Che fine hanno fatto... è una rubrica a cadenza regolare che cerca di riportare alla luce quei franchise che per un motivo o per un altro sono caduti un po' nel dimenticatoio, raccontandone la storia, con la speranza di rivederli prima o poi sui nostri schermi.
Molto prima del successo della serie Tony Hawk, Neversoft provò a lanciarsi nel mercato degli action sparatutto in terza persona con un gioco che vedeva protagonista addirittura Bruce Willis! Intitolato Apocalypse, questo third-person shooter in esclusiva per la prima PlayStation, prometteva di riportare sullo schermo della TV, ma tramite il videogame, tutta l'azione e l'esplosività delle pellicole alla Die Hard, condite ovviamente da quella ironia e dal quel sarcasmo tipico dei personaggi interpretati solitamente dall'attore hollywoodiano. Per questo motivo, oltre che somigliante nell'aspetto, il protagonista del videogioco, Trey Kincaid, poteva contare sulla voce proprio di Willis, modello e doppiatore quindi d'eccezione per l'occasione.
L’Apocalisse è alle porte!
In realtà, in un primo momento, il team di sviluppo aveva pensato di riservare al personaggio interpretato da Bruce Willis un ruolo diverso, quello di spalla non giocabile, una sorta di compagno gestito dall'intelligenza artificiale che talvolta avrebbe accompagnato il vero protagonista, altre gli avrebbe solo dato dei consigli in sequenze di intermezzo. Questo per evitare di tenere troppo occupato l'attore in lunghe sessioni di registrazione di dialogo nelle fasi di sviluppo del progetto, considerando le esigenze della star. Poi visto il soggetto capirono che sarebbe stato assurdo non sfruttarlo a dovere. Inoltre secondo voci di corridoio, Apocalypse sarebbe dovuta essere una trilogia, con ogni episodio legato a qualche tipo di profezia. Ad ogni modo, Apocalypse raccontava di un malefico scienziato, soprannominato Il Reverendo, che aveva creato una potente teocrazia basata sull'idea che ci fosse un'Apocalisse imminente in arrivo per spazzare via l'umanità. Grazie alla sua conoscenza, fu in realtà egli stesso a creare "quattro potenti cavalieri dell'Apocalisse", dei mostri che rappresentavano la guerra, la peste, la bestia e la morte, per rendere veritiera la "profezia". Il suo ex collega, Trey Kincaid, era l'unico uomo che poteva fermare il folle criminale, ma era bloccato in prigione e prima doveva quindi scappare da lì se voleva salvare il mondo. Da questo incipt partiva poi il gioco vero e proprio, che come detto in apertura era uno sparatutto in terza persona abbastanza curato per l'epoca, caratterizzato da un sistema di controllo particolare che sfruttava entrambe le levette del controller.
Sottovalutato
Il protagonista veniva infatti gestito con quella sinistra, mentre con la destra indirizzava il fuoco dell'arma dove voleva. Il DualShock poteva comunque essere usato anche coi controlli classici, cioè a dire muovendo il personaggio con la croce direzionale e usando i quattro pulsanti frontali per il resto. A rendere ancora più particolare la produzione c'era poi una colonna sonora contenente vari brani sviluppati da artisti famosi del calibro di Poe e System of a Down. Di questi, durante le partite, venivano proiettati su degli schermi i loro videoclip musicali, grazie a una tecnologia che Neversoft avrebbe poi implementato anche in altre produzioni successive. Questa curiosa miscela portò Apocalypse a dei buoni risultati in termini di vendite e soprattutto di critica: l'opera ricevette giudizi tutto sommato positivi dalla stampa specializzata, e anche se di media non andò oltre il sette, riuscì a conquistarsi una sua fetta di pubblico. Poco però per spingere il publisher a finanziarne subito un seguito. Di questi, forse, si sarebbe parlato più in là nel tempo. Così, in attesa di imput da parte di quest'ultimo, il team di sviluppo iniziò a lavorare sulle basi sia del primo episodio di Tony Hawk che su quelle di un gioco d'avventura su Spider-Man, sfruttando in entrambi i casi alcuni scenari di Apocalypse per i test di perfezionamento del motore che sarebbe quindi poi stato utilizzato anche in altri titoli successivi targati di Neversoft. Il tutto, mentre sul titolo con Bruce Willis e su eventuali sequel cadeva un silenzio tombale.