Ricostruire una serie di successo dopo anni di lieve declino non è mai troppo facile, specie se la concorrenza nel frattempo non è stata con le mani in mano e ha saputo evolversi al punto di superarti in termini di qualità. E' inutile infatti girarci troppo attorno: ormai da anni Pro Evolution Soccer ha perso lo scettro di migliore simulazione calcistica in favore di FIFA, la saga sportiva di EA che con la nuova generazione di console ha compiuto il definitivo salto di qualità, maturando nello stile e nel gameplay al punto da diventare lei la numero uno del genere.
Volendo fare un parallelo calcistico per certi versi PES è come la Juventus: dopo il 2006 fatica a ritrovarsi, a costruire una squadra degna del blasone della sua storia e delle aspettative dei suoi tifosi, nonostante l'impegno profuso da chi la comanda. Ci vuole tempo insomma. E pazienza, molta, poi programmazione, nonché attenzione a ciò che bisogna fare. Fortunatamente in Konami lo hanno capito e facendo tesoro delle segnalazioni dei suoi fan hanno iniziato a "sistemare le cose". Segnali di ripresa si sono già visti lo scorso anno, con Pro Evolution Soccer 2011, con il mitico Shingo "Seabass" Takatsuka che sembra aver reindirizzato nella giusta direzione la serie. Adesso occorre dargli la sterzata definitiva e tornare ai vertici come compete a una saga di questo livello, per la gioia di tutti gli sportivi che potrebbero così godersi ben due grandi simulazioni di calcio. D'altronde una vecchia locuzione latina recita melius abundare quam deficere, e nel nostro caso non ci dispiacerebbe certo avere tale abbondanza. Ma torniamo al nuovo episodio della saga previsto per fine settembre-primi giorni di ottobre. Pro Evolution Soccer 2012 (o PES 2012, abbreviato) è stato ufficialmente lanciato qualche giorno fa con un teaser trailer contenente anche delle immagini in video riprese durante alcune fasi di gioco, anche se queste ultime erano di qualità scadente purtroppo. Il filmato mostra gli sviluppatori Konami che parlano del progetto in lavorazione. In particolare l'inventore di PES, il già citato Shingo Takatsuka.
Novità nel gameplay
Seabass nel corso del video ha messo in rilievo che il suo team si concentrerà specificatamente sul concetto che, al di là dei singoli, dei grandi campioni, il calcio è e resta un gioco di squadra. Sia in difesa che in attacco, quindi, l'obiettivo di Konami è quello di dare maggiore rilievo alla tattica e alla strategia di una formazione, piuttosto che ai personalismi del singolo elemento. Con quest'ultimo che viene giustamente visto come un qualcosa in più, la variabile impazzita che fa si che il Barcellona dia spettacolo e vinca la Liga e la Champions League, e il Chievo no, pur però quest'ultimo giocando un bel calcio, addirittura efficace per quelli che sono gli obiettivi del club e l'organico a disposizione del suo Mister.
L'intelligenza artificiale dei giocatori gestiti dalla CPU dovrebbe essere di conseguenza un altro degli elementi che Konami ha intenzione di modificare quasi in toto. Si vuole donare più logica alla gestione del pallone da parte degli atleti virtuali e pure una loro maggiore predisposizione alla tattica e alle strategie scelte dall'allenatore, sia esso umano che virtuale, con movimenti più intelligenti e autonomi, che seguano la naturale evoluzione dell'azione attaccando, se necessario, lo spazio, sia in fase offensiva che difensiva, per tappare eventuali buchi. In questo modo i calciatori potrebbero dare il giusto supporto allo schema in atto del loro team, appoggiando il portatore di palla nelle situazioni più intricate magari sovrapponendosi sulla fascia, dettandogli il passaggio o raddoppiando in chiusura nel caso il citato compagno di squadra perdesse la sfera innescando il contropiede avversario. Ciò non vuol dire, come detto, che i campioni non faranno la differenza. Anzi. In PES 2012 dovrebbero essere maggiormente distinti dalla massa calciatori del calibro di Messi e Cristiano Ronaldo. Solo verrà saggiamente cercata una corretta via di mezzo. Lo scorso anno c'erano momenti della partita in cui atleti come la pulce argentina del Barcellona erano devastanti e da soli vincevano le gare. Altri in cui invece era faticoso per loro saltare l'uomo e lasciarlo sul posto, lanciandosi in contropiede grazie alla loro grande tecnica e rapidità (ricordate? Difensori notoriamente lenti come Materazzi, giusto per fare un esempio, riuscivano spesso miracolosamente a rimontare in velocità il più rapido avversario lanciato a rete).
L’anno della svolta?
Di conseguenza si terrà maggiormente conto delle caratteristiche tecniche degli atleti e del loro impatto durante la gara. Con tanto di controllo di palla più ravvicinato. Ma senza esagerazioni, in positivo o negativo. Inoltre verrà riservata maggiore attenzione alla fisica sia dei contrasti che della sfera. Nel primo caso gli atleti più possenti dovrebbero maggiormente far sentire il proprio peso su quelli più minuti, specie negli scontri, piccoli o grandi che siano, come avviene in FIFA. Un più accurato sistema di collisioni, dunque, che si tradurrà in gioco in una serie di nuove situazioni, come atleti che cadono e si rialzano per riprendere il controllo della palla, che rimangono a terra doloranti se colpiti duramente e in determinati punti del corpo o che di contro resistono alla pressione avversaria grazie alle loro doti di equilibrio.
Il tutto offrirà un approccio più libero e aperto agli utenti nelle varie situazioni della partita. Nel secondo, i tiri dovrebbero essere più credibili ancora, e risolversi con traiettorie meno predefinite a seconda di come si calcia, dei parametri dei giocatori che eseguono il tiro e di mille altri fattori. Seabass ha inoltre parlato, in una recente intervista, anche di miglioramenti apportati al comportamento e al modo di agire dei portieri. Di fatto in PES 2012 non dovremmo più vedere Buffon e soci respingere conclusioni deboli facilmente bloccabili, né tuffarsi con le mani poco protese o addirittura, talvolta, quasi adagiate sul petto. Novità anche sul fronte dei comandi: ne verrà introdotto uno che, con la levetta analogica destra, permetterà agli utenti di selezionare liberamente e rapidamente qualsiasi giocatore egli voglia, come visto nel solito FIFA. E questo in qualsiasi frangente del match, anche durante i falli laterali o i calci piazzati. Utilissimo per richiamare un calciatore fuori posizione o un compagno da smarcare in area nei corner, per esempio. In conclusione, da quanto visto fino a ora, Seabass e Konami sembrano consapevoli ora più che mai del divario che separa ormai la loro serie da FIFA, ma anche di ciò che occorre a essa affinché non vengano più ripetuti gli errori del recente passato. La speranza di ognuno di noi è che la nuova stagione per PES segni finalmente un ritorno alle origini, da qui il titolo dell'articolo "anno nuovo, PES vecchio". Un augurio che facciamo a una delle saghe più amate di sempre di ritrovare la via maestra dei tempi d'oro e di tornare a regalarci quelle gioie, quelle emozioni che la sua grande giocabilità era in grado di offrire, specie in quel capolavoro per PlayStation che è stato World Soccer Winning Eleven Olympic 2000, indipendentemente da grafica e orpelli vari. Nel frattempo speriamo di poter presto mettere le mani su una versione giocabile del prodotto per avere un primo assaggio di quanto auspicato da noi e promesso da Konami.
CERTEZZE
- Giocabilità vecchia maniera, più simulativa
- Più controllo sui giocatori da parte dell'utente
- Animazioni meno legnose
- Movimenti tattici più credibili
DUBBI
- Gameplay non rifinito come promesso
- Perdurare dei difetti della passata stagione
- Fisica di pallone e contrasti approssimativa