Da troppo tempo dimenticato in favore dei Rabbids nati proprio da una sua costola, Rayman torna finalmente ad essere protagonista di un gioco tutto suo in questo Rayman Origins, ben presente alla GamesCom di Colonia e che abbiamo avuto il piacere di provare sia nella sua incarnazione 360 sia in quella PS Vita, finora soltanto citata nel corso della conferenza Sony.
Co-op che passione
Il nostro test si è protratto lungo tre degli oltre 60 livelli che comporranno il prodotto finale, che -per chi non lo sapesse- è un platform bidimensionale di stampo piuttosto classico ma che pone un forte accento su una modalità co-op in locale per un massimo di quattro giocatori. Tanto per dare un'idea del gameplay, Rayman Origins si potrebbe paragonare a New Super Mario Bros Wii per come gestisce il multiplayer, ma con la sostanziale differenza che qui il focus è incentrato completamente sulla collaborazione piuttosto che sulla competitività. Il primo stage che abbiamo provato era ambientato sul ghiaccio, che faceva scivolare i personaggi e rendeva difficoltoso proseguire nonostante il sistema di controllo sia molto semplice e preciso: viene utilizzato lo stick analogico per muoversi, il dorsale destro per correre e due soli tasti rispettivamente per saltare e tirare un pugno. Le dinamiche cooperative del titolo si applicano sotto diversi aspetti: anzitutto, è interesse comune raccogliere la maggior parte di Lumes (degli esserini colorati sparsi per tutti gli stage) al fine di ottenere la miglior valutazione possibile al termine del livello. In certi punti abbiamo trovato dei bonus apparentemente irraggiungibili, ed in quei casi l'aiuto reciproco tra i giocatori era fondamentale per ottenerli, ad esempio creando una piramide umana o lanciandosi a vicenda oltre un ostacolo troppo alto. Il secondo scenario offriva una variante alla convenzionale azione platform, lasciando ben sperare nella varietà globale dell'esperienza: si trattava di proseguire sfruttando quasi esclusivamente le correnti d'aria, fluttuando usando l'immortale mossa dei capelli ad elicottero di Rayman.
Il terzo ed ultimo stage, ambientato in una sorta di enorme cucina, è stato piazzato nella demo per dare un'idea di quanto impegnativi possano essere i livelli più avanzati, ed in effetti abbiamo fatto un bel po' di fatica ad arrivare in fondo tra piattaforme infide, nemici da eliminare e pozze di lava ad ogni passo. Rayman Origins sa comunque essere indulgente, visto che i checkpoint sono molto frequenti e che in co-op, quando un personaggio viene colpito, questo si trasforma in una bolla che può essere scoppiata dai compagni per rimetterlo subito in gioco. Difficile rimanere impassibili di fronte al prodotto Ubisoft: oltre ad offrire una grafica 2D molto dettagliata e coloratissima ed uno humour leggero e piacevole, il titolo è davvero molto divertente, magari un po' confusionario in multiplayer ma che comunque segna il graditissimo ritorno di una mascotte che con il suo stile unico mancava un po' a tutti.
La versione PS Vita
Una menzione a parte merita l'incarnazione di Rayman Origins per il nuovo portatile Sony, che abbiamo avuto modo di testare in esclusiva per il territorio italiano. Il gioco sarà identico in tutto e per tutto alla versione per console, modalità co-operative compresa: ci è stato detto che forse verrà aggiunto qualche contenuto in più in extremis, ma è tutto da vedere. Graficamente il titolo rende alla grande su PS Vita, sia per merito dell'ottima definizione dello schermo, sia per l'inedita possibilità di zoomare con un doppio tap o un pinch sul touchscreen: anche al livello massimo di ingrandimento, la qualità estetica non perde nulla, e anzi si mostra in tutta la sua gustosissima cura per i particolari. L'interazione su schermo coinvolge anche qualche aspetto del gameplay vero e proprio, considerando come si possa picchiettarci sopra, ad esempio, per raccogliere i Lumes o scoppiare i nemici trasformatisi in bolle. Rayman Origins dovrebbe uscire su PS Vita in contemporanea con il lancio della console.
CERTEZZE
- Molto immediato e divertente
- Grafica deliziosa
- Lo humour tipico della serie
DUBBI
- A volte un po' confusionario