Si sperimenta sempre poco nei titoli AAA, è un dato di fatto e non se ne fa certamente mistero. Provare a proporre qualcosa di completamente diverso ad un pubblico ormai fidelizzato su meccaniche solide è un rischio che gli studi di sviluppo difficilmente si vogliono prendere anche perché le reazioni dei giocatori non sono prevedibili e magari, qualcosa fatto con il tentativo di provare nuove strade, non viene recepito come dovrebbe. Anche Rainbow Six: Siege, se vogliamo, stava seguendo un iter sicuro e canonico, con l'aggiunta di nuovi operatori su base regolare e la rivisitazione delle vecchie mappe a strutturare uno sviluppo del settore competitivo ormai ben delineato. Eppure lo studio di Montreal ha deciso di divagare, di prendersi una pausa dal consueto tran tran per divertirsi a creare qualcosa che stimolasse gli sviluppatori e facesse al contempo svagare i tanti giocatori sui server. Nasce così con questa idea di divertimento Outbreak, una modalità a tempo che raccoglie l'eredità degli sparatutto arcade moderni inserendoli in un contesto non esattamente consono. Completa follia? Non proprio.
A caccia di alieni
Il nome Outbreak lasciava presupporre facilmente che il contenuto in questione trattasse di un'epidemia. Quello che però non era abbastanza chiaro è che gli zombie che hanno deciso di invadere il New Mexico non fossero semplicemente umani rianimati, ma custodie in carne e ossa di un virus alieno precipitato dallo spazio. Ok, raccontata così la trama non sembra esattamente pertinente con la serietà di Rainbow Six: Siege ma, come appena detto, questo non è un contenuto in linea con il titolo anzi, potremmo quasi prenderlo come uno spin off fatto solo per variare il tema. Una volta che l'infestazione è iniziata, comunque, sul campo vengono inviati i migliori membri delle forze speciali, una piccola selezione di operatori con abilità e armamentari utili a respingere la minaccia. Non ci saranno dunque tutti e trentasei soldati che avete imparato ad apprezzare nelle partite online ma solo dieci, inclusi ovviamente Lion e Finka, con abilità riviste per giocare esclusivamente in maniera cooperativa. Finka ad esempio utilizzerà un sovrascudo di quaranta punti vita anziché di venti e Tachanka avrà una torretta con ben seicento munizioni a disposizione, con la possibilità tra le altre cose di ricaricarla. Ma non è solo una questione di abilità, anche i caricatori sono stati aumentati e in generale tutti gli operatori godono di boost diversificati per rendere la sopravvivenza un po' più semplice.
Outbreak vuole calcare il successo visto su Call of Duty con la modalità Zombie, non facendone certamente mistero, e le meccaniche non sono poi molto diverse rispetto alla modalità Extinction di Ghosts. Invece di avere quattro giocatori per resistere alle continue ondate di nemici ci saranno solo tre soldati anche se lo sviluppo della mappa è molto più lineare e definisce una piccola storyline a sé stante. I tre operatori si dovranno fare largo lentamente in una cittadina infestata da alieni non morti trovare alcuni punti deboli delle strutture aliene che hanno infestato la città e difenderle fino all'esplosione di un detonatore. Meccanica semplice ma sempre divertente ed efficace. Le aree da far detonare, per quel che abbiamo visto non sono generate casualmente ma sono piazzate in punti prestabiliti della mappa, favorendo la pianificazione strategica e lasciando meno elementi al caso. Una volta piazzato il detonatore le cose si faranno interessanti perché tutti gli alieni dell'area si riverseranno nella vostra stanza e voi dovrete far saltare qualsiasi cosa si muova.
Ubisoft è riuscita nel tentativo di dare una discreta varietà ai nemici: ci sono i classici zombie ignoranti che vi corrono incontro sperando di colpirvi in corpo a corpo, ci sono delle creature a quattro zampe pronte a farsi esplodere, degli stregoni con colpi dalla distanza in grado di accecarvi e potenziare le creature a loro vicine e poi una sorta di Hulk sotto steroidi con un solo punto vulnerabile sulla schiena che va distrutto colpendolo per tre volte con il coltello in corpo a corpo. La miscela di queste classi e la velocità degli scontri rende la modalità adrenalinica pur allontanandola clamorosamente dalla strategia pianificata a cui siamo normalmente abituati. Certo, c'è sempre la possibilità di erigere barricate e rinforzare muri ma anche in questo caso le animazioni sono state accelerate per velocizzarne l'applicazione dandovi il modo di continuare subito a combattere senza spezzare il ritmo. Per quello che abbiamo potuto vedere i fucili a pompa sono estremamente divertenti da usare, così come tutte le armi ad alto rateo di fuoco e dai caricatori ultra capienti. È come se Outbreak volesse dare una chance a tutti quegli elementi di Siege che per un motivo o per l'altro restano solitamente escluse dalle partite online. In Outbreak si ragiona poco, si comunica abbastanza con i propri compagni di squadra e si spara davvero tantissimo. Per raggiungere il gameover tutti e tre i membri del team dovranno essere atterrati contemporaneamente ma, per quanto visto non è una possibilità così remota nonostante la mappa pulluli di casse per la rigenerazione della salute e per il recupero delle abilità. Outbreak resta comunque un'attività molto divertente da giocare che potrebbe essere in grado di regalare un diversivo interessante tra una classificata e l'altra, soprattutto visto che arriverà sui server in maniera del tutto gratuita, vi regalerà alcuni oggetti per la personalizzazione estetica nel caso in cui la portiate a termine e durerà solo un mese. Uno shottino di vodka mentre si è abituati a bere del corposo vino, una variazione sul tema che si ricorderà piacevolmente una volta svanita nel nulla.
Outbreak non ci azzecca molto con Rainbow Six: Siege. Ha un ritmo veloce, è adrenalinica, mette in primo piano il volume di fuoco e lo sparare all'impazzata piuttosto che la pianificazione e la strategia e stravolge i ruoli degli operatori. Eppure, per quanto visto qui a Montreal sa divertire e siamo sicuri che nella sua versione completa riuscirà a ritagliarsi un buon numero di fan, a patto che i giocatori la prendano per quella che è: una leggera e spensierata variazione sul tema, sviluppata con l'idea di divertire e regalare qualcosa di nuovo ai tanti fan di Rainbow Six là fuori.
CERTEZZE
- Completamente gratuita
- Offre un modo nuovo di giocare a Siege
- Estremamente adrenalinica
DUBBI
- Con Siege centra veramente poco