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In bilico tra passato e futuro

Abbiamo testato la versione di Team Ninja della cacciatrice di taglie più sexy dell'universo.

PROVATO di Matteo Santicchia   —   16/06/2010

Nonostante fosse all'ombra degli annunci bomba di giornata, Metroid: Other M ha fatto bella mostra di se nell'affollatissimo stand Nintendo, offrendo la sua nuova natura a metà tra platform 2D/3D e sparatutto in prima persona. Non più ad opera di Retro Studios, le avventure di Samus Aran sono state questa volta affidate alle sapienti mani di Team Ninja, che hanno realizzato un titolo che sembra tanto rispettoso della tradizione 8/16 bit quanto ben ancorato alle meccaniche impresse dalle software house americana.

In bilico tra passato e futuro

La nostra breve prova ci ha mostrato due diversi setting, quello presumibilmente iniziale in cui la nostra cacciatrice di taglie spaziale, ricevuta una chiamata di soccorso, deve collaborare insieme agli uomini della Federazione Galattica per ripulire una nave in avaria da una strana infestazione, mentre il secondo l'ha vista percorrere un'ambiente ipercolorato e lussureggiante, dalla folta vegetazione e pieno di piante carnivore, del tutto diverso dai freddi e bui labirinti visitati precedentemente.

La doppia vita di Samus

Pad alla mano, Metroid: Other M si gioca in due modi distinti e separati, impugnando il remote orizzontalmente si naviga il mondo "a due dimensioni" intorno a Samus, verticalmente invece abbiamo accesso alla visuale in prima persona, con la quale scannerizzare l'ambiente e i nemici, per poi lanciare colpi caricati e precisi missili a ricerca.

In bilico tra passato e futuro

Le sezioni a scorrimento hanno beneficiato del trattamento "Shadow Complex", ovvero Samus non si muove semplicemente solo da destra a sinistra, ma può spostarsi anche in profondità, con la telecamera che si muove zoomando o allargando a dismisura l'inquadratura dinamicamente, a seconda delle scelte registiche e della grandezza dell'ambiente. Il sistema di combattimento inoltre si basa su un pratico sistema di lock semi automatico sui nemici, sparando in tutte le direzioni. Platform, esplorazione, piccoli puzzle ambientali e combattimento vanno a braccetto; i movimenti sono velocissimi, ci si sposta da un punto all'altro dell'ambiente saltando come ossessi e quando questo non basta possiamo utilizzare la classica modalità Morfosfera, per arrivare in sezioni non immediatamente raggiungibili sfruttando cunicoli e condotti vari. La cosa interessante è che il passaggio alla visuale in prima persona non è richiesto esplicitamente solo in alcuni frangenti, ma sta tutto al giocatore, variando inquadratura a seconda del proprio stile di gioco, fermo restando alcuni momenti in cui la cosa è necessaria come in presenza di porte o interruttori da accendere. Dove questa doppia anima esplode è durante gli scontri con i boss: il nostro test ci ha visto combattere due enormi nemici, il primo "cooperativamente" insieme agli uomini della Federazione, il secondo da soli all'interno di un'arena circolare. Questi combattimenti hanno dato l'impressione di essere ben congegnati sfruttando a dovere tutto l'armamentario di Samus. Il grande gigante blu della prima missione è stato abbattuto a colpi di missili lanciati mirando col remote prima le gambe ghiacciate dai fucili dei soldati alleati e poi il piccolo occhio, non prima però di aver assestato un buon numero di sventagliate col laser semplice o caricato, schivando i colpi di tentacolo, facilitati dal passaggio alla visuale 2D. I due boss dell'area organica ci hanno invece costretti a passare molto tempo col remote in mano in posizione verticale vista la loro abilità nel rendersi invisibili a meno di utilizzare lo scanner. Pur essendo piuttosto breve la breve demo testata in fiera ci ha detto molto sulle potenzialità del gioco. Il connubio tra platform "allargato" e fps sembra funzionare piuttosto bene, non tradendo quindi né le origini della saga, né le ultime iterazioni. La cosa che più ha colpito è stato il senso di progressione, la fluidità degli scontri e delle esplorazione delle aree, naturale e intuitiva, con le due visuali che si compenetrano efficacemente senza nessuno stacco traumatico tra due tre dimensioni. A meno di clamorose sorprese in negativo, Metroid: Other M è quindi destinato a diventare uno dei capisaldi di questo 2010 di Nintendo Wii.

CERTEZZE

  • La navigazione 2D/3D sembra funzionare alla perfezione
  • Gli scontri con i boss promettono faville

DUBBI

  • Diversificazione degli ambienti