Assembla che ti Passa #124

Assembla che ti Passa è una rubrica settimanale che raccoglie le principali novità legate all'hardware da gioco PC e propone tre configurazioni, divise per fasce di prezzo, pensate per chi desidera assemblare o aggiornare la propria macchina. Come al solito i suggerimenti e le correzioni sono ben accette a patto che i toni siano adeguati. Un ulteriore consiglio è quello di leggere i paragrafi che presentano le configurazioni prima di dare battaglia nei commenti.

Con la fine dell'anno in dirittura d'arrivo viene spontaneo ripensare ai quasi dodici mesi trascorsi in un 2017 che, pur privo di novità eclatanti, ha visto il ritorno di un protagonista fondamentale di ogni mercato in buona salute: la concorrenza. Di nuove GPU non se ne sono viste, Vega ha avuto più di un problema e NVIDIA ha deciso di difendere la propria posizione dominante, ma dal punto di vista delle CPU la cara vecchia AMD ha dato una zampata di quelle destinate a rimanere nella storia. Concentrata per parecchio tempo su APU e console, l'unica concorrente di Intel nel mercato di processori per PC ha tirato fuori l'architettura Ryzen che non brilla per potenza di calcolo brutale, ma se la cava alla grande con il multitasking, mette in campo parecchi core e thread a prezzo concorrenziale e colma le lacune con l'overclock di serie su tutte le CPU. I risultati li abbiamo visti, con una AMD in ripresa e il Ryzen 5 1600 finito tra i processori più apprezzati di sempre. Intel, ovviamente, ha risposto, e lo ha fatto con una discreta aggressività con le potenti CPU a 6 core Coffee Lake, ma non è riuscita a eclissare la concorrenza a causa della mancanza di Hyperthreading per la serie Core i5, della necessità di acquistare una nuova scheda madre, della disponibilità scarsa e della relativa impennata dei prezzi. Inoltre sono molti quelli che guardano al prossimo futuro, incuriositi dalle promesse dell'evoluzione di Ryzen, dalla nuova serie Intel Cannon Lake e dalla possibilità che una riduzione del processo produttivo comporti importanti salti in avanti sia dal punto di vista dell'efficienza che da quello della potenza. E ci aspettiamo lo stesso dalle nuove GPU che dovrebbero arrivare in un 2018 denso di novità in ogni ambito della componentistica PC. Il primo assaggio, tra l'altro, è arrivato proprio in questi giorni, con quella che per molti è stata una sorpresa. Nonostante l'orizzonte delle GeForce consumer sia ormai nel segno di Ampere, NVIDIA non ha rinunciato a utilizzare l'architettura Volta, già impiegata in ambito professionale nella versione Tesla V100, per realizzare una vera e propria scheda video. Non si tratta, però, di una GPU per tutti vista la natura semi-professionale delle schede Titan il cui modello basato su Volta dovrebbe costare circa 3.100 euro. A giustificarli sarebbero le prestazioni legate al deep learning, garantite da tensor core specializzati, che migliorerebbero di nove volte rispetto al passato offrendo più di 110TFLOP di potenza. In termini di capacità complessive, verificate attraverso l'estrazione di criptovalute, il divario rispetto a una GTX 1080 Ti dovrebbe invece essere di circa 20 punti percentuali in DirectX 11 e di circa 50 punti percentuali in ambiente DirectX 12.

Il salto è notevole, ma non è certo sufficiente a giustificare un balzo di quasi 2500 euro che fanno di questa scheda un oggetto dedicato quasi esclusivamente alla ricerca e alle applicazioni professionali. Vale però la pena di sottolineare l'incremento prestazionale con le librerie di ultima generazione che da punto debole delle schede Pascal potrebbero diventare un punto di forza con le GPU di nuova generazione. Non dovrebbe però farsi trovare impreparata AMD che per l'architettura Navi punta proprio a un forte incremento prestazionale che ci avvicinerà al momento in cui una scheda di fascia media sarà in grado di gestire i giochi in risoluzione 4K. Ma torniamo al presente con la Titan V che rinuncia a qualcosa rispetto al Tesla V100 pur mantenendo specifiche di tutto rispetto. Le frequenze sono lievemente inferiori ma parliamo comunque di un transfer rate di 1.7Gbps contro gli 1.75Gbps della versione senza compromessi che mantiene il vantaggio anche in quanto a bus, con 4096 bit contro 3072, e quantitativo di memoria, con 12GB di HBM2 contro 16, ma risulta anche molto più grande e non è utilizzabile in un normale PC. Piccoli compromessi, quindi, per una GPU che simboleggia il crescente interesse di NVIDIA verso il settore dell'intelligenza artificiale, tanto da creare una soluzione espressamente voluta per aumentare il potenziale bacino di utenza delle GPU Volta. Nel frattempo AMD non ha rinunciato a quello che è stato uno dei suoi punti di forza nel periodo di maggiore depressione. Parliamo ancora una volta delle APU che presto accoglieranno soluzioni basate su CPU Ryzen e GPU Vega. Di queste abbiamo già parlato, ma alle già note soluzioni Ryzen 7 e Ryzen 5 di fascia alta, tra l'altro disponibili in alcuni portatili nonostante non siano state ancora ufficializzate, si sono aggiunte un Ryzen 3 2200G da 4 core e 4 thread con GPU Vega 8 e un Ryzen 5 da 4 core e 8 thread equipaggiato con chip Vega 11. La scelta, considerando che Vega sarà incorporata anche in alcune CPU Intel mobile, si fa decisamente ampia, sebbene la nostra attenzione sia già stata catturata dalle promesse del 2018 anche in quest'ambito. Sembra che nell'imminente futuro delle APU ci sia una famiglia di prodotti chiamata Fenghuang che potrebbe essere destinata a guidare l'assalto al mercato delle CPU Ryzen 2. Probabilmente in arrivo nel primo trimestre del prossimo anno, la nuova architettura sembrerebbe combinare un chip Zen+ a 12 nanometri con una misteriosa soluzione grafica chiamata 15FF. Si tratta di 28 compute unit, 2GB di memoria dedicata e 1792 shader processor per una soluzione decisamente più potente di quelle attualmente destinate al mondo degli ultraportatili. Ovviamente non vediamo l'ora che arrivi, anche per valutare la bontà dei processori Ryzen 2.

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