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Overwatch League: il recap della terza settimana, Fase 3

Va in scena il derby di Los Angeles, i team coreani rialzano la testa, Pine continua a dare spettacolo

SPECIALE di Lorenzo Fantoni   —   23/04/2018

Si è conclusa una delle settimane più interessanti della Overwatch League, che vedeva scontrarsi un sacco di team con parecchio da perdere e altrettanto da vincere. La settimana in cui i Valiant dovevano dimostrare di meritare la loro posizione e per farlo dovevano scontrarsi contro i cugini Gladiators. È stata anche la settimana in cui i top team dovevano dimostrare che gli errori della settimana scorsa erano solo un inciampo: ad alcuni è andata meglio, ad altri decisamente peggio.

Giorno 1: giovedì 19 aprile

Facile vittoria degli Shock su Dallas, che ormai sembra una causa persa, e altrettanto facile vittoria dei Destiny su Shanghai. Parliamo dell'unico scontro che aveva veramente senso in questa giornata: la battaglia di Los Angeles, il derby tra Gladiators e Valiant. Ci aspettavamo un gran match ma ne è uscito fuori qualcosa di epico. Entrambe le squadre hanno mostrato un livello incredibile. Su Tempio di Anubi la difesa dei Gladiators è stata impressionante, un vero e proprio muro che ha impedito ai Valiant di giocare, mentre a parti invertite abbiamo visto alcune spettacolari rotobombe di Agilties che però non sono bastate. Su Numbai sembrava dovesse andare nello stesso modo e invece sul finale i Valiant sono riusciti a tenere l'ultimo centimetro e spostare il payload di quel tanto che bastava per superare i Gladiators, che non sono riusciti a completare la mappa. Su Ilio i Valiant hanno allungato con alcune prestazioni maiuscole dei suoi DPS, nonostante anche dall'altra parte i Gladiators avessero messo in mostra cose egregie. Ancora una volta Agilities si è rivelato fondamentale. Junkertown è una mappa in cui i Valiant soffrono e si è visto, non solo perché Bischu ha lanciato un self destruct praticamente perfetto, cancellando il team avversario, ma in generale non c'è stata proprio partita. Tutto si è concluso su Oasi dove in teoria i Valiant si sentivano più a loro agio, ma si son dovuti sudare ogni punto in una serie di overtime spettacolari, conclusi ancora una volta da un paio di giocate di Agilities che si è giustamente meritato il man of the match.

Giorno 2: venerdì 20 aprile

Houston sconfigge con una certa serenità i Mayhem grazie ad alcune spettacolari giocate di Jake, mentre dall'altra parte Sayaplayer ha messo in mostra tutta la sua abilità con Tracer, che però non è bastata. Sicuramente ha pesato la scelta di schierare TviQ su Junkrat, che si è rivelato inefficace. Il primo importante match della giornata vedeva gli Uprising opporsi agli Spitifre per rimanere in testa alla classifica, date le premesse la partita non ha deluso. A dire il vero la giornata non è iniziata benissimo per gli Uprising: nelle prime due mappe gli avversari sono stati nettamente più forti, dal primo all'ultimo. Hagopeun ha mostrato tutte le sue abilità con Zenyatta e Profit beh... ha fatto il Profit. Sotto di due mappe i ragazzi di Boston hanno trovato una convincente vittoria su Ilio grazie alla ritrovata fiducia in sé stessi di Mistakes e Striker e sono andati sul 2 a1. Quando gli Spitfire hanno bloccato gli Uprising su Junktertown prima di completare la mappa tutti hanno pensato fosse finita, non sapevamo che Gamsu e soci stavano preparando la difesa perfetta che ha inchiodato il team di Londra davanti al primo checkpoint, garantendo la mappa di spareggio. Su Oasis la situazione si è rivelata sconsigliata ai deboli di cuore e ci voleva la giocata spettacolare per portarla a casa. Ci ha pensato Striker con un flanking perfetto che gli ha permesso di superare il caos dello scontro e conquistare il punto, garantendo ai compagni il tempo necessario per portarsi a casa la vittoria.

Ma le emozioni non sono finite, perché subito dopo è andato in scena il remake dell'ultima finale di fase, ovvero Excelsior contro Fusion. Ancora una volta i Fusion sono arrivati col coltello tra i denti, portandosi a casa le prime due mappe e ancora una volta New York ha saputo tenere la testa fredda e recuperare le tre successive. Fintanto che Carpe è riuscito a mantenere un'impostazione estremamente aggressiva, impedendo agli Excelsior di organizzarsi e punendo ogni loro errore, le cose sono andate bene, poi è arrivato Pine che si è rivelato nuovamente decisivo. I due hanno subito ingaggiato un duello ha distanza che ha permesso a New York di respirare e di iniziare una rimonta che su Ilios ha visto Pine uscire senza neppure una morte. Il giocatore si è rivelato decisivo anche nelle mappe successive, garantendo alla sua squadra quell'uccisione decisiva in più con cui guadagnare tempo, eliminare i curatori avversari, conquistare i punti di controllo e portare avanti il payload. Non sappiamo come sarebbe finita senza di lui.

Giorno 3: sabato 21 aprile

Dopo l'ottima prestazione, seppur con sconfitta, contro New York e il livello medio espresso da Philadelphia fino ad oggi sarebbe stato lecito prevedere una vittoria contro gli Shock, che stanno crescendo, ma sono ancora vittima di alti e bassi. Beh, a quanto pare stavolta i Fusion hanno beccato il momento alto perché sono usciti dallo scontro con gli Shock con le ossa rotte e un negativo di 3 a 1. Forse i Fusion erano mentalmente stanchi, forse gli Shock stanno finalmente iniziando a carburare, ma i primi sono apparsi senza dubbio molto meno in forma e isolati del solito. Tolta qualche ottima trascendenza di Boombox e alcune giocate di Carpe i Fusion sono apparsi sfilacciati e isolati. Dall'altra parte invece Danthe si è rivelato una costante spina nel fianco con Sombra, Sinatraa ha fatto lo stesso con Tracer ma soprattutto Architect ha vinto la sfida a distanza con Carpe risultando l'MVP e vincendo alcune fondamentali giocate con Widowmaker. In particolare, su Route 66 è apparso sempre estremamente preciso nei colpi e imprendibile per gli avversari, facendo continuamente perdere tempo per il reset agli avversari. Epicità solo sfiorata nello scontro tra Mayhem e Dragons. Dopo la seconda mappa in cui i Dragons sono apparsi abbastanza in forma ci saremmo aspettati un match più combattuto, invece ci siamo trovati di fronte all'ennesima sconfitta, nonostante alcune prodezze di Geguri.

Arriviamo dunque al partitone degli Uprising che piegano anche i Dinasty al loro volere, diventano l'unica squadra a battere Excelsior, Spitfire e Dinasty, e mettono una seria ipoteca sulla vittoria di fase. Non è stata ovviamente un'impresa facile, perché i Dinasty hanno messo in mostra tutte le proprie abilità, tra cui la capacità di Fleta di eliminare un team avversario con due o tre headshot ben piazzati. Il problema è che troppo spesso il DPS coreano si ritrova sulle spalle tutto il peso di un team poco coordinato. Dall'altra parte gli Uprising hanno saputo mantenere la testa fredda e, al di là di una prestazione mediamente buona, a spiccare è stato soprattutto Mistakes, il sostituto che non ha fatto certo rimpiangere DreamKazper. La sua capacità di cavarsela bene con molti eroi si è rivelata fondamentale per adattarsi agli avversari, ma ciò che ha permesso al suo team di primeggiare è stata la sua capacità di piazzare degli EMP perfetti con Sombra che hanno lasciato più volte i Dinasty con le braghe calate.

Giorno 4: domenica 22 aprile

Dopo due settimana al massimo i Valiant trovano la prima sconfitta per mano degli Spitfire, un risultato che ridà fiducia al team londinese dopo qualche match in cui Profit e soci sembravano averi finito la benzina. Non è stata tuttavia una vittoria semplice come si può chiaramente intuire dal 3 a 2 finale. Nelle prime due mappe gli Spitfire hanno dominato la partita con una prestazione aggressiva, alimentata da Profit, Hooreg e Bdosin mentre i Valiant sembravano quelli di due fasi fa: lenti, scoordinati, privi della capacità di fare la differenza con le proprie ultime. Quando però è arrivato il giro di boa Los Angeles si è ricordata di essere la squadra da battere e finalmente iniziato a macinare gioco. Grande merito sotto questo punto di vista va a Soon che ha fatto la differenza su Tracer e Widowmaker, azzerando gli attacchi avversari. Non a caso quando è stato (inspiegabilmente) tolto sulla mappa di spareggio si è arrivati nuovamente al 2 a 0 per Londra.

La stessa sorte dei Valiant è toccata ai cugini Gladiators che dopo aver vinto le prime due mappe contro New York sentivano sulle labbra il sapore di una vittoria che avrebbe lavato via l'amaro della sconfitta nel derby... peccato che poi ci sia messo di mezzo un certo signore chiamato Pine. Ormai sembra quasi uno schema: prima gli Excelsior giocano malino, come se si facessero ipnotizzare dai team più deboli, poi si svegliano e li battono (oppure perdono miseramente), quasi come se cercassero di conservare le proprie energie mentali. Che poi onestamente è dura definire "inferiori" questi Gladiators, che tra Fissure e Surefour hanno meritato ampiamente il 2 a 0 iniziale. Il problema è che quando Pine gioca così e non riesci a fare focus su di lui ti apre la squadra come una scatola di carta velina. Questo nonostante i Gladiators siano arrivati a tanto così da chiudere la partita su Junkertown: senza di lui oggi New York avrebbe una sconfitta in più. Chiudono la giornata Outlaws e Fuel con un match che ha poco da dire e che è andato com'era prevedibile a vantaggio di Houston. L'unica cosa che possiamo dire è che Oge, Effect e Akm hanno senza dubbio il potenziale per riportare la squadra sulla giusta via, ma c'è bisogno di un ambiente più sereno e tranquillo per farli brillare. Ambiente che è presente negli Outlaws, e infatti Linkzr è riuscito a camminare sopra gli avversari senza sudare troppo e chissà, forse riusciranno persino a fare un dispetto a chi è davanti e strappare un posto per i playoff di fase.