitato anche solo dal primo trailer di presentazione della nuova console Nintendo, da questo punto di vista, è incoraggiante.