Dopo la sorpresa dei giorni scorsi da parte di Capcom con il rilascio finalmente di un teaser trailer, sono iniziati a trapelare i primi dettagli su Resident Evil: Operation Raccoon City, nuovo episodio, a sé stante però, della celebre saga di survival horror nata vent'anni fa su PlayStation. Il titolo, in sviluppo per Xbox 360, PlayStation 3 e PC, arriverà il prossimo inverno nei negozi e sarà uno sparatutto in terza persona ambientato nella omonima cittadina americana durante le fasi principali dell'outbreak scatenato da William Birkin e dal suo terribile virus G, che ha trasformato gran parte della popolazione locale in zombi e creature orrende. Il prodotto ci metterà nei panni di una squadra di mercenari inviata dalla Umbrella Corporation allo scopo di recuperare importanti documenti, ed eliminare tutte le prove a suo carico nonché eventuali testimoni scomodi.
Nelle intenzioni degli ideatori, il gioco dovrebbe essere un tributo a Resident Evil 2 e Resident Evil 3 Nemesis (nonché una furba operazione commerciale, aggiungiamo noi), e riportare dunque quelle atmosfere horror mai dimenticate e sempre rimpiante dai fan, ai giorni nostri. Ovviamente con un approccio diverso, più dinamico. Per questo motivo Capcom ha deciso di affidare il progetto a Slant Six, team di sviluppo visto all'opera in alcuni giochi di tipo Fps-strategico-militare come SOCOM: Tactical Strike e SOCOM: Fireteam Bravo 3 per PSP, e SOCOM: Confrontation per PlayStation 3. La compagnia nipponica, infatti, vuole dare una impronta diversa alla serie, partendo da questo spin-off. Che magari, chissà, qual'ora dovesse riuscire bene e trovare il gradimento del pubblico, potrebbe servire come fonte di ispirazione o punto di riferimento generale per il futuro Resident Evil 6, almeno in certe meccaniche e nei controlli.
Sparatorie per le strade
Al momento in cui scriviamo questo articolo le informazioni in nostro possesso non sono ovviamente tali da poter esprimere certezze. Quello che possiamo fare è quindi abbozzare qualche ipotesi basandoci su quanto dichiarato da Capcom stessa, e su alcune nostre congetture, da prendere in quanto tali con il beneficio del dubbio. Per esempio non è ancora chiaro come Resident Evil: Operation Raccoon City sarà strutturato in termini non solo di gameplay ma anche di modalità. Se cioè esso sarà un prodotto principalmente indirizzato al gioco via internet o se presenterà delle opzioni corpose per quello domestico e offline.
A oggi sembrerebbe prendere consistenza la seconda ipotesi, e cioè che ci troveremo di fronte a un titolo concettualmente simile a Resident Evil Outbreak, quindi completo pure di modalità per giocare senza doversi necessariamente collegarsi alla rete, con tanto di avventura forse suddivisa in missioni, e una trama. In sostanza il gioco potrebbe prevedere una campagna in singolo o multigiocatore offline in cui gli utenti impersonano come detto in apertura articolo un team della Umbrella Corporation, e un'altra specificatamente per l'online dove invece si possono scegliere altre fazioni, umane e non. Nel primo caso, nei panni di uno dei paramilitari Umbrella a scelta fra Vector, Beltway, Bertha e Spectre, che hanno abilità univoche e compiti specifici all'interno della squadra, si potranno rivisitare aree già viste nei precedenti titoli della saga, compresa la famosissima stazione di polizia di Raccoon City, sede della STARS. Magari per portare a termine i compiti assegnati dal comando, come recuperare le fiale di virus G o eliminare qualche agente scomodo. D'altronde si vocifera di una missione che dovrebbe servire a uccidere addirittura Leon. In un'altra, invece, pare che l'obiettivo dovrebbe essere quello di spingere centinaia di zombi contro le forze militari americane per abbatterle e dunque liberare l'area dalla loro presenza. Se fosse vera questa notizia, ciò potrebbe significare una certa attenzione da parte degli sviluppatori anche per la strategia, offrendo agli utenti una maggiore varietà di approccio allo stesso scenario, diretto o più soft, intelligente, a seconda dello stile di gioco personale di ognuno.
Il ritorno dei morti viventi
Ma è prematuro parlarne ora. Tornando in tema e parlando di giocabilità, Resident Evil: Operation Raccoon City non dovrebbe essere uno sparatutto di stampo esclusivamente action e basta, ma un qualcosa di più. La speranza in tal senso è che esso possa essere una sorta di Gears of War con zombi, anche se eguagliare o perlomeno avvicinarsi al capolavoro citato non è mai facile per nessuno.
Durante l'azione, il giocatore potrà sfruttare dei ripari improvvisati per evitare i proiettili delle fazioni nemiche, o nascondersi accovacciandosi o sostando in punti bui della mappa anche per mimetizzarsi e non farsi vedere. Sembra infatti che si potrà perfino sparare alle luci dei lampioni o delle insegne luminose dei locali per oscurare le strade. Se invece volesse avanzare a viso aperto contro avversari umani o mostri particolarmente efficaci negli attacchi a distanza, l'utente potrà utilizzare altri nemici più deboli o comunque resi tali da qualche colpo ben assestato agli arti o al corpo, come scudo protettivo.
Anche gli zombi, teoricamente gli avversari più facili da prendere alle spalle, a patto ovviamente di non incontrarli in grande numero. Una delle meccaniche importanti del gameplay dovrebbe riguardare anche la possibilità di distruggere gli elementi scenici per sfruttarli a proprio vantaggio: bombole, distributori di benzina, tettoie in cemento o ferro potranno essere fatte crollare sopra i nemici per eliminarli o bloccarli. Durante il gioco si potranno accumulare punti esperienza che saranno utili per migliorare le proprie abilità di combattimento. E' confermata, anche, la presenza delle erbe verdi che serviranno a far recuperare la salute ai giocatori.
Multiplayer
Discorso a parte merita il multiplayer. Esso sarà, ovviamente, uno degli elementi cardine del prodotto. Due saranno ufficialmente le squadre che si affronteranno per le vie della città di Raccoon nelle partite multigiocatore: i membri della Umbrella, già citati, e i soldati della US Special Ops intervenuti a supporto dei cittadini, e forse anche per incontrare William Birkin, intenzionato a vendere loro il suo nuovo virus.
In mezzo, ovviamente, centinaia di morti viventi, hunters, lickers, mostri e mutanti di ogni tipo, Nemesis e Tyrant T-103 compreso. Proprio di quest'ultimo, conosciuto anche come Mister X, secondo alcuni rumor, dovremmo conoscere dettagli fino a oggi inediti. Questa creatura, prodotta nei laboratori della Umbrella Corporation di Sheena Island fu originariamente generata usando dei cloni di Sergei Vladimir, ex Colonnello dell'Unione Sovietica, grande amico del fondatore della Umbrella, Ozwell Spencer, e creatore dell'unità militare della UBCS, come abbiamo avuto modo di apprendere in Resident Evil: The Umbrella Chronicles. E unico soggetto con un DNA compatibile per il programma Tyrant. Forse proprio le creature mutate della Umbrella potrebbero costituire una terza fazione in gioco nella battaglia, se non in tutte le modalità, almeno in alcune. A margine di questa anteprima basata, lo ripetiamo, sulle informazioni in nostro possesso e alcune congetture, gettiamo un rapido sguardo anche alla grafica, visto che nel teaser trailer rilasciato da Capcom si vedeva qualche scena di gioco. Ebbene, la cosmesi generale del prodotto pur se piacevole non appare in linea qualitativamente con le produzioni recenti su Xbox 360, PlayStation 3 e PC. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che il rilascio sul mercato del titolo è previsto per l'inverno prossimo, e dunque è evidente come le scene viste nel filmato siano di qualche versione del gioco ancora di base e da rifinire. Non ci resta a questo punto che attendere i prossimi mesi per avere conferme o smentite alle nostre ipotesi o a certi rumors, e avere un quadro completo e certo su questo interessante progetto.
CERTEZZE
- Una trama non solo di contorno
- Campagna in singolo ampia e curata
- Il ritorno di creature e personaggi amati della serie
DUBBI
- Più attenzione per l'online che per l'offline
- Solo azione e sparatorie
- Poco longevo