Tra i titoli all'evento di presentazione del New Nintendo 2DS XL ce n'era uno con il potenziale per essere una piccola perla nel panorama dei giochi per portatile: Ever Oasis, sviluppato da Grezzo. Da non confondere assolutamente con l'omonimo sparatutto made in Italy, Grezzo è un team fondato da Koichi Ishii, leggendario game designer a cui si deve la creazione della serie Mana, noto in particolare per aver messo mano a numerosi dei Final Fantasy originali (ha lavorato ai primi tre, è stato director del MMORPG Final Fantasy XI ed è uno dei papà del sistema ATB che contraddistingue molti giochi della serie). Ora si occupa di giochi meno altisonanti - pur avendo lavorato a molti remake recenti di The Legend of Zelda in collaborazione con Nintendo EAD - ma sarebbe un errore ritenere il suo ultimo nato un progetto secondario e di scarsa qualità: Ever Oasis è infatti un curioso misto tra gestionale e JRPG d'azione, che strizza l'occhio ai classici del gaming nipponico, e sembra potersi guadagnare un posto di prestigio nella notevolissima libreria di Nintendo 3DS e Nintendo 2DS. Lo abbiamo testato per poco meno di un'ora, e in quel limitato lasso di tempo ci ha catturato con le sue caratteristiche; oggi, dunque, vi descriveremo la nostra esperienza, in attesa di mettere le mani sul gioco completo.
Ever Oasis potrebbe essere una delle migliori sorprese della futura lineup di Nintendo 3DS e 2DS
Il caos non è bravo ad arredare
La premessa di Ever Oasis è piuttosto semplice, e non si discosta molto dai soliti cliché visti in titoli di questa tipologia: voi siete Tethu, un giovane che si ritrova a capo di un'oasi in un mondo desertico, dove un'energia maligna nota semplicemente come "il caos" ha messo a soqquadro tutto il pianeta.
Il vostro scopo, in quanto capo oasi, è recuperare persone e oggetti per rendere nuovamente lussureggiante la vostra oasi, ritrovare vostro fratello disperso a causa del cataclisma e magari scoprire le origini del disastro nel frattempo. Il gioco si divide pertanto in due fasi principali: una gestionale, che richiede di sviluppare e mantenere i negozi dell'oasi - chiamati bulbotteghe - e di aiutare i suoi abitanti; e una esplorativa, dove il protagonista e i suoi compagni vagano per il deserto alla ricerca di dungeon e altri luoghi da visitare per completare delle quest. Non avendo potuto giocare molto a lungo al titolo, non abbiamo esplorato più di tanto il suo elemento gestionale, ma ci è parso piuttosto basilare: una volta posizionati i negozi nell'oasi si rimpinguano le loro scorte con i materiali trovati in giro, e si raccolgono i loro guadagni periodicamente, mentre si gironzola per il quartier generale alla ricerca di nuove missioni. Ben diversa invece la fase di esplorazione, che dimostra l'esperienza del director e del suo team mettendo in campo meccaniche intuitive ma tutt'altro che superficiali, ben inserite all'interno della struttura di gioco. Noi, ad esempio, ci siamo trovati a dover completare una semplice quest di ricerca per un personaggio trovato al centro dell'oasi, con un team di tre combattenti già costruito. Nel dungeon dedicato a quella quest abbiamo trovato però ad attenderci degli interessanti puzzle ambientali e un sistema di combattimento spassoso, entrambi costruiti attorno alle abilità dei personaggi utilizzati.
Vita nel deserto
Ci spieghiamo meglio: nei panni di Tethu il giocatore ha a disposizione delle combinazioni con la spada e un'interessante magia del vento, che permette di liberare dalla sabbia alcuni oggetti e di stordire i nemici. Il protagonista non è però da solo nella sua avventura, può selezionare due compagni di gruppo, scelti tra alcuni dei personaggi recuperati in giro per il mondo di gioco.
La cosa fantastica è che ogni personaggio ha abilità specifiche, e permette quindi di risolvere enigmi più o meno complessi all'interno dei vari dungeon; tale caratteristica porta a esplorare varie zone più volte, per aprire porte precedentemente bloccate e trovare nuove chicche nascoste. Noi, a riprova di ciò, abbiamo sbloccato uno stanzone grazie alla capacità di un compagno di trasformarsi in una sfera come Samus Aran e di passare da determinate fessure, mentre la lancia del terzo membro del gruppo poteva venir usata per alzare delle piattaforme e reindirizzarlo verso le zone desiderate: i nostri premi per la scelta del team sono stati un tesoro di discreto valore e un nuovo negoziante da mandare verso l'oasi. Persino i combattimenti action risultano ben costruiti, e il fatto che ogni personaggio abbia un'arma differente e possa venir controllato a piacere durante l'azione dona una certa varietà agli scontri (soprattutto con i boss, in modo simile agli Zelda, sembrano costruite attorno a dei rompicapo, come i dungeon che le precedono). Insomma, nel complesso abbiamo un titolo ricco di qualità e varietà nel gameplay, che già durante le fasi iniziali sembra poter dire la sua, e potrebbe arricchirsi enormemente dopo la prima metà. Non molto da dire sull'aspetto grafico invece, super deformed e talmente carino da ricordare a tratti una versione egiziana di Animal Crossing. Nel complesso, se l'aspetto gestionale dovesse rivelarsi più approfondito di quanto sembra e le fasi fuori dall'oasi mantenere questa qualità, Ever Oasis potrebbe tranquillamente risultare uno dei migliori titoli per la portatile di Nintendo. Tenetelo d'occhio.
CERTEZZE
- Gameplay curato e variegato, diviso in una fase esplorativa e una gestionale
- Dungeon ricchi di puzzle e ben strutturati
DUBBI
- L'elemento gestionale nelle prime fasi sembra abbastanza semplicistico