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Gravità Zero

Nuovo incontro a Tokyo con LittleBigPlanet 2.

PROVATO di Matteo Santicchia   —   16/09/2010

Nella prima giornata di fiera del Tokyo Game Show abbiamo avuto la possibilità di provare due nuovi livelli di LittleBigPlanet 2, ma sopratutto di vedere come funziona il gioco di Media Molecule prendendo in mano il PlayStation Move. La nostra prova in tal senso è del tutto riferita ad una sorta di modalita cooperativa ad un giocatore, che sembra una contraddizione, ma che invece è esplicativa nel rappresentare il gameplay della combo LittleBigPlanet 2 - PlayStation Move.

Gravità Zero

La nuova periferica non viene utilizzata per impersonare un secondo Sackboy, ma come copilota, aiutando il "giocatore 1" nella progressione del livello. Un puntatore sullo schermo ci permette di fare tutta una serie di cose, come azionare una molla o un'interruttore, utili per risolvere tutti i piccoli o grandi puzzle ambientali di cui è disseminato il gioco. Uno sfruttamento piuttosto semplice potremmo dire, ma che permette di sicuro anche ai poco avvezzi con la fisica (o l'inerzia) del gioco di apprezzare il lavoro della software house francese. Diventa tutto un lavoro di concerto, ogni passaggio diventa una piccola discussione, uno scoglio da superare insieme, nel modo più semplice e diretto possibile. Nessuna informazione invece sul come utilizzare la periferica per il tool di creazione.

Un piccolo passo per l'uomo...

Abbandonando il Move abbiamo affrontato due livelli, sempre giocando in due, entrambi caratterizzati da un'estensione, tanto in verticale, quanto in orizzontale davvero esagerata, con fasi platform sempre varie e diverse, davvero lunghe e difficili, mai frustranti comunque, in cui l'arrivo al check point successivo dà un senso di appagamento molto forte. La sensazione di divertimento puro, quello basilare dei vecchi videogiochi di una volta è sempre più tangibile, e cosa da non sottovalutare, le due mappe mostrate sono di utenti, non degli sviluppatori, questo a rimarcare la bontà di un'editor che riesce a mettere sullo stesso piano sviluppatori e giocatori. Una delle cose che più è uscita forte e chiara da questa demo, tanto nella versione "liscia", quanto in quella col Move è l'accento posto sulla cooperazione tra giocatori, di fatto entrambe le mappe erano disseminate da interruttori, meccanismi, leve e molto altro da azionare agendo in coppia, aiutandosi l'un l'altro. Sempre parlando di cosa di nuovo è stato possibile giocare, ci è decisamente piaciuto l'uso disinvolto della gravità in uno di due livelli. Di punto in bianco tutto si è ribaltato, o meglio il nostro Sack boy prima ha iniziato a saltare verso il basso, con i piedi incollati al soffitto e poi, una volta tornato in posizione normale si è dato al salto in lungo, grazie all'assenza di peso stile camminata sulla Luna, e che ha dato il la a situazioni e a momenti davvero impegnativi in cui bisognava calibrare l'intensità del balzo per superare indenni una serie di piattaforme elettrificate. E tanto per mischiare ancora le carte in tavola, per donare ulteriore varietà al tutto è possibile accomodarsi di fronte ad alcune piccole tv a fosfori verdi e giocare a grandi classici del passato come Pong e Space Invaders, il tutto magari a discapito del proprio campagno che vorrebbe andare avanti e finire il livello e che non ha voglia di aspettare un pazzo che gioca ad un videogioco dentro un videogioco.

Più adulto e maturo

Rimanendo in tema di quanto di nuovo abbiamo osservato e testato, hanno fatto la loro comparsa sia i sackbot, le famose intelligenze artificiali, questa volta semplici comparse da scortare sino in fondo al livello, sia una strana macchinina simile ad uno schiacciasassi, anch'essa preda della gravità sbilenca del gioco. Se il divertimento e l'immediatezza sono i marchi di fabbrica di LittleBigPlanet, certamente lo è anche lo stile grafico, che sembra essere un un filo cambiato rispetto al primo episodio.

Gravità Zero

Non è un cambiamento epocale, non si è passati da uno stile cartoon ad uno iperrealista, ma sembra che almeno per quanto visto il design sembri un poco più "adulto", non tanto per il nero, il colore predominante di alcuni passaggi, quanto per i referenti grafici alla base dei mille pezzi che compongono il livello, che hanno dato l'impressione di essere meno fanciulleschi e più maturi. Quello che più conta è che con o senza piccoli cambiamenti, con o senza nuove aggiunte il prodotto di Media Molecule continui a stupire per la capacità con la quale, dietro la superficie di un semplice platform game "vecchia scuola", si nasconda un prodotto quasi perfetto, e che riesce ad attrarre simpatia in un batter d'occhio. In definitiva, questa nuova uscita si allinea perfettamente con quanto scritto sinora a più riprese, LittleBigPlanet 2 non è un semplice more of the same, ma si porta in dote tante nuove addizioni da poter convincere anche i più scettici, i più accaniti detrattori del platform 2D. C'e ancora da aspettare, l'uscita del gioco è prevista per il 12 novembre, per quella data potrete sapere il nostro giudizio definitivo sul titolo di Media Molecule.

CERTEZZE

  • L'inclusione del Move sembra funzionare a dovere
  • Ancora più varietà

DUBBI

  • Da verificare il funzionamento di Move con l'editor