71

Il multiplayer locale di Nintendo Switch

L'esperienza in compagnia della nuova console Nintendo si prospetta come uno dei perni dell'offerta

SPECIALE di Tommaso Valentini   —   18/01/2017
Il multiplayer locale di Nintendo Switch

L'annuncio di Nintendo Switch ha sollevato un polverone di enormi dimensioni. Gli "hater" hanno trovato un terreno fertile su cui proliferare ma anche gli osservatori più ragionati hanno espresso ragionevoli dubbi su molte delle funzionalità della console stessa: online a pagamento con chat integrata via telefono, una memoria espandibile di soli 32 GB, una durata non esattamente da console portatile e prezzi particolarmente alti i punti principali della discussione. Si potrebbe parlare davvero per ore di tutto questo ma a Nintendo va comunque dato atto di essere una delle poche case che ancora crede nell'innovazione, una idea che passa come prima cosa dall'hardware più che dal software e da un piacere di giocare in compagnia che non è mai stato sconfessato dalle alte cariche giapponesi. Nintendo Switch vuole riportare il divertimento all'era delle partite con gli amici sul divano, sacrificando la componente online per favorire invece il gusto essenziale del giocare gomito a gomito con i rivali. È un concetto che Sony e Microsoft hanno invece abbandonato negli anni, con le modalità split-screen divenute via via sempre più rare fino a quasi scomparire del tutto dalle line up attuali. Nintendo riporta in auge tutto questo, andando come al solito controcorrente e dimostrando così di non essere solo la terza incomoda ma di voler occupare un nicchia di mercato ben precisa, quella nicchia rimasta scoperta dopo la lenta ed inevitabile scomparsa dalle scene di Nintendo Wii.

Possibile che il gioco in compagnia degli amici sia il segreto del successo di Switch?

Sfida testa a testa

I principali brand Nintendo sono sinonimo di multiplayer in locale, basti pensare a capolavori del calibro di Mario Kart (con il suo split-screen fino a quattro giocatori), Super Smash Bros. (che dà il meglio di sé proprio se giocato con amici) ma anche in quella pletora di party game che da sempre hanno rimpolpato l'offerta ludica della console e di cui Mario Party ne è il primo esponente indiscusso. Mentre Sony e Microsoft quindi continuano a proporre esperienze virate verso la connettività e la competitività globale, Nintendo fa un passo indietro e inventa una console studiata appositamente per giocare con gli amici, partendo proprio dall'hardware. Switch è stata disegnata per permettere a due giocatori di sfidarsi ovunque. Lo schermo della console, estraibile dal dock e utilizzabile in qualsiasi angolo della casa, è perfetto per far giocare i figli in camera mentre i genitori si godono un film in TV ma diventa un punto di riferimento pure per le serate con gli amici, magari andando a sostituire i giochi in scatola dalle regole più complesse. Switch sembra insomma una console fatta per animare le feste, per divertire un pubblico casual alla ricerca di una nuova dimensione.

Il multiplayer locale di Nintendo Switch
Il multiplayer locale di Nintendo Switch
Il multiplayer locale di Nintendo Switch

Non ce ne vogliano a male i sostenitori di Nintendo, la console non punta sicuramente solo a questo genere di pubblico, visto i pezzi da novanta previsti entro la fine dell'anno come The Legend of Zelda e Mario (senza contare Xenoblade Chronicles 2 e Splatoon 2), ma è indubbio che Nintendo stia cercando di riconquistare anche quel tipo di giocatore e, dal nostro punto di vista, questo non può che fare bene al mercato. I Joy-Con rappresentano l'innovazione più grande in tal senso. Due pad rimovibili che permettono in qualsiasi istante e in qualsiasi luogo di iniziare una sfida in locale, che sia al picchiaduro di turno o perché no anche una semplice partita agli sportivi più in voga del momento come FIFA o NBA 2K. Non è la qualità grafica di questi titoli che farà la differenza, non sarà il lato tecnico che bisognerà osservare o tenere presente come riferimento per valutare correttamente queste conversioni, quanto i nuovi orizzonti che si apriranno grazie all'inedito concept. Sulla carta insomma il disegno è quasi perfetto anche se all'atto pratico bisognerà poi vedere quanto i due minuscoli controller saranno comodi e semplici da utilizzare e quanto realmente la durata della batteria soddisferà le esigenze dei giocatori. Domande che troveranno risposta solo dopo il lancio e che per ora ci sentiamo di poter accantonare serenamente. Nintendo decide di fare anche un altro passo in avanti e, per la prima volta, di spostare l'attenzione dei giocatori dallo schermo direttamente agli occhi dell'avversario. Ne abbiamo sentite di ogni sulla bassa qualità dei titoli di 1-2 Switch o sul prezzo esagerato di questa collezione, ma in pochi ne hanno intravisto l'idea geniale che c'è alle spalle. Si torna di nuovo a giocare contro una persona in carne ed ossa, si gioca con i riflessi e con le reazione dei nostri amici invece che con quelle degli avatar su schermo e lo si fa con un contatto diretto e umano che non c'è praticamente mai stato sulle console casalinghe. Siamo concordi nel dire ovviamente che il minigioco della mungitura sia forse un po' estremo ma è il concetto di base che andrebbe approfondito ed elevato, dato che supera persino l'accessibilità e la facilità di lettura dei titoli basati su Wiimote e compagnia che spiazzarono il mercato solo qualche anno fa. Otto giocatori in locale sono un numero più che dignitoso ma ci sono altre idee interessanti nascoste nell'hardware Nintendo che potrebbero tornare alla ribalta in futuro. La prima riguarda ovviamente lo schermo multi touch della console. Sebbene non sia stato mostrato al momento alcun software che supporti ancora adeguatamente questa tecnologia ci piace immaginare che in futuro potremo giocare a titoli come Monopoli, Scarabeo o decine di altri giochi di società direttamente tramite schermo della console, applicazioni studiate ad hoc per il gioco in mobilità, magari pensando ai lunghi viaggi in macchina o sul treno. Le possibilità effettivamente sono molte e non ci sentiamo di escludere al momento nemmeno una intera sezione dedicata su Nintendo Eshop con produzioni dal basso costo e fruibili da tutti, sfruttando la scia tracciata da Apple con il suo App Store. Nintendo dovrà però anche convincere le terze parti a tornare a sviluppare titoli pensati per il multiplayer in locale e questo forse sarà il compito più duro e rischioso in assoluto. Nel caso il supporto venisse a mancare, o le gimmick dei titoli si limitassero a sfruttare solo parzialmente le enormi potenzialità dell'HD Rumble, ci troveremmo per l emani una grande idea senza alcun riscontro pratico, altresì se la cosa dovesse prendere piede potremmo trovarci di fronte a una nuova rivoluzione per il gaming moderno, come sempre made in Nintendo.