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Bloodborne: le build che abbiamo usato e quelle consigliate

L'opera di From Software può venir affrontata in vari modi: quali sono i più efficienti?

SPECIALE di Aligi Comandini   —   10/03/2018

Tra i Souls comuni e Bloodborne le differenze sono tutt'altro che marginali, cosa evidentissima già dopo una manciata di minuti di gioco. Velocizzazione del gameplay e intelligenza artificiale più aggressiva di nemici normali e boss hanno però influenzato anche gli elementi ruolistici del gioco, poiché mentre nei Souls lo sviluppo del proprio personaggio influenza la sua mobilità e muta completamente l'approccio al combattimento, qui la rapidità del proprio alter ego non varia, e tutto si basa sui set di mosse delle spettacolari armi trasformabili offerte. Ovviamente anche lo sviluppo ha risentito di tali smottamenti, e la conseguenza diretta sono un numero sensibilmente inferiore di build (per chi non sa di cosa si tratti: parliamo di set di statistiche, armi e strumenti accuratamente studiati per essere i migliori con determinati stili di gioco), e un'enfasi più elevata del solito sul recupero di rune e armi "speciali" nei calici del gioco, dove ci possono volere ore per ottenere ciò che si desidera. Noi non abbiamo intenzione di andare così a fondo in questo genere di cose (anche perché il PVP di Bloodborne non ci attrae tantissimo, nonostante la sua adrenalinica rapidità), ma vogliamo ugualmente consigliare delle build "fondamentali" capaci di aiutare i neofiti ad affrontare l'avventura. E ascoltateci se potete, perché in Bloodborne una volta sviluppato un personaggio non si torna indietro.

Bloodborne: le build che abbiamo usato e quelle consigliate

L'immancabile Quality Build

Partiamo con una delle build più consigliabili per chi ha appena iniziato e non sa cosa utilizzare, particolarmente indicata per le prime run: l'immortale Quality Build. Per darle forma è necessario sviluppare di pari passo abilità e forza, poiché la Quality punta a un semplice ma cristallino obiettivo: dare al giocatore una scelta enorme di armi, e permettergli di essere degnamente efficace con ognuna di esse. Meglio chiarire: in Bloodborne ogni arma "scala" con una di quattro specifiche caratteristiche - forza, abilità, arcano e tinta del sangue - e la maggior parte di loro si concentrano sulle prime due, quindi alzare entrambe assicura di fare un discreto quantitativo di danni con la stragrande maggioranza degli strumenti del gioco. Non bastasse, le caratteristiche hanno vari "limiti" dei livelli dopo i quali i loro bonus diminuiscono sensibilmente, che specialmente per la Quality Build porta molti a fermarsi a 30/40 punti di abilità e forza, per poi spendere il resto in vitalità e resistenza. La Quality non è un'ottima scelta solo per la sua versatilità comunque: certe armi scalano con entrambe le statistiche (tipo la Spada Sacra di Ludwig, ottenibile in fretta e mostruosa a fine gioco), e una volta raggiunti livelli piuttosto alti risulta possibile investire dei punti in arcano per fare più danni con gli strumenti, o in tinta del sangue per migliorare l'efficacia delle armi da fuoco. Provatela, non vi tradirà.

Bloodborne: le build che abbiamo usato e quelle consigliate

Una build per la forza, una build per l’abilità

Ancor più semplici e dirette della Quality ci sono le build dedite alla massimizzazione della forza e dell'abilità, ma fate attenzione, perché queste sono leggermente più difficili da gestire. Una build forza ad esempio può sembrare estremamente basilare, quando in realtà costringe a orientarsi alla grande verso il Kirkhammer per gran parte della campagna, e a puntare poi alla Ruota di Logarius (un'arma di non facile utilizzo vista la sua lentezza). Arrivati al DLC buttatevi invece sulla Whirligig Saw, e iniziate a brutalizzare qualunque cosa con la sua potenza e una cinquantina di punti nella vostra statistica principale. Attenzione, è molto indicato alzare anche arcano nelle build forza: l'uso di strumenti aiuta moltissimo, e un bel quantitativo di punti ivi investiti permettono di usare alla grande il Rosmarinus o l'Augur of Ebrietas, oltre che sfruttare al meglio i danni elementali contro i mostri che ne subiscono parecchi. Le build dedicate all'abilità sono invece più semplici da gestire all'inizio del gioco, perché si può partire col bastone (un'arma che scala alla grande con quella statistica), fare danni notevolissimi con la sega lancia senza dover investire più di 10/15 punti in forza, e poi sfasciare tutto una volta messe le mani sulle doppie lame di Eileen (pugnali che presi singolarmente non fanno danni enormi, ma possono eseguire combinazioni devastanti e colpi improvvisi molto più pericolosi di quanto sembrino).Raggiunto un livello abbastanza elevato e 50 punti in abilità (sempre contando un investimento sensibile in resistenza e vitalità, sia chiaro), potrete dedicare il resto dei vostri livelli alla tinta del sangue, ed eventualmente usare anche la Chikage (che in forma "base" scala con l'abilità appunto, e solo da trasformata con la tinta). Di norma però se si vuole una build pura il consiglio e di restare a 25 punti in tinta, prendere la Evelyn come pistola per mantenere l'enfasi sulla velocità e sui counter, e poi andare a cercare la Rakuyo. La battaglia per trovare quella dannata spada vi farà rompere il pad, ma si parla dell'arma più efficace del gioco: una katana mostruosamente rapida e poderosa, che pochi mostri possono fermare. Per chi ama l'abilità, quella è sempre l'arma finale a cui puntare.

Bloodborne: le build che abbiamo usato e quelle consigliate

Le build avanzate: tinta del sangue e arcano

Le ultime due build sono particolarmente ardue da utilizzare a dovere, poiché le loro caratteristiche le rendono mostruose a fine gioco, e difficili da gestire per gran parte della campagna. La build dedicata alla tinta del sangue, ad esempio, può utilizzare solo la Chikage nel gioco base e richiede quindi un discreto investimento in abilità, sia per fare qualche danno decente ai nemici prima di arrivare al cospetto di Annalise, sia perché in forma non trasformata quella katana sanguinaria scala con la seconda statistica. Nel DLC le cose però iniziano a brillare, e si ha modo di sfruttare anche l'Arco Affilato di Simon - devastante dalla distanza - o la Bloodletter, una mazza dal set di mosse brutale ma rischiosa da usare. Fate molta attenzione all'arma che volete usare però: la Bloodletter base scala con la forza e vi costringerà ad investirci almeno una trentina di punti giocando gran parte della campagna con armi ad essa correlate, laddove la spada/arco di Simon con il suo bonus mostruoso sia in abilità che tinta del sangue spinge a investire maggiormente su quest'altra statistica (alcuni arrivano a fare 50 e 50 ad alti livelli). Con l'arcano, poi, le cose si complicano ancora di più: parliamo di una statistica che scala in quasi tutte le armi con bonus bassini, che massimizza il danno se si utilizzano strumenti di morte elementali. Quando pertanto ci si butta sugli elementi l'arcano è devastante con qualunque arma base, ma per ovvie ragioni investire su quella statistica costringe a tenere da parte un'arma elementale di ogni tipo, o a cercare rune elementali capaci di cambiare il tipo di danno di una lama comune. Di norma 20/25 punti di forza per poter usare degnamente almeno le armi base (tra cui la potentissima mannaia iniziale) sono consigliati finché non si ottengono chicche come il Tonitrus, o le rune di sangue succitate. Attenzione peraltro, perché molti tendono a spingere fino a 99 la statistica arcano per un altro motivo: gli strumenti. Con una build di questo tipo chicche come l'Augure di Ebrietas (può fare delle parry, e permettere un contrattacco, tra le altre cose), la Chiamata dall'Aldià, o l'occhio trovato in The Old Hunters diventano seriamente spaventosi. Ah, non bastasse tutto ciò, The Old Hunters permette anche di utilizzare la Moonlight Greatsword: un'arma che scala proprio con arcano ed è veramente iconica nei giochi From. Ovvio, tutto questo lo otterrete molto in là, ma le soddisfazioni saranno moltissime, ve lo assicuriamo.