Assembla il tuo PC - ASRock Fatal1ty X370 Professional Gaming

Nel nostro speciale precedente abbiamo approfonditamente analizzato gli esterni del nuovo sistema basato su piattaforma AMD. L'arrivo di Ryzen non ha trovato impreparati i maggiori produttori di schede madrie le loro proposte per X370 e B350.

Ricordiamo che la principale differenza tra i due chipset risiede, sulla carta, nel supporto di due schede video NVIDIA in parallelo, presente nella versione destinata agli enthusiast a differenza di quanto accade per la fascia mainstream. All'atto pratico assistiamo a delle divergenze più marcate che riguardano non solo la dotazione accessoria (per esempio la maggior parte delle mainboard B350 adotta il vecchio Realtek 892 per la sezione audio, a differenza dell'ALC1220 presente sulla quasi totalità delle X370), ma anche per la qualità costruttiva vera e propria, con presenza di heatsink, illuminazione LED e circuiteria di alimentazione più raffinata che contraddistinguono (e giustificano) i device più costosi. Chi è intenzionato a cimentarsi nell'overclock dovrebbe quindi valutare anche questi importanti aspetti che possono risultare determinanti per la buona riuscita nell'aumento delle frequenze della CPU. Con la propria ammiraglia ASRock si pone su un livello superiore alla concorrenza: è infatti l'unica ad offrire un'alimentazione a ben 16 fasi, una scheda Wi-Fi del tipo M.2 integrata e il chipset Aquantia per le connessioni Ethernet a 5Gigabyte. Scendiamo comunque nei dettagli.

Sono sfasato

Come facilmente intuibile la mobo oggetto dell'articolo appartiene alla famiglia Fatal1ty, la più ricca nel portfolio di ASRock: rispetta il classico standard ATX e si presenta con la tipica colorazione nera e rossa, estremamente scenografica. La confezione nella quale è rinchiusa contiene 4 cavi SATA 3, le viti per il fissaggio delle unità M.2, un adesivo, uno bridge per lo SLI, un CD con i driver e un paio di manuali cartacei: un bundle un po' basico considerato il prezzo a cui viene venduta.

Analizzandola più da vicino notiamo sul lato sinistro un imponente scudo che copre sia il pannello I/O che la zona dov'è saldato il processore audio, finendo addirittura sopra l'heatsink a fianco della CPU. Quest'ultimo corre lungo due lati del socket, in corrispondenza delle fasi di alimentazione che sono, come sopra, ben 16. Il compito di governarle è demandato al controller di Infineon, nella fattispecie al modello IR35021 nella configurazione 6+2. Scendendo verso il basso troviamo il corredo degli slot PCI-Express: ne contiamo 2 del tipo 1x, 3 del tipo 16x e due connessioni del tipo M.2 La prima di queste è intelligentemente posta subito sopra l'ingresso destinato alla scheda video principale, ed è proprio qui che è preferibile installare lo stick SSD, visto che questo ingresso rispetta lo standard PCIe Gen3 x4, a differenza dell'altra M.2, posta poco più sotto, il cui limite di banda passante è più basso (trattandosi di un PCIe Gen2 x4). Lodevole la scelta del posizionamento che permette una miglior dissipazione del calore: in soluzioni concorrenti questo slot si trova solitamente sotto la VGA. Come abbiamo scritto in apertura la Fatal1ty Professional Gaming supporta le configurazioni a doppia scheda video: per questo compito sono chiamati in causa i due connettori PCIe 16x rinforzati da uno scudo in acciaio. Come accade per i sistemi Intel, occupandoli entrambi si dimezza il numero di linee elettriche di cui viene fornita una singola scheda (16). Il terzo slot PCIe x16 è invece di Generazione2: non è pertanto adeguato ad ospitare VGA, sia perché è sprovvisto della copertura metallica sia soprattutto perché è limitato a 4 linee. Troviamo infine un secondo ingresso PCI del tipo x1 che è "condiviso" con il secondo slot M.2: l'utilizzo dell'uno prevede la disabilitazione dell'altro.

Sono disconnesso

La connettività offerta da questa imponente mainboard è al vertice della categoria, e lo si può realizzare soprattutto guardando il pannello posteriore dove la prima cosa che salta all'occhio è la presenza di due antenne. Assieme alla sorella minore Taichi infatti la Fatal1ty è l'unica ad ospitare di serie un chipset Intel per le connessioni Wi-Fi e Bluetooth. Si tratta del modello Intel 3128NGW che supporta gli standard Bluetooth 4.2 e AC per connessioni fino a 433Mbps. Per quanto di recente introduzione non si può certo dire che sia la punta di diamante della gamma, tuttavia è facilmente aggiornabile: il modulo del tipo M.2 E-Key è ospitato in un'artigianale scatola di metallo e può essere facilmente sostituito. Le performance sono comunque molto solide, soprattutto in termini di stabilità di connessione e di copertura.

Troviamo poi sei porte USB 3.0, una delle quali è denominata Fatal1ty Mouse Port: si tratta di un brevetto ASRock ed è qui che sarebbe preferibile collegare il dispositivo di puntamento. Grazie alla suite proprietaria F-Stream è infatti possibile modificare il valore del polling del mouse, variandolo tra 125 e 1000 Hz. Non mancano due porte USB 3.1: una del tipo A e l'altra del tipo C; a stridere in questo corredo è la vetusta PS/2 ibrida per chi volesse riesumare dispositivi dell'anteguerra. Lasciamo alla fine le due ethernet RJ45: una è governata dall'affidabile Intel i211AT, mentre il ruolo di superstar è affidato al processore di Aquantia AQC108, in grado di garantire connessioni fino 5 GByte. Si tratta di una delle prime schede madri ad ospitare il nuovo processore presentato nel dicembre dello scorso anno. Il sottosistema audio è affidato all'ultima release dell'imprescindibile processore Realtek: si tratta dell'ALC1220 che troviamo presente su tutte le schede madri di fascia alta; è altresì comune ai prodotti dello stesso target l'isolamento del chip rispetto agli altri circuiti della scheda, escamotage che elimina le interferenze di tipo elettromagnetico. La potenza è nulla senza controllo e proprio per aumentare la qualità dell'output in ASRock si sono affidati a capacitori di Nichicon e all'amplificatore NE5532 da 600Ohm di Texas Instruments per spingere il segnale verso l'uscita frontale delle cuffie. Il tutto è poi condito con la piena compatibilità con la suite software Creative Sound Blaster Cinema 3.

Spostandoci ora verso il lato destro analizziamo i quattro slot in grado di supportare sino a 64 Gbyte di memoria DDR4 (anche del tipo ECC), con frequenza massima di 3200MHz: si tratta di un limite destinato a salire vertiginosamente con i prossimi aggiornamenti del BIOS. Subito sotto c'è l'importante dissipatore demandato al raffreddamento di Promontory: così come la schermatura dal lato opposto, anche questo particolare è dotato di illuminazione a LED. Al suo fianco la bellezza di 10 slot SATA3 6Gbps, otto dei quali portati in dote dall'X370, mentre gli altri due sono ottenuti dall'adozione dell'ASMedia ASM1061. Sul bordo inferiore si possono poi scorgere i due pulsanti per l'accensione e il reset della scheda oltre ad un debug display che permette di capire subito l'eventuale presenza di anomalie. Nota molto negativa è data dall'assenza di un BIOS di backup. La Fatal1ty X370 Professional Gaming riserva ancora alcune delizie: tra queste la presenza di due header per le pompe dei sistemi di raffreddamento e per le strisce a led ed un generatore di clock, denominato commercialmente Hyper BCLK Engine II. All'atto pratico si tratta del chip ICS 9VRS4883BKLF che permette di variare il base clock, cosa che solitamente non è possibile in altre soluzioni per Ryzen.

Sono il padrone

Riavvolgiamo il nastro della memoria di una decina d'anni: verso la fine della prima decade del 2000 i veri overclocker si affidavano alle schede madri LanParty di DFI per portare le vecchie CPU ai limiti delle capacità. Da diversi anni la società taiwanese ha smesso di offrire quelle soluzioni estreme, ma il suo posto è stato degnamente preso da ASRock, che mette a disposizione, con la Fatal1ty, un BIOS in grado di soddisfare qualsiasi professionista delle alte frequenze.

Dal punto di vista estetico il sottosistema software, ovviamente di tipo UEFI, è molto ben riuscito e assolutamente in tema con gli stilemi della scheda madre: sembra quasi un livello di Doom! Anzi, per essere precisi di livelli ce ne sono sette, ciascuno dei quali approfondisce una specifica voce della mainboard. Il menù Main è quello principale da cui ricavare preziose informazioni generali sul sistema; molto più interessante quello che gli sta a fianco, OC Tweaker. Le possibilità sono onestamente esagerate: tra le più interessanti sia quella di "giocare" con il BCLK che, come detto sopra, permette di raddoppiare la frequenza del clock base, a scatti di 1 MHz: attenzione perché variando il valore di default (100) lo slot PCI-Express principale passa dalla terza alla seconda generazione. Inoltre consente anche l'overclock dei P-State: sicuramente un processo più macchinoso che però non fa perdere alcune funzionalità di risparmio energetico come accade con un semplice aumento di moltiplicatore. La voce Advanced permette di entrare nel merito delle periferiche integrate, disabilitando quelle che non si ritiene di utilizzare; al suo interno otto sottosezioni permettono di avere realmente sotto il controllo più totale la scheda madre. Rimangono ancora quattro menù da esplorare: il primo è quello dei tool dove troviamo le utility per l'update del BIOS (ne sono stati rilasciati 4 fino a questo momento), per il setup dell'array RAID, per le impostazioni di rete e per il controllo del sottosistema a LED. L'Hardware Monitor restituisce una prima schermata dove vengono visualizzati regime delle ventole e temperature di CPU e mainboard. Tramite l'applicazione FAN-Tastic si possono impostare i criteri di funzionamento dei sistemi di dissipazione collegati alla scheda, ivi comprese le pompe del raffreddamento a liquido. Security molto banalmente permette di impostare delle password, mentre con Boot si sceglie a quale supporto di memorizzazione dare priorità. Molte di questi parametri possono infine essere modificati anche da ambiente Windows tramite la suite dedicata F-Stream (la stessa di cui avevamo scritto sopra per il controllo del polling del mouse), davvero ben fatta.