Il mondo dei videogiochi è complesso e ricco di imprevisti, quindi capita di continuo che alcuni progetti apparentemente solidissimi saltino in aria, o che lavori senza speranze si trasformino in piccoli miracoli. Di norma però, quando un progetto viene fermato e affidato a un altro sviluppatore, il suo destino è segnato: quasi ogni concept, risorsa e sforzo impiegato nella produzione del titolo va perduto, e ben poco si può fare per ridare vita al tutto. Doveva essere questo il caso di Call of Cthulhu, avventura ad ambientazione lovecraftiana pubblicata da Focus e basata sul noto marchio di giochi di ruolo carta e penna, inizialmente affidata ai Frogwares (noti per l'esperienza maturata con i titoli della serie Sherlock Holmes) e poi improvvisamente affidata ai Cyanide per motivazioni ignote. Eppure, quale che sia stata la ragione per questo cambio di sviluppatori, il lavoro fatto dal team iniziale non è scomparso nel nulla: è stato conservato, proposto ad altri publisher, e infine concretizzato in una build presente alla Gamescom di quest'anno, che abbiamo avuto modo di visionare a piccole dosi. Ecco cosa aspettarsi da questo misterioso progetto.
Va innanzitutto precisata una cosa su The Sinking City: il lavoro di Frogwares è chiaramente ancora nello stadio embrionale, nonostante si parli del titolo dal 2015. Dalla build visionata è evidente come molto sia già stato fatto, certo, ma a livello di design, meccaniche e direzione intrapresa c'è ancora moltissimo da concretizzare. Il progetto, insomma, è in continua evoluzione, e la chiacchierata che abbiamo fatto con uno degli sviluppatori ci ha aiutato a scoprire i piani del team, più che l'effettiva qualità del prodotto. Quel che è sicuro è che alla base il gioco segue molti dei concetti che Cyanide ha deciso di applicare al suo Call of Cthulhu: anche questo è un titolo investigativo, l'ambientazione è sempre ispirata con forza dalle opere di Lovecraft, e la follia rappresenta ancora una volta un punto fondamentale dell'esperienza. Superate le similitudini, ad ogni modo, il progetto di Frogwares fa una brusca virata, e imbocca una strada profondamente diversa da quella del progetto appena citato, puntando addirittura sull'open world.
Già, avete capito bene: The Sinking City avrà una mappa aperta e completamente esplorabile, e per l'esattezza si tratterà della città di Oakmont in Massachussets, dopo un'alluvione di proporzioni bibliche. L'ambientazione cittadina è praticamente un obbligo per le ambizioni del team, che peraltro ha già confermato in passato (e ribadito durante la dimostrazione di Colonia) come alcune zone saranno completamente allagate e quindi percorribili solo in barca. Anche in una mappa così estesa comunque sarà l'elemento investigativo quello più importante, e per avanzare durante le quest risulterà fondamentale raccogliere indizi e informazioni dalle location o dai vari personaggi del gioco. Per quanto osservazione, raccolta e risoluzione enigmi siano significativi nel titolo, tuttavia, The Sinking City contiene anche un altro elemento del tutto assente dal nuovo Call of Cthulhu: meccaniche da sparatutto. Il protagonista del gioco sarà infatti dotato di armi di vario tipo, e seppur sia stato precisato che l'elemento action rappresenta solo una piccola parte del gioco - alcune mostruosità lovecraftiane sono pur sempre del tutto impossibili da combattere - pare non mancheranno le sparatorie contro sopravvissuti all'alluvione o avversari di "altro tipo".
Difficile dire se la scelta di Frogwares sarà vincente o meno da questo punto di vista. Da una parte è necessario distinguersi dagli avversari diretti, quindi la scelta di un open world con elementi da sparatutto ha molto senso, ma dall'altra si rischia di alienare i fan delle opere di Lovecraft esagerando con le armi da fuoco. Se non altro gli sviluppatori sembrano aver ben chiaro fino a che punto ci si possa spingere in questo campo, dunque non ci aspettiamo grosse esagerazioni. Tutto ancora da decidere invece l'uso della follia: è chiaro che farà parte del gioco, eppure non è ancora cristallino in che modo influenzerà il gameplay, né come verrà utilizzata. I Frogwares stanno in pratica ancora decidendo come inserire alcuni tasselli fondamentali nel loro puzzle, pur avendo delineato una visione d'insieme più che interessante.
The Sinking City è un progetto ancora acerbo, ma concettualmente le idee sembrano essere tutte al posto giusto per la creazione di un progetto degno dell'autore a cui si ispira. I Frogwares sono ambiziosi, ma consapevoli delle tante difficoltà che lo sviluppo di un titolo simile comporta. Se sapranno utilizzare al meglio l'ambientazione e gestire a dovere le idee che al momento hanno accennato di voler utilizzare, potremmo aver a che fare con un altro gioco da tenere d'occhio per gli amanti dell'horror.
CERTEZZE
- Ambientazione sempre di grande effetto
- Si tratta dell'opera più ambiziosa mai creata da Frogwares
- Atmosfera e basi sembrano già esserci
DUBBI
- Ancora molti aspetti da concretizzare e inserire nell'insieme
- Il rischio di esagerare con l'elemento action esiste