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La sfida per il Giappone: battaglia a due tra PlayStation 4 e Switch

Una battaglia dal sapore classico tra Sony e Nintendo

SPECIALE di Giorgio Melani   —   17/09/2017

Erano anni che non capitava di attendere un Tokyo Game Show come quello di quest'anno, visto il nuovo fervore di un panorama videoludico nipponico che per lungo tempo è rimasto sopito, in seconda linea dietro le innovazioni apportate sulla scena dagli sviluppatori occidentali. Il rilancio del mercato hardware in Giappone, trainato da PlayStation 4 e dal fenomenale inizio di Switch, ha invece risvegliato anche la produzione interna, dando il via a un periodo decisamente vivace per lo sviluppo e mettendo così probabilmente alle spalle quella lunga "questione nipponica" che ha tenuto banco a lungo nelle discussioni tra appassionati. Ora, il problema del Tokyo Game Show è quello tipico delle fiere di settore: con l'evoluzione delle strategie di comunicazione e marketing dei publisher, questi grandi eventi hanno perso molto della loro importanza originaria, mentre i publisher maggiori tendono a preferire sempre di più l'organizzazione di conferenze e presentazioni specifiche piuttosto che sostenere gli alti costi richiesti da una presenza importante sullo showfloor. È anche vero, però, che l'industria nipponica tende ad essere alquanto tradizionalista in questi casi, e a parte le numerose iniziative indipendenti che si concretizzano quasi sempre attraverso trasmissioni in streaming specifiche (il canale NicoNico è ormai appuntamento fisso per le presentazioni e i gameplay per numerose software house) quasi tutte le software house di una certa importanza rispondono puntualmente alla chiamata del Tokyo Game Show presentandosi regolarmente al Makuhari Messe. Per questo motivo, a prescindere dalle nuove tendenze l'evento di Tokyo può spesso essere preso come paradigma dell'andamento dell'intera industria videoludica giapponese.

Scontro a due

È ormai ben noto a tutti che Microsoft sia sostanzialmente fuori dai giochi nello scontro per la conquista del mercato nipponico. A parte un inizio intraprendente di Xbox 360, le console di Redmond non hanno mai trovato spazio presso l'esigente pubblico locale e la pressoché totale assenza di una strategia nippofila adottata dal lancio di Xbox One in poi ha praticamente condannato la piattaforma all'irrilevanza. Questo e il disastroso fallimento di Wii U hanno donato un enorme vantaggio a PlayStation 4, che ha avuto campo libero sul mercato giapponese delle console domestiche almeno fino all'arrivo di Switch. Nintendo è sempre riuscita a mantenere invece saldo il controllo sul settore dei portatili, e proprio questa è stata la base di partenza per il successo della sua nuova console: unendo la portabilità al concetto di console domestica "ammiraglia", Switch ha rappresentato l'idea vincente presso un pubblico che ha sempre tenuto in alta considerazione la possibilità di giocare in mobilità, per cui una console ibrida di questo tipo è diventata una soluzione ideale anche grazie all'ottimo supporto di software first party messo in pratica da Nintendo già nel giro dei primi mesi di presenza sul mercato. I risultati positivi di questa strategia sono evidenti: mettendo a confronto le vendite nel medesimo periodo di tempo, quelle di Switch sono state costantemente superiori a quelle di PlayStation 4, anche se quest'ultima ovviamente ha ancora un ampio margine di vantaggio avendo potuto contare su un quattro anni di corsa "in solitaria" o quasi. Si configura dunque una lotta dal sapore classico per la conquista del Giappone, giocata direttamente in casa tra Sony e Nintendo: una situazione che si presenta molto interessante soprattutto per il superamento del monopolio PlayStation e l'avvio di una fase imprevedibile e vivace sul mercato.

La sfida per il Giappone: battaglia a due tra PlayStation 4 e Switch

Partita in casa

Sony gioca da sempre in casa nel Tokyo Game Show, essendo quasi sempre l'ospite principale dell'evento. A fronte di presenze marginali da parte di Microsoft e in certi casi Nintendo - anche se la casa di Kyoto negli ultimi anni ha sempre scelto di non essere presente in via ufficiale - Sony si mostra sempre in forze tra i booth della fiera. Dopo aver saltato quasi di netto la Gamescom 2017, d'altra parte, il TGS rappresenta uno degli appuntamenti maggiori per il periodo autunno/inverno di Sony, insieme alla più specifica PlayStation Experience a dicembre. Quest'ultima, tuttavia, ha un respiro più internazionale mentre la fiera nipponica è quella in cui solitamente la compagnia fa leva sulle produzioni locali per promuovere la stagione di PlayStation presso il pubblico giapponese. Tutti i maggiori publisher risultano decisamente vicini al mondo PlayStation, e tra questi spiccano solitamente Square Enix, Capcom, Koei Tecmo, Sega e Bandai Namco, anche quest'anno ognuno con diversi titoli destinati ad occupare ampio spazio su PlayStation 4.

La sfida per il Giappone: battaglia a due tra PlayStation 4 e Switch

L'evento principale riguardante la console sarà ovviamente la conferenza Sony pre-TGS fissata per il 19 settembre, durante la quale verranno presentate le produzioni interne con Gran Turismo Sport e Detroit: Become Human come titoli già annunciati ma anche con probabili sorprese da annunciare nel corso dell'evento. Sempre rimanendo ai giochi noti ed escludendo dunque le eventuali presentazioni inedite, il supporto dei third party è comunque sostanzioso per PlayStation 4: citiamo in questa sede Yakuza Kiwami 2 e Yakuza: Fist of the North Star di Sega, Ace Combat 7: Skies Unknown, Code Vein e Dragon Ball FighterZ di Bandai Namco, Metal Gear Survive di Konami, Monster Hunter: World e Marvel vs. Capcom: Infinite di Capcom, Dissidia Final Fantasy NT e Secret of Mana di Square Enix e poi Ni No Kuni II: Revenant Kingdom da parte di Level-5, giusto per menzionare i titoli "solo su" PlayStation 4, o quasi.

La sfida per il Giappone: battaglia a due tra PlayStation 4 e Switch

L'outsider

Nintendo non terrà una sua conferenza al Tokyo Game Show 2017 e questo ovviamente la pone in una posizione di svantaggio, in termini di visibilità, rispetto a Sony. D'altra parte, la recente trasmissione del Nintendo Direct del 14 settembre ha già espletato la sua funzione di vetrina sulle uscite del prossimo periodo per Switch, che risulta peraltro decisamente ricco e interessante. Questo non significa ovviamente che non ci sarà spazio per la console alla fiera giapponese, visto che i vari publisher third party porteranno comunque i loro titoli per Switch al Makuhari Messe dal 21 al 24 settembre. Mancheranno le grandi sorprese sul fronte interno di Nintendo, ma non sono esclusi annunci anche di grosso calibro da parte degli altri produttori, per cui gli utenti della console ibrida possono comunque tenere in particolare considerazione l'evento.

La sfida per il Giappone: battaglia a due tra PlayStation 4 e Switch

Visto l'andamento positivo, è probabile che Nintendo abbia comunque intenzione di sfruttare la situazione per non far calare il "momentum" impresso a Switch e mantenere costante la spinta sulla console in vista della stagione pre-natalizia, che con il suo tradizionale shopping potrebbe mettere a dura prova la (finora scarsa) capacità della casa di Kyoto di far fronte alla richiesta con un adeguato apporto di unità sul mercato. Intanto, è stata confermata la presenza dei diversi titoli di punta da parte dei third party: Dragon Quest X Online (presente anche su PlayStation 4) e Project Octopath Traveler da parte di Square Enix, senza escludere la possibilità di avere notizie su Dragon Quest XI e sul misterioso progetto per Switch dedicato a Final Fantasy XV. Bandai Namco per ora ha confermato Dragon Ball Xenoverse 2 e One Piece: Unlimited World Red Deluxe Edition mentre da parte di Capcom ci saranno i Resident Evil Revelations e Fire Emblem Warriors targato Koei Tecmo. Insomma, sulla carta il Tokyo Game Show 2017 ha una chiara impronta PlayStation-centrica, ma sono da mettere in conto anche eventuali sorprese che possano mantenere alta l'attenzione su Switch, perché è ormai una presenza ineludibile nello scenario giapponese.