Lo studio di sviluppo alle spalle di A Plague Tale: Innocence è nato circa quindici anni fa e da allora ha maturato una buona esperienza collaborando per la creazione di brand più o meno noti. Oltre ai titoli su licenza, Asobo ha infatti aiutato a dare vita a The Crew e The Crew 2, a Fuel, a Recore e persino a Quantum Break. Nel 2017 fece breccia nel nostro immaginario un loro titolo esclusivo pubblicato da Focus Entertainment, presentato un po' in sordina e poi salito alla ribalta dopo i primissimi concept. Durante l'evento What's Next de Focus? a Parigi ci siamo gettati a testa bassa per scoprire tutti i progressi fatti dal gioco in questione e vedere quali migliorie gli sviluppatori avessero apportato al gameplay, che pur presentando idee piuttosto brillanti rischiava, secondo noi, di cadere in una ripetitività di fondo fin troppo marcata.
Attenti all'inquisizione
Se durante la scorsa presentazione ci era stata mostrata una demo scritta e pensata ad hoc per spiegare le basi del gioco, quello visto in questa occasione al Rue de Richelieur era un vero e proprio livello giocabile, uno dei primissimi se dovessimo tirare a indovinare, laddove le meccaniche si facevano conoscere lentamente e con criterio. Ci accolgono così Lucas e Amicia mentre attraversano un piccolo fiume inseguiti dall'inquisizione. Amicia stringe tra le braccia il piccolo fratello Hugo, un bimbo di soli cinque anni che sembra però celare un pericoloso segreto. L'alchimista Laurentius, di cui Lucas è figlio, ha infatti scoperto una malattia nel sangue di Hugo, un'infezione che non sembra essere di facile cura tanto che addirittura il primo maligno potrebbe esserne una delle cause. Quella di questi tre orfani sembra quindi una storia interessante, che si dipanerà per circa dodici ore di pura campagna singleplayer attraverso un'ambientazione cupa e sicuramente affascinante. Non si sa molto di più per ora, ma se pensiamo alle parole degli sviluppatori dello scorso anno, non è difficile vedere una correlazione tra la piaga che flagella la regione con un'entità sovrannaturale legata molto probabilmente anche ai ratti. Ratti che lasciano il giusto tempo al giocatore prima di comparire e creare scompiglio. Non appena la barca tocca terra, Hugo sembra correre spavaldo e felice, seguendo un acquedotto diroccato sullo sfondo. Corre e ride, insegue le rane che gli balzellano davanti finendo per inciampare in uno scudo di un soldato inglese, un cattivo presagio che si rivela poco dopo, quando davanti ai suoi occhi si staglia uno spettacolo terribile. Un campo di battaglia con centinaia di morti, gente mutilata, impalata, morta arsa viva in uno scontro che racconta una guerra cruda e senza pietà. Da qui in poi le cose iniziano a prendere una brutta piega e in un momento di calma apparente i topi iniziano a riversarsi tra i piedi dei protagonisti, rivoluzionando il gameplay e rivelando finalmente il vero volto di A Plague tale. Per poter avanzare, infatti, i tre piccoli orfani devono collaborare, trovando la soluzione a semplici puzzle ambientali utilizzando fuochi e torce per farsi largo tra la massa informe di bestie a quattro zampe, terrorizzati dalle fonti luminose. Le meccaniche non sono cambiate poi molto dalla precedente presentazione, anzi quest'anno non è stato fatto alcun accenno al cambio di protagonista durante la campagna, anche se pensiamo resterà uno degli elementi centrali di tutta l'esperienza.
Asobo si è concentrata questa volta nel mostrarci per bene l'uso della fionda e la necessità di cambiare tipologia di munizioni per variarne gli effetti. L'uso più banale, ovviamente, avviene con i colpi incendiari, utili per disperdere i topi dalla distanza e accendere i focolari. Interessante anche l'uso delle pietre come colpi per togliere l'elmo alle guardie dell'inquisizione e mandarle nel panico più totale o ancora per rompergli le lanterne rendendole facile prede delle creature che li circondano. Secondo Kevin Choteau, lead designer del titolo, potremo sfruttare diverse soluzioni per superare un medesimo punto. Potremo agire completamente in stealth o aggredire frontalmente le guardie, scelte talmente diverse che dovrebbero garantire, in caso, anche la possibilità di rigiocarsi la campagna una seconda volta. Una delle nuove meccaniche presentate ha inoltre messo in risalto il particolare legame di fiducia che c'è tra i protagonisti. Amicia, la più grande del gruppo, riesce a infondere sicurezza e tranquillità negli altri due ragazzi ed è per questo che quando il gruppo si trova costretto a dividersi l'agitazione inizierà a prendere il sopravvento. Quando Amicia si sposta ordinando al piccolo fratello di rimanere immobile, questo si spaventerà ed avremo solo un tempo estremamente limitato per raggiungere il nostro obiettivo e tornare da lui. Questa meccanica usa due elementi principali: le linee di vista e l'udito. Hugo andrà nel panico molto più in fretta nelle situazioni in cui Amicia non sarà visibile o, nel malaugurato caso, in cui non possa rispondere velocemente al suo richiamo. È una funzione che ci è piaciuta perché struttura un legame tra i due fratelli rendendoli chiaramente un'unica entità e facendo in modo che entrambi diventino due pedine molto importanti per il giocatore. Ci viene in mente la correlazione con Joel ed Ellie di The Last of Us per esempio dove la ragazzina non veniva rilevata durante le fasi stealth, rompendo di fatto un po' l'atmosfera. Asobo sembra invece voler spingere molto su questo elemento e non ci resta che sperare che la gestione sia perfetta nella versione finale del titolo, anche se questo, solo una prova concreta con A Plague Tale: Innocence potrà dircelo.
Ci aveva colpito un anno fa e torna prepotente nella lista dei titoli da tenere d'occhio anche quest'anno. A Plague Tale: Innocence è un titolo capace di presentare un'atmosfera particolare, ricca di tensione e di disegnare una storia inusuale e del tutto coinvolgente. Ci piacciono le meccaniche, ci piace il dualismo che abbiamo visto tra Hugo e Amicia e siamo molto curiosi di provare il titolo a fondo per scoprire dove vuole portarci la narrazione, segnatevi pure questa produzione tra i titolo da tenere d'occhio nel corso dell'anno.
CERTEZZE
- Ottimi effetti di luce
- Meccaniche di gioco interessanti
- Buon impatto visivo
DUBBI
- Siamo curiosi di capire quanta profondità potrà regalare il titolo
- La ripetitività resta sempre in agguato