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Cinque giochi per chi odia il Natale

Siete fra quelli a cui le feste natalizie stanno proprio sulle scatole? Niente paura, ecco come tirarvi su il morale

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   24/12/2017

L'assalto dei parenti! I cuginetti urlanti che si rincorrono per casa! L'ipocrisia del ritrovarsi per un giorno e poi ricominciare a ignorarsi! Lo sgarro alimentare perenne che vanifica gli sforzi di un anno intero di dieta! Una poltrona per due! Ah, no, quello va sempre bene. Se però odiate il Natale e da novelli Grinch vorreste passare uno dei pochi giorni liberi dell'anno in beata solitudine, a giocare con i videogame e ridurre magari l'enorme backlog che avete accumulato negli ultimi mesi, ecco qualche suggerimento a tema. Abbiamo selezionato cinque titoli di recente produzione, dunque facilmente reperibili, che pensiamo incarnino i valori che meno si addicono a questi giorni di festa: ultraviolenza, serial killer e spietate partite in multiplayer. Dalle fughe gattoni di Among the Sleep alle frenetiche sparatorie di DOOM, l'eccellente first person shooter di id Software; dalla cruda narrazione di Heavy Rain alla scoppiettante competizione a base multiplayer di PlayerUnknown's Battlegrounds, il fenomeno del momento su PC e Xbox One; passando infine per l'horror "adolescenziale" di Until Dawn, la coinvolgente esperienza interattiva messa a punto da Supermassive Games.

Cinque giochi per chi odia il Natale

Among the Sleep

È notte, magari proprio quella di Natale, e un pargoletto dorme tranquillo nella sua culla. A un tratto, però, si odono strani rumori: che sia il vecchio grassone vestito di rosso? Non proprio: in casa si è manifestata una presenza oscura e minacciosa, e i genitori del piccolo non si sa dove siano finiti. L'incipit di Among the Sleep è senza dubbio inquietante e comunica atmosfere diametralmente opposte al "volemose bene" natalizio, mettendoci nei panni di un infante che gattona in giro per stanze apparentemente vuote, cercando talvolta di sfuggire a qualcuno che vuole afferrarlo, talvolta di superare ostacoli che per una persona adulta non sarebbero tali, ma che nel piccolo mondo di un bambino di due anni possono fare la differenza fra la vita e la morte. Finanziato con successo su Kickstarter, disponibile su PC, PlayStation 4 e Xbox One, l'originale horror game di Krillbite in verità non fa tutto come dovrebbe, lasciando molte strade intentate e non riuscendo a esprimere appieno il proprio enorme potenziale, che nel corso delle due ore della breve campagna risulta appena abbozzato. Tuttavia le idee messe in campo dagli sviluppatori, le loro intuizioni in termini di direzione e gameplay, esercitano un grande fascino per chi riesce a immedesimarsi nel protagonista dell'avventura.

DOOM

Non c'è niente di meglio per azzerare l'atmosfera natalizia di uno sparatutto ultraviolento, frenetico e spettacolare come DOOM. Del resto, chi avrà il coraggio di sedersi sul divano accanto a voi e chiedervi di mettere su qualche cartone animato Disney, trovandosi di fronte allo sventramento di un demone marziano? Ecco, appunto. Un po' reboot, un po' sequel, il titolo sviluppato da id Software (approdato di recente anche su Nintendo Switch) non si perde in chiacchiere e lascia alla trama uno spazio decisamente marginale, a differenza del più recente (e pur notevolissimo) Wolfenstein II: The New Colossus, che include momenti di concreta tenerezza fra i protagonisti. Catapultati sulle aride pianure di Marte, all'interno di una stazione spaziale invasa da un esercito di creature che sembrano arrivare dall'inferno, il gioco propone sensazionali sequenze d'azione in cui si passa repentinamente da un bersaglio all'altro, muovendosi rapidamente e infliggendo morti dolorosissime, con tanto di crudeli finisher. Il ricco arsenale a nostra disposizione nel corso della campagna include fucili di ogni tipo ma anche soluzioni meno raffinate e più sanguinolente, come la motosega con cui fare letteralmente a pezzi i nemici, fra interiora che volano e zampilli di sangue. A pensarci bene, in effetti, uno dei colori del Natale non è il rosso?

Heavy Rain

Disponibile con un'ottima remaster per PlayStation 4, Heavy Rain mette in campo idee e situazioni decisamente distanti dall'ilarità e dalla spensieratezza che spesso accompagnano le feste natalizie. Parliamo infatti della storia di un serial killer che uccide bambini, anziché mettergli qualche regalo sotto l'albero; un assassino senza scrupoli che lascia sul corpo delle sue giovani vittime una particolare firma, un origami, e che la polizia non è ancora riuscita a catturare. Nel corso dell'avventura seguiremo le vicende di quattro differenti personaggi: Ethan, padre dell'ultimo bambino rapito dal killer, determinato a far qualsiasi cosa per riabbracciare il figlio; Scott, un investigatore privato incaricato dalle famiglie delle vittime di far luce sulla questione e trovare il colpevole; Norman, l'agente dell'FBI che si occupa di seguire il caso; e infine Madison, una giornalista che finisce per essere coinvolta nella storia, suo malgrado. Heavy Rain si pone come un titolo perfetto per chi vuole neutralizzare le atmosfere festive, immergendosi in un'avventura dai tratti narrativi maturi e inquietanti, ma rappresenta anche un ottimo modo per avvicinarsi alle produzioni targate Quantic Dream; magari cominciando dalla stessa collection che include non solo la remaster di questo titolo ma anche quella di Beyond: Due Anime.

PlayerUnknown's Battlegrounds

Volete trasformare il vostro salotto in un accogliente ritrovo di bimbi scalmanati e anziani parenti, oppure nella cassa di risonanza di imprecazioni irripetibili verso il televisore? Nel secondo caso, non c'è nulla di meglio di uno spietato multiplayer competitivo, come quello offerto da PlayerUnknown's Battlegrounds. Il titolo di Bluehole, disponibile attualmente solo su PC e Xbox One (in quest'ultimo caso con qualche problema di frame rate che speriamo verrà risolto rapidamente), è nato come mod per la serie ArmA ma ha saputo rapidamente conquistare un ampio pubblico, trasformandosi in un progetto indipendente e raggiungendo la bellezza di trenta milioni di giocatori. Gli ingredienti alla base di questo straordinario successo sono fondamentalmente semplici: una mappa ampia e con elementi casuali, in primis il drop delle armi, su cui vengono catapultati fino a cento utenti con l'obiettivo di combattere fra di loro, singolarmente oppure organizzati in piccole squadre. Il divertimento è dunque tanto, ma il fattore fortuna (che ad esempio può farci effettuare il respawn vicino a un'ottima arma oppure nel mezzo di un assembramento di nemici, fornendoci un sostanziale vantaggio o condannandoci a morte certa) può portare a inevitabili episodi di frustrazione che, siamo sicuri, non mancherete di tradurre in eloquenti epiteti sotto l'albero.

Until Dawn

L'atmosfera natalizia c'è tutta in Until Dawn, il riuscito esperimento in stile film interattivo di Supermassive Games: un gruppo di ragazzi, una baita in montagna, la neve che rende tutto più romantico e.... un folle serial killer che vuole far fuori tutti. La domanda che il gioco ci pone è semplice: come ci comporteremmo se ci trovassimo all'interno di un film dell'orrore? Con le luci che vanno via all'improvviso, i telefoni muti, gli allarmi disattivati e un pazzo che ci insegue con un coltello? Per sopravvivere alla sua furia omicida dovremo prendere decisioni rapide e sperare siano quelle giuste, utilizzando un sistema di quick time event molto sfaccettato e pieno di possibili alternative. Il nemico è fuori dalla porta: sceglieremo di nasconderci in un armadio oppure di provare a scappare dalla finestra? Afferreremo la prima cosa che ci capita a tiro per difenderci o proveremo a mantenere le distanze in attesa di aiuto? Ogni azione avrà una conseguenza, tanto che l'avventura potrà essere rigiocata più volte per esplorare le varie alternative, i bivi e le possibilità residue. Sarà un Natale tinto di sangue o riusciremo a sopravvivere all'orrore di Until Dawn?