Lo sviluppo di South Park: Scontri Di-retti non è certo stato dei più facili. Slittato a fine 2017 nonostante un comparto tecnico volutamente minimal e vicino alla serie animata - senza contare le basi poste dallo spassoso The Stick of Truth - questo gioco si è fatto desiderare così a lungo da esser quasi passato in secondo piano, almeno finché non ha rifatto capolino durante l'E3 con una lunga demo. Buone notizie però: è bastato giocare l'opera di Ubisoft San Francisco per una ventina di minuti per capire il perché di tanto ritardo. Matt Stone e Trey Parker stanno chiaramente tentando di catturare lo spirito della loro creatura con questo gioco ancor più di quanto non abbiano fatto con il predecessore, laddove gli sviluppatori hanno lavorato per migliorare i basilari sistemi utilizzati e trasformarli in qualcosa di più vicino a un gioco di ruolo tradizionale. Quanto ci sia voluto, ad ogni modo, conta poco; importa solo il tanto atteso arrivo del titolo nei negozi, sempre pieno zeppo di quell'umorismo politicamente scorretto e completamente privo di limiti per cui le avventure di Cartman, Kenny e compagnia bella hanno conquistato milioni di fan in tutto il mondo.
Non si trattiene un peto
Giusto per rincarare la dose: la demo da noi provata si svolgeva in uno strip club chiamato Peppermint Hippo, dove in compagnia del potente Capitan Diabete eravamo alla ricerca di una specifica spogliarellista, distinguibile dalle altre grazie al tatuaggio di un pene. Sì, tutta questa roba la avete davvero letta, e non dovreste nemmeno essere particolarmente sorpresi se siete fan della serie... per tutti gli altri: aspettatevi roba estremamente peggiore andando avanti, perché le situazioni sforano rapidamente nell'assurdo mentre il dinamico duo di ragazzini esplora quel peculiare "ritrovo di gentiluomini". L'azione si svolge ancora nei panni del "nuovo arrivato" un personaggio personalizzabile nell'universo di South Park che non parla praticamente mai; in questo capitolo però l'interattività è leggermente aumentata, grazie alla possibilità di mollare delle puzze ad area e mirate, lanciare dei petardi e sferrare pugni a persone e oggetti all'interno delle mappe. A una prima occhiata potrebbero sembrare solo azioni contestuali piazzate a casaccio per aumentare il numero di situazioni esilaranti, ma non è così: troverete ad attendervi alcuni semplici ma interessanti puzzle ambientali, che vi costringeranno a utilizzare le vostre turbo scoregge e i petardi in modi creativi per ottenere oggetti o liberare certi passaggi.
Trovando materiali, peraltro, potrete creare degli strumenti utili tramite un bel menu del "fai da te", particolarmente efficaci se utilizzati nelle folli battaglie del gioco. Già, perché il titolo conta anche degli scontri a turni di qualità superiore a quelli fin troppo semplicistici de Il Bastione della Verità, che si basano molto di più sul posizionamento dei personaggi e sugli effetti aggiuntivi delle abilità. Prendiamo ad esempio il succitato Capitan Diabete, capace non solo di aumentare le sue statistiche difensive dopo uno specifico attacco, ma anche di stordire l'avversario per un turno, potenziare i suoi danni con la "Furia Zuccherosa" ed eseguire una carica capace di farlo avanzare durante un colpo. Quest'ultima abilità in particolare si è rivelata utile durante una battaglia più avanzata, dove una stripper gigantesca era all'inseguimento dei protagonisti con l'intenzione di schiacciarli sotto al suo culone, e siamo stati costretti ad avanzare costantemente durante il massacro di spogliarelliste per evitare una morte prematura.
Ovvio, non è il caso di aspettarsi una struttura complessa alla Final Fantasy Tactics: la griglia di movimento di Scontri Di-Retti resta piuttosto limitata e le abilità intuitive, eppure è bello vedere l'aggiunta di effetti elementali e chicche che rendono più flessibile e spassoso l'intero sistema. Fattori a tempo come la stripper appena descritta, poi, variano molto le battaglie, e siamo curiosi di sapere cosa Parker e Stone si siano inventati per i momenti culmine della campagna (anche se un pochino siamo spaventati, bisogna ammetterlo). Il divertimento infine aumenta ulteriormente per via dell'aggiunta di minigiochi assurdi, tra cui una lap dance privata per due ubriaconi da cui i nostri "eroi" dovevano ottenere delle informazioni (gestita a mo' di rhythm game, con tanto di comandi a tempo per i peti). Insomma sembra realmente che le migliorie rispetto al predecessore siano parecchie, il tutto mantenendo invariata la demenzialità tipica della saga. Ci piace.
South Park: Scontri Di-Retti non prova nemmeno a trattenersi: è sboccato, eccessivo, crudo, ridicolo e demenziale oltre ogni limite, e questa rimane la sua più grande forza. Eppure gli sviluppatori questa volta non si sono limitati ad essere il più fedeli possibile alla saga di Parker e Stone, ma hanno limato e approfondito le meccaniche, creando un titolo che sembra poter offrire qualcosa di più agli appassionati di giochi di ruolo rispetto al predecessore. Tutte ottime notizie, che non fanno che aumentare le nostre aspettative per il gioco completo
CERTEZZE
- Gameplay migliorato rispetto al predecessore, grazie a meccaniche più profonde
- Sempre completamente fuori di testa e politicamente scorretto
DUBBI
- Chi si offende facilmente farebbe bene a stare alla larga... molto alla larga