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Il viaggio di Shepard

In occasione dello showcase autunnale di EA abbiamo di nuovo provato Mass Effect!

PROVATO di Umberto Moioli   —   06/11/2009

Versione testata: Xbox 360

Il viaggio di Shepard

Dopo i riscontri esaltanti ottenuti durante le fiere estive, Mass Effect 2 è tornato a farsi vedere e provare nel corso dello showcase autunnale organizzato a Londra da Electronic Arts. Il comandante Shepard ha quindi fatto un'ultima apparizione prima di rimettersi in viaggio verso la data d'approdo nei negozi, il prossimo 29 gennaio, regalando un ulteriore scorcio di quello che sembra sempre più profilarsi come un seguito in grado di mettersi quantomeno al livello dell'originale, sviscerando ulteriormente lo splendido universo di gioco creato e prendendo una venatura cupa e matura - come fosse l'Impero Colpisce Ancora per il primo Star Wars - che Bioware sembra voler con maggior vigore introdurre uscita dopo uscita. Molte delle novità sono oramai note visti i precedenti incontri, ma nonostante questo i circa quindici minuti di demo uniti alle parole del co-fondatore di Bioware, Ray Muzyka, hanno permesso di far emergere un buon numero di nuovi dettagli.

Nemici dal cielo

Quello che sapevamo sulla trama di Mass Effect 2 era relativo alla missione di Shepard, impegnato a ricercare la causa e possibilmente trovare una soluzione alla sparizione delle colonie umane sparse nelle profondità spaziali, affidandosi ad alcuni dei peggiori individui della galassia con lo sguardo volto verso una missione dai connotati sempre più suicidi. Quello che invece apprendiamo ora è che la minaccia, o quantomeno la sua appendice più immediata, ha il volto dei Collectors, una razza aliena dotata di un'enorme astronave all'interno della quale si trova l'intelligenza centrale di quelli che, posti sul campo di battaglia, sembrano un misto tra degli esseri umanoidi e degli insetti.

Un pericolo dalla tecnologia sconosciuta, forse legata ai Reapers, intento ad attaccare le superfici dei pianeti occupati dalle Colonie, immobilizzandone in massa gli abitanti e quindi facendone facile man bassa. L'introduzione dei Collectors è interessante perché una razza dal background oscuro, come detto perfettamente in tono con la nuova spinta dark data al titolo: temuti dagli abitanti della Cittadella, hanno vagato fino al momento delle vicende narrate dal gioco manifestandosi in diverse occasioni, per chiedere alle singole razze loro esemplari in cambio di ritrovati tecnologici e quindi sparire nel nulla; il frutto delle loro ricerche e di quelle effettuati sugli umani porterà alla nascita di abomini di ogni tipo, nemici dai poteri - e dalle sembianze - sempre più mostruosi.

Su Omega

Dopo la breve panoramica su quelli che saranno con ogni probabilità i principali motivi di svago - leggasi lotta - di Mass Effect 2, il focus è passato su Omega, pianeta già conosciuto e centro di una stazione di estrazione mineraria, un luogo di ritrovo per alcune tra le peggiori personalità dell'universo intente in vizi e traffici di ogni tipo. In questo contesto è stato possibile muovere alcuni passi appena al di fuori e poi all'interno del nightclub AfterLife, una piccola passeggiata decontestualizzata dalla trama ma in grado di mostrare il tipo di profondità che Bioware vuole porre nell'elaborazione di un insieme di premesse narrative dotate di spessore: arrivati al bancone, Shepard potrà ordinare da bere, rimanendo intossicato e morendo sotto l'effetto del veleno mescolato nel bicchiere dal barista di razza Bartarian, acerrima nemica di quella umana.

Il viaggio di Shepard

L'autosalvataggio sarà appena prima ma l'ammonimento è quello di immergersi nella parte, vivere l'esperienza. Più o meno nello stesso arco temporale si svolgerà anche una sparatoria, seconda parte dell'hands on, utile per apprezzare un sistema di combattimento di cui già si è parlato e derivato da quello del primo capitolo, ma ricco di piccole introduzioni come un sistema di coperture ora in grado di interpretare meglio i comandi specialmente in prossimità degli angoli, o il riconoscimento dei diversi punti di contatto, così da differenziare sia i danni che le reazioni. L'occasione è stata anche buona per vedere una sorta di mech, in foto, che farà da apripista a una serie di avversari di dimensioni maggiori rispetto al passato, richiedendo l'introduzione di armi e munizioni dal rinnovato potenziale. Il tutto con il protagonista segnato in volto da una strana cicatrice, una sorta di segno dalla geometria che non sembra casuale e il cui significato resta ancora ignoto. Tecnicamente la versione mostrata non era ancora del tutto rifinita, mancando di una pulizia evidentemente assente quando si inizia a cucire tutto il materiale realizzato, lasciando comunque soddisfatti degli scorci offerti sullo sfondo di Omega, dai soliti bellissimi modelli dei personaggi e da uno stile grafico preciso, ora supportato anche da una maggior quantità di dettagli riservati alle ambientazioni.
Troppo poco tempo per rispondere alle mille domande sbattute sul tavolo da Bioware, abbastanza per farsi venire l'acquolina in bocca e mettere un bel cerchio sul 29 gennaio; si torna a volare!

CERTEZZE

  • Universo complesso e ben caratterizzato
  • Alle già ottime meccaniche da gioco di ruolo si affiancano quelle da sparatutto, rinnovate a dovere
  • Si prospetta profondo come pochi

DUBBI

  • Restano da valutare i miglioramenti fatti all'end game