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New York! New York!

Manhattan è il parco giochi personale del super soldato Nomad!

ANTEPRIMA di Matteo Santicchia   —   17/06/2010

Versione mostrata: Xbox 360

New York! New York!

Seduti, al chiuso dello stand Electronic Arts, ma soprattutto di fronte ad un plasma di almeno 70 pollici, abbiamo potuto assistere a due livelli inediti di Crysis 2 per Xbox 360. Dopo una brevissima presentazione, tutta focalizzata sull'aspetto sandbox del gioco, ovvero l'estrema libertà di scelta data al giocatore per approcciare le mille insidie nella città di New York del 2023 sotto assedio alieno, è iniziato lo spettacolo. La demo ha visto il protagonista, Nomad, nei pressi della Grand Central Terminal Station - per la precisione al sicuro sui binari di un cavalcavia ferroviario sopraelevato - osservare il campo di battaglia. Usando l'inedita abilità di tracciamento della tuta ha potuto scorgere i nemici nascosti e, una volta scoperti e segnati uno ad uno, si è gettato nella mischia. L'azione è diventata estremamente frenetica e veloce, il tutto in chiave sandbox, senza che venisse privilegiato l'aspetto lineare e più scontato dell'azione.

Bruci la città

Grazie ai suoi poteri il protagonista è saltato nei grattacieli diroccati, è entrato e uscito dai sotterranei, ha ucciso silenziosamente i nemici sfruttando la sua mimesi ottica, ha creato una sorta di autobomba applicando due esplosivi ad una vettura, scagliata poi mediante l'abilità forza verso un paio di nemici, per poi lanciarsi, lanciagranate in mano, contro le orde di alieni, che nonostante quella che è sembrata essere una buona intelligenza artificiale, fatta di accerchiamenti e scatti repentini, sono stati uccisi piuttosto agilmente. L'impressione avuta è che si abbiano a disposizione un ventaglio di possibilità tattiche davvero elevate, e che si possa scegliere realmente cosa fare e come farlo, fermo restando lo scripting degli eventi cardine, come quello che ha concluso il livello, in cui un'intero palazzo è stato fatto detonare da Nomad per coprirsi la ritirata, non prima però di aver affrontato quello che poi si rivelerà essere un semplice mid boss. Il livello successivo era tutto incentrato sul combattimento, all'interno della Grand Central Terminal Station stessa, tra Nomad, i soliti alieni pesanti d'accompagnamento e gli altri umani, ma soprattutto un'enorme mech corazzato, molto simile come design a quelli visti in Terminator. E' stato interessante notare come il protagonista desse fondo a tutti i poteri della nano tuta, soprattutto lo stealth per muoversi in sicurezza negli androni della stazione alla ricerca di arma pesanti come il bazooka, ma soprattutto la velocità accelerando o effettuando una sorta di strafe per evitare il laser nemico.

New York! New York!

L'inevitabile conclusione del duello è arrivata quando si è imbracciato lo Swarmer, una sorta di cannone al plasma a ripetizione, che è riuscito dopo una salva ben assestata a mettere fuori uso il robot. Come in precedenza il livello si è concluso con il crollo, direttamente nella stazione di un grattacielo colpito da bordate aliene, mentre la seguente cut scene è terminata con l'estrazione del protagonista dalla zona del crollo, non prima di aver assistito alla straziante scena di alcuni civili intrappolati tra le macerie. L'impressione avuta osservando questi dieci, spettacolari minuti, è che le promesse di un concept estremamente aperto e libero siano state rispettate, grazie ad un level design curatissimo, ma soprattutto ai poteri della nanotuta, che danno il loro meglio combinandosi con l'ambiente urbano, in un modo certamente maggiore rispetto alla giungla del primo episodio. Ma quello che ha sorpreso è stata la grandezza e la spettacolarità dell'azione messa in scena. Tutto va in pezzi, decine di alieni e umani si scontrano a viso aperto, tutto intorno a noi è una continua cacofonia di esplosioni, con i lampi e le scie delle navi aliene che rischiarano la notte di New York. Difficile da descrivere a parole, forse la cosa che più si avvicina sono le scene di combattimento per le via di Manhattan viste in Cloverfield, al netto ovviamente di gigantesche creature antropomorfe, sostituite qui da soldati alieni in esoscheletro. Tutto questo ha però un prezzo, l'alto dettaglio delle texture, la vastità degli ambienti e il continuo ricorso a numerosi effetti speciali hanno gravato piuttosto insistentemente sul frame rate, soggetto a visibili impuntamenti e scatti, di sicuro attribuibili al livello di completezza della build mostrata.

CERTEZZE

  • La libertà di scelta sembra essere davvero ampia
  • Nuovi poteri della nanotuta ben implementati

DUBBI

  • Tecnicamente spettacolare, ma con un frame rate da sistemare