Continua senza troppi scossoni l'andamento di Games with Gold in questo avvio del 2018, dopo un gennaio con alcune buone introduzioni ma senza titoli di particolare grido, anche febbraio si dimostra in linea con quanto visto in questi ultimi mesi: titoli buoni, ma nulla di particolarmente trascendentale a essere sinceri. È ormai chiaro che il servizio di punta di Microsoft, quello destinato a rubare le prime pagine delle riviste di settore, sia l'Xbox Game Pass, il servizio su abbonamento che ha ricevuto proprio nei giorni scorsi una novità semplicemente sensazionale: tutte le esclusive Xbox provenienti dai team interni Microsoft verranno lanciate direttamente nel catalogo dei giochi gratuiti per gli iscritti, disponibili al download già dal day one. Non serve fare grandi calcoli per rendersi conto che un abbonamento da meno di 10 euro al mese assume così una convenienza disarmante, rendendo a questo punto il Game Pass quasi un obbligo per gli utenti Xbox. In confronto a questo, sembra passare in secondo piano l'offerta di giochi gratuiti per gli abbonati al servizio base, ovvero Xbox Live Gold, che resta ovviamente fondamentale come piattaforma di partenza per poter accedere al multiplayer online, agli sconti e agli altri servizi legati alla piattaforma digitale di Microsoft ma i cui titoli, un tempo punta di diamante dell'intero sistema di servizi Xbox, sembrano ora una selezione di serie B. Poco male, a caval donato non si guarda in bocca, se non fosse che la concorrenza diretta continua a offrire giochi di altro rilievo, anche se per questo febbraio sembra essersi assestata anche lei su standard più contenuti. Intanto, la divisione Xbox di Microsoft continua a procedere bene propria grazie alla sezione dei servizi, a dimostrazione di come la casa di Redmond abbia trovato la quadra per un progresso sostenibile nell'industria videoludica anche a fronte di competitor decisamente agguerriti.
Shadow Warrior - Xbox One (dal primo al 28 febbraio)
Nella rievocazione storica imperante ormai nel panorama videoludico odierno, forse Shadow Warrior non sarebbe sovvenuto tra i primi titoli da poter riproporre nel mercato attuale, ma il team indie polacco Flying Wild Hog evidentemente era di diverso avviso. Nel 2013 ha dunque tirato fuori dal cilindro quest'ottimo remake dell'omonimo sparatutto in soggettiva datato 1997, epoca in cui il mondo PC stava sperimentando ed evolvendo in maniera vivace il genere in questione, grazie agli avanzamenti tecnologici sul fronte hardware e software. Si trattava peraltro di un titolo particolare, perché il protagonista, il mercenario Lo Wang, usava alternare le classiche armi da fuoco con la katana, introducendo dunque delle meccaniche peculiari date dall'utilizzo dell'arma bianca per lo scontro corpo a corpo.
Le stesse caratteristiche vengono riprodotte fedelmente nel remake, con una certa estensione delle possibilità di attacco date dalle diverse tipologie di colpo che è possibile sferrare con la katana e da un arsenale di armi da fuoco e da lancio ancora più esteso. Resta un gioco alquanto sopra le righe, a metà tra un action movie di serie B con influssi orientali e un film hard boiled sulla criminalità organizzata, ma le venature metafisiche date da demoni e altre creature bizzarre oltre all'atteggiamento strafottente del protagonista lo rendono un mix veramente esplosivo, per chi apprezza l'action puro, semplice e anche compiaciuto nel suo essere caciarone. Nonostante l'overdose da sparatutto in soggettiva dunque, Shadow Warrior non va confuso con le varie serie millenarie e rispettivi cloni che si contendono i numeroni del mercato: si tratta di un gioco dotato di un certo carattere, che potrebbe piacere anche a coloro che normalmente non apprezzano il genere di appartenenza.
Assassin's Creed Chronicles: India - Xbox One (dal 16 febbraio al 15 marzo)
I Games with Gold tendono a completare quanto più possibile le serie in offerta, anche se la cadenza delle uscite in questo casi non è mai molto regolare né prevedibile. Non stupisce comunque di vedere Assassin's Creed Chronicles: India tra i giochi gratuiti di febbraio 2018, essendo il capitolo precedente già transitato da queste parti anche se parecchio tempo fa. China fece infatti parte dell'offerta di settembre 2016, e per chi è interessato alla continuità storica della serie Ubisoft e magari è rimasto fermo lì, farà piacere poter proseguire la storia di questa sotto-serie legata ai celebri action fanta-storici del publisher francese. Il gioco si piazza nel 1841 in India e ha per protagonista Arbaaz Mir, emerso dalla graphic novel Assassin's Creed: Brahman.
La caratteristica distintiva di questo titolo è ovviamente l'ambientazione indiana, una sorta di unicum per la serie, almeno fino a questo momento, oltre ovviamente alla struttura che lo allontana alquanto dalla meccanica standard degli Assassin's Creed, proponendo una digressione a tema action platform in "2,5D", esattamente come visto nel capitolo precedente, China. Nel turbolento periodo che vede fronteggiarsi il dominio Sikh con la Compagnie delle Indie Orientali si inserisce dunque l'immancabile intreccio occulto degli Assassini, nella loro continua lotta contro i Templari, in questo caso colpevoli di aver rubato il diamante Koh-i-Noor e messo in pericolo l'amata principessa Pyara Kaur. I Chronicles sono generalmente capitoli più leggeri nella serie Assassin's Creed, in termini di storia e gameplay, ma riescono comunque ad allargarne i confini, ampliando il respiro con ambientazioni particolari e introduzioni particolarmente esotiche. Trattandosi poi di titoli in stile metroidvania, rappresentano anche delle belle digressioni per chi ha voglia di qualcosa di più immediato e meno macchinoso in termini di gameplay.
Split/Second - Xbox One e Xbox 360 (dal primo al 15 febbraio)
All'interno dell'ampio movimento di creazione di nuove proprietà intellettuali che è emerso intorno al 2010 possiamo inserire anche Split/Second, peraltro vittima illustre, come molti altri titoli nati in quegli anni, del successivo ridimensionamento che ha portato alla chiusura di una grande quantità di team, serie e perfino publisher. Questa è un po' la triste storia del gioco condensata in due righe: uscito proprio nel 2010, il gioco non proponeva nulla di particolarmente nuovo, inserendosi nell'allora florido filone dei racing game arcade a declinazione "distruttiva", ma riusciva a distinguersi semplicemente per il suo ottimo modello di guida e la buona strutturazione del suo gameplay, che lo rendevano un gioco essenzialmente piacevole e divertente. Ebbe tuttavia vita breve e non ha mai ricevuto un seguito perché Disney Interactive decise di spostare le sue attenzioni ad altri settori di mercato come i titoli free-to-play, chiudendo successivamente lo stesso team Black Rock Studio e, infine, cessando del tutto le proprie attività in ambito videoludico.
Abbiamo dunque la possibilità di rispolverare Split/Second con questa inattesa reintroduzione del gioco all'interno dei Games with Gold di questo mese e ricordare in questo modo i bei tempi andati degli arcade distruttivi oppure scoprire quest'ottima interpretazione del genere da parte dei Black Rock nel caso non si sia mai provato in precedenza. Nonostante non abbia inventato sostanzialmente nulla, insomma, Split/Second può essere ricordato come un gioco ben strutturato e confezionato, come risultato di un affinamento del genere che in quegli anni era ancora particolarmente in voga ed era in grado di attirare investimenti importanti. Il racing game arcade di questa tipologia sembra infatti non essere riuscito a sopravvivere, almeno come produzione di alto profilo, in questi difficili anni del mercato videoludico, pertanto il recupero dei migliori titoli del genere dalla generazione passata rappresenta una possibilità importante per gli appassionati.
Crazy Taxi - Xbox One e Xbox 360 (dal 15 al 28 febbraio)
Ha bisogno di poche presentazione il mitico Crazy Taxi, capostipite della serie di folli racing game targati Sega e nati dal nucleo storico del publisher, quello relativo alle produzioni per sala giochi. Dopo aver stupito il mondo con Daytona e successivi coin-op automobilistici, Sega provò dunque ad applicare la sua poderosa tecnologia 3D a una meccanica racing ben meno rigorosa in termini di realismo della guida ma applicandovi un'ambientazione aperta, ampia e liberamente esplorabile, cosa che per l'epoca risultava un esperimento alquanto azzardato. Il concetto è semplice: in quanto tassista, dove sostanzialmente raccogliere clienti in giro e portarli a destinazione nel minor tempo possibile, adottando qualsiasi scorciatoia e infrangendo tranquillamente qualsiasi regola relativa al codice stradale.
Ne viene fuori un'interpretazione molto particolare del racing game, perché ci si trova in questo modo ad esplorare la città a velocità folle, cercando di trovare traiettorie e itinerari che siano brevi ma consentano anche di raggiungere la massima velocità possibile; cosa che richiede una capacità di adattarsi a ogni situazione e prendere decisioni in brevi lassi di tempo, perché il conto alla rovescia continua inesorabile come nella migliore tradizione del racing tratto da coin-op. Come spesso accade con gli arcade Sega classici, l'impostazione è solo apparentemente caotica e semplice: si scopre infatti velocemente la difficoltà intrinseca nel riuscire a inanellare una serie di viaggi nel minor tempo possibile all'interno di un'ambientazione vasta e piena di elementi come quella proposta, che peraltro riprende caratteristiche da varie città americane come San Francisco, New York e altro. Ad accompagnare il tutto troviamo peraltro musiche su licenza che valgono da sole il biglietto per la folle corsa urbana, tra pezzi di Offspring e Bad Religion che si incastrano perfettamente nel gioioso caos riprodotto su schermo.