18

Informazioni e speranze sul multiplayer

Con Call of Duty: WWII questo potrebbe essere davvero l'anno della rivoluzione, anche per il multiplayer!

SPECIALE di Tommaso Valentini   —   15/05/2017

Di Call of Duty: WWII se ne è parlato molto nelle ultime settimane, soprattutto dopo il reveal avvenuto lo scorso 26 aprile, giorno durante il quale Sledgehammer ha sciorinato tutte le promesse per un single player di quelli che si faranno ricordare. Eppure, a mente fredda, ci si chiede perché Activision continui a voler puntare sul single player per l'annuncio di apertura, cercando di fare gola a un non meglio specificato target d'utenza, quando il grosso degli acquirenti compra Call of Duty per guerreggiare online. Gli ultimi dati presentavano infatti una situazione in cui solo il 20% dei giocatori aveva ottenuto l'obiettivo/trofeo per il completamento della campagna, sintomo che la modalità per giocatore singolo non è la colonna portante della produzione. Allora perché insistere su questo tasto? Perché non mostrare subito al pubblico ciò che realmente vuole e desidera da Call of Duty? La risposta è da ricercarsi nelle forti strategie marketing di una società che macina miliardi ogni anno, da un pubblico prevalentemente composto di casual player che magari compra Call of Duty per la campagna ma poi non la finisce o forse, molto più banalmente, c'è la volontà di mantenere alto l'interesse e la curiosità per i mesi successivi al reveal per sollevare poi il velo tra scroscianti applausi durante l'E3 di Los Angeles. Noi alla fiera losangelina saremo presenti in forze ma, visto che manca un po' prima di conoscere per filo e per segno cosa il nuovo capitolo di Call Of Duty porterà in dote, abbiamo deciso di scavare a fondo sui dettagli finora trapelati e perché no, provare ad azzardare qualche previsione traendo spunti dai video di lancio e dal passato della serie.

Dal nuovo Call of Duty ci aspettiamo un comparto multiplayer capace di rivoluzionare la serie

La guerra di un sol uomo

Call of Duty ci ha abituato negli ultimi anni a essere il cuore dell'azione: elementi unici e fondamentali per la salvezza del mondo. Siamo stati super soldati, marine in grado di sbaragliare interi eserciti agendo da lupi solitari e comandanti di vascello capaci di bloccare addirittura l'invasione della Terra. Soli contro l'universo, accompagnati da commilitoni disposti a sacrificare persino la propria vita pur di farci completare il nostro obiettivo, per farci diventare quell'eroe che abbiamo sempre sognato di essere. Tutto questo si è ovviamente poi riflesso nel multiplayer, negli scontri frenetici tra piccole squadre dove un giocatore abile poteva da solo cambiare volto alla partita e far vincere il proprio team. Giocare a Call of Duty in multiplayer negli ultimi anni significava scendere in campo da soli, affrontare altri giocatori online senza doversi preoccupare di chi ci avrebbe accompagnato in battaglia, convinti di essere l'unico vero eroe, proprio come la campagna ci aveva fino a quel momento suggerito.

Informazioni e speranze sul multiplayer
Informazioni e speranze sul multiplayer

Con Call of Duty: WWII la situazione potrebbe però ribaltarsi, con Sledgehammer intenta a portare l'atmosfera da conflitto globale anche sui server online, dove la collaborazione e il gioco di squadra, a quel punto, andrebbero a valere molto più che l'abilità del singolo. Non sarebbe male l'introduzione di classi specifiche a questo punto, un po' per seguire la scia di Battlefield, che quest'anno lascerà campo aperto alla corazzata Activision, e un po' anche per riproporre l'idea di aver bisogno dei propri commilitoni per poter sopravvivere. Come ben saprete, infatti, in Call Of Duty: WWII sarà necessario chiedere munizioni ai compagni, richiedere cure e medikit per rigenerare la salute e si potranno impartire ordini per distrarre il nemico, soluzioni di gameplay che potrebbero tranquillamente essere portate anche nel multiplayer. È indubbiamente una scelta azzardata rivoluzionare così un gioco rimasto fedele a sé stesso da diversi anni, ma questo capitolo potrebbe essere l'opportunità per Call of Duty di scrollarsi un po' di polvere di dosso e tornare a brillare di luce propria proprio grazie a idee originali e sorprendenti. A noi piacerebbe vedere qualcosa del genere e l'idea che il gioco torni a essere più simile a World at War, quindi con partite con un numero maggiore di giocatori e schieramenti più massicci che si fronteggiano, ci aggrada parecchio. Sledgehammer su questo ha taciuto ma crediamo che per far rivivere lo spirito della Seconda Guerra Mondiale e restare in qualche modo coerenti con l'ambientazione scelta, le piccole schermaglie siano da accantonare o quantomeno da limitare a poche modalità. Per quanto visto e per quanto noto una delle mappe del multiplayer vedrà come campo di battaglia proprio lo scontro sulle spiagge della Normandia, per cui ci aspettiamo qualcosa di veramente massiccio. Da qui sorgono altri spunti interessanti per il gameplay e domande, lecite, sulla possibile formula delle kill streak e score streak. Che si punti quindi come in passato a permettere di pilotare i mezzi solo tramite l'acquisizione di numerose uccisioni in sequenza? E se questo venisse esteso anche alle eventuali postazioni anti fanteria e artiglieria il gioco potrebbe davvero giovarne? Tante domande che resteranno senza risposta ancora per qualche settimana ma di spiragli per ampliare il vecchio Call of Duty che tutti ben conosciamo quest'anno ce ne sono davvero tanti. Anche per quanto riguarda gli armamentari ci aspettiamo un lavoro in grado di elevarsi dalla media e pensiamo che Sledgehammer possa addirittura prendere spunto da Treyarch per ciò che concerne gli specialisti e magari dotare alcuni soldati di armi devastanti ma dalla breve durata, sfruttando i lanciafiamme ad esempio, presenti al 100% in WWII e che potrebbero sostituire in qualche modo il Pyro di Black Ops 3, un'idea tra l'altro che si sposerebbe con le Division, annunciate di sfuggita qualche settimana fa.

Un ritorno al passato

Ciò che è certo è che il ritorno alla Seconda Guerra Mondiale e l'abbandono delle Exo-Suit favorirà chi ha sempre apprezzato una tipologia di gioco frenetica ma più strategica, dove appostamenti e linee di tiro risultavano molto più importanti dei riflessi. A tal proposito non possiamo che immaginarci eventi E-Sport forse meno spettacolari da vedere ma con partite che richiamano quanto fatto da Counter Strike, con match a obiettivi come portata principale.

Informazioni e speranze sul multiplayer

L'idea che questo Call of Duty possa pensare in grande arriva anche dalla presenza degli Headquarters che in qualche modo, come per la cittadella di Destiny, vogliono celebrare le apparenze del nostro alter ego e che conterranno fino a un massimo di 48 giocatori per istanza. Sembra quindi scontato che potremo acquistare oggetti estetici per la nostra divisa, magari armi speciali da sfoggiare o mostrine che indichino il nostro valore in battaglia, ma gli Headquarters dovrebbero rappresentare anche un lato social che pare tracciare una strada dritta verso modalità multigiocatore co-op numerose. Sappiamo per certo che gli zombie nazisti, che tanto abbiamo amato, torneranno anche in questa nuova incarnazione della serie magari questa volta con combattimenti con più di quattro commilitoni, magari con modalità di gioco simili a Extinction rispetto alla più recente Zombies in Spaceland di Infinite Warfare. Non dimentichiamoci poi che ci saranno missioni co-op in multiplayer che affiancheranno la campagna, per una modalità storia parallela dai toni dark e maturi stando a quanto detto da Michael Condrey. Possiamo dunque aspettarci il ritorno di qualcosa di simile alle Special Ops di Modern Warfare? Magari pensate per quattro giocatori come la vecchia campagna di World at War? Sarebbe davvero eccellente.