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Sotto la superficie di Marte

Il nuovo capitolo dello sparatutto in terza persona sviluppato da Volition porta il giocatore nelle viscere del Pianeta Rosso!

PROVATO di Umberto Moioli   —   20/01/2011

Versione testata: Xbox 360

Alla Gamers Week organizzata da THQ a New York per presentare l'intera line up della prima metà dell'anno in corso, Danny Bilson, vice presidente esecutivo della divisione Core Games della società nonché personalità poliedrica con un passato speso tra cinema e televisione, è stato chiaro nel descrivere quale missione accompagnerà il publisher da qui agli anni a venire: cercare di massimizzare i profitti attraverso lo sviluppo e la pubblicazione di prodotti di grande qualità. Un'idea di business che parte, accanto alla firma di nuove partnership come quelle con Patrice Desilets o Guillermo del Toro, dalla valorizzazione di quei marchi e quindi di quegli sviluppatori che nel corso degli anni si sono dimostrati capaci di lavorare al meglio con le risorse a disposizione, come Volition che tra Red Faction e Saints Row si è tolta più di qualche soddisfazione.

Sotto la superficie di Marte

Se il terzo capitolo del free roaming ad ambientazione contemporanea tarda a mostrarsi, il nuovo episodio della futuristica battaglia per il controllo di Marte, chiamato esplicitamente Armageddon, è già noto al grande pubblico dallo scorso E3, dove si era svelato attraverso un breve filmato e una manciata di prime informazioni. Quello chiaro sin dall'annuncio, riaffermato con forza durante l'evento con tanto di hands on a cui abbiamo recentemente preso parte, è che il team con sede a San Diego non ha paura di cambiare e per farlo è disposto a mettere in discussione alcuni dei pilastri su cui Guerrilla ha fondato un paio di anni or sono il suo successo: mossa azzardata o grande intuizione sarà il tempo a decretarlo, per ora Red Faction: Armageddon si è presentato a noi come uno dei seguiti più coraggiosi degli ultimi tempi.

L'altro Marte

Ambientato alcune decine di anni dopo il precedente capitolo e con protagonista il nipote di quell'Alec Mason che condusse la rivoluzione proletaria sul pianeta rosso, Red Faction: Armageddon si svolgerà in un mondo la cui superficie è oramai inabitabile a causa della distruzione del Terraform, perso dopo la caduta di un gigantesco meteorite, e con la popolazione rimanente costretta nelle gallerie sotterranee scavate per sfuggire da una morte certa. Una situazione critica che presto diverrà drammatica con la scoperta e la seguente lotta contro una mostruosa razza di alieni, senza farsi mancare complotti e sette religiose dal misterioso retaggio. Insomma un po' di sana azione sci-fi all'orizzonte, con la cura per l'aspetto narrativo che, intuibile anche solo guardando le ora numerose cutscene girate per raccontare la trama, detterà il ritmo di un'avventura completamente slegata dal free roaming di un tempo a favore di una serie di livelli lineari e consecutivi.

Sotto la superficie di Marte

Tolti i mezzi, le missioni ripetibili per conquistare gli avamposti e l'approccio arioso di Guerrilla, ci si troverà ora all'interno di qualcosa di molto più simile a uno sparatutto in terza persona classico, senza comunque perdere la peculiare interazione con l'ambiente di gioco. Durante l'evento abbiamo potuto mettere alla prova questo nuovo approccio lungo tre livelli, ambientati sia all'esterno, nel caso della primissima frazione che funge anche da tutorial, e poi nelle viscere della terra, combattendo gli alieni lungo i cunicoli dove la popolazione rimasta aveva provato a ricostruirsi una vita, delle case e delle attività. Le decine di nemici da abbattere, fuoriusciti da qualche nido da distruggere il prima possibile, pena un respawn senza fine, si muovono lungo livelli dal design abbastanza tradizionale, tra strutture industriali e le irregolarità delle grotte sotterranee, lasciando che il giocatore si diverta con l'arsenale a sua disposizione, un insieme di armi disegnate per rendere al meglio le possibilità offerte dal Geo Engine.

Utilizzando la Magnet Gun per collegare il muro portante di un palazzo a qualsiasi sostegno si otterrà ad esempio una spettacolare caduta con decine di detriti in movimento pronti a colpire chiunque vi si trovi in mezzo, mentre le due armi al plasma, normale e a grappoli, disintegrano qualsiasi superficie colpiscano, quasi in modo simile a quanto fatto dal Nano Rifle che smaterializza, letteralmente, gli obiettivi. Armi devastanti ma anche strumenti dai più raffinati utilizzi, perfetti per dare all'utente l'assist per un uso strategico dell'ambiente circostante, come il lanciagranate che, scagliati un massimo di quattro esplosivi, permette la loro detonazione simultanea, oppure lo speciale guanto che permuta un'idea già vista nel multiplayer di Guerrilla, ovvero quella di ricostruire le strutture andate in pezzi.

Sotto la superficie di Marte

Quest'ultima aggiunta pare possa essere una di quelle più sfruttate da Volition sia per disegnare piccoli enigmi ambientali, sia per rendere più variegati i classici incontri con i boss: abbiamo combattuto contro un enorme ragno meccanico e durante lo scontro la preoccupazione di colpirlo divideva le nostre attenzioni a metà con quella di riordinare nella loro forma originale delle grosse coperture metalliche. Persi i mezzi, almeno apparentemente e in modo giustificato, vista l'assenza di un sandbox all'interno del quale muoversi in libertà, abbiamo comunque potuto provare uno degli schemi durante i quali vestire un esoscheletro meccanico dotato di mitragliatori e lanciamissili, una corazza che aumentando velocità e resistenza permette di immergere in scenari più frenetici.

Anche in TV

THQ e Volition hanno di recente firmato un accordo con Sci-Fi, canale anglo-americano dedicato alla trasmissione di film e serie TV fantascientifiche, per la realizzazione di un film che racconti le vicende occorse nel lasso di tempo che separa Guerrilla da Armageddon. La messa in onda in Inghilterra e negli Stati Uniti è prevista in contemporanea con l'uscita del gioco mentre in Italia ancora non c'è nemmeno la certezza che questa fatica possa arrivare, se non attraverso canali d'importazione.

Evoluzioni

Risale a un paio di GDC fa un interessante approfondimento da parte di alcuni rappresentanti di Volition che, intenti a illustrare pregi e difetti del loro motore, spiegavano come fossero stati costretti a limitare a una, il sole, le fonti di illuminazione presenti su schermo nell'allora quasi completo Guerrilla. In Red Faction: Armageddon gli anni di sviluppo trascorsi e le minori dimensioni dei livelli in confronto al free roaming di un tempo, hanno permesso di lavorare su diversi aspetti tra cui proprio quello delle fonti di illuminazione, molto superiori così come lo sono anche i riflessi sui detriti e gli effetti, spettacolari come nel caso delle lingue di luce che fuoriescono dai colpi sparati dal Singularity Cannon, un fucile in grado di generare piccoli buchi neri.

Sotto la superficie di Marte

Per il resto la gran quantità di interni sembrano garantire - sperando di non essere smentiti alla prova del gioco completo - una varietà di ambienti nettamente superiore alla ripetitiva alternanza di scorci esterni del capitolo precedente. Lasciano invece ancora a desiderare le animazioni che assieme all'interazione tra i poligoni andranno sistemati nei mesi a venire. Ancora nulla o quasi è stato invece detto sul multiplayer: la componente competitiva resta avvolta dal più stretto riserbo mentre quella cooperativa, già annunciata, avrà una sua specifica linea narrativa ma ancora non è certo che tipo di esperienza vada ad offrire. Abbiamo quindi lasciato Red Faction: Armageddon, in uscita il prossimo 11 maggio su PC, PlayStation 3 e Xbox 360, in uno stato di salute promettente per il futuro di una serie che dall'ultimo incontro pare pronta a cambiare radicalmente impostazione di gioco e priorità. Il risultato finale dipenderà interamente o quasi dalla buona riuscita di queste novità.

CERTEZZE

  • Parecchie novità rispetto a Guerrilla
  • Tecnicamente il GeoEngine ha fatto passi in avanti
  • Volition dimostra di saper rischiare...

DUBBI

  • ... sperando riesca a ripetere ancora i buoni risultati del passato
  • Cosa attendersi dal multiplayer?
  • Curiosi di valutare varietà e qualità offerte da level design