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Vita da picchiaduro

E' il picchiaduro 2D più acclamato del momento e la nuova iterazione portatile potrebbe rendere obsoleta ogni versione precedente...

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   01/09/2011

Il primo BlazBlue, sottotitolato Calamity Trigger, arriva nelle sale giochi giapponesi nel 2008, un periodo davvero infelice per i picchiaduro bidimensionali, ormai eclissati dalle controparti tridimensionali di nuova generazione. Critica e pubblico ne sono entusiasti: BlazBlue è l'erede spirituale di Guilty Gear, un picchiaduro 2D che anni prima aveva consacrato lo sviluppatore Arc System Works sopratutto per lo stile grafico, le animazioni curatissime e l'eccezionale comparto sonoro.

Vita da picchiaduro

BlazBlue ne mantiene tutte le caratteristiche principali ma è un picchiaduro che fin da subito appare ancora più profondo, tecnico e appagante, nonostante il roster non particolarmente ampio di combattenti selezionabili. Le versioni per console di BlazBlue incontrano ancora più consensi sopratutto grazie a una componente multigiocatore curatissima e da lì ai porting per handheld il passo è stato breve. Il problema è che nessuna versione portatile è riuscita finora a catturare perfettamente l'essenza della versione arcade o casalinga. Questa volta la musica potrebbe cambiare...

Il tempo delle botte

Una delle caratteristiche veramente interessanti di BlazBlue è l'enfasi riposta nella trama che fa da sfondo ai combattimenti: Arc System Works ha lavorato sodo per caratterizzare al meglio i vari personaggi, dando a ciascuno di essi un solido background narrativo e costruendo un intreccio piuttosto complesso fatto di paradossi temporali, soprannaturale e fantascienza. A differenza di molti picchiaduro in cui la trama è solo un pretesto, in BlazBlue è invece una componente piuttosto importante che esplode letteralmente in svariate modalità di gioco con tanto di bivi, ramificazioni e finali multipli. Possiamo aspettarci qualcosa del genere anche in BlazBlue: Continuum Shift II Plus e gli sviluppatori hanno anzi già anticipato che verrà dato più risalto ad alcuni personaggi che sono stati introdotti solo recentemente tramite DLC nelle versioni casalinghe del gioco, ma che in questa edizione per PlayStation Vita saranno disponibili fin dall'inizio.

Vita da picchiaduro

E' infatti già confermata la presenza nel roster perfino di Relius Clover, che sarà disponibile come DLC soltanto il prossimo autunno per le versioni PlayStation 3 e Xbox 360. Nel roster sono insomma presenti tutti i personaggi rilasciati finora come DLC e la modalità storia esplorerà le loro avventure personali. Aldilà della componente narrativa, BlazBlue è un picchiaduro piuttosto complesso, in cui ogni personaggio dispone di abilità particolari che lo differenziano in modo determinante da ogni altro combattente. In questo modo Arc System Works è riuscito a creare degli stili di gioco decisamente diversi e adatti a ogni tipo di giocatore, ma il nocciolo del gameplay è costituito dallo scambio di intricate combo e mosse speciali, tra le quali si intrufolano una miriade di meccaniche diverse, dai contrattacchi alle canoniche supermosse, qui chiamate Distortion Drive. Imparare a padroneggiare alla perfezione BlazBlue non è facile ma il gameplay è talmente intuitivo da appagare anche i neofiti del genere.

Vita da picchiaduro

La forza della Vita

L'obiettivo di Arc System Works per quanto riguarda questa prima release su PlayStation Vita è stato quello di riproporre fedelmente l'esperienza casalinga, finora castrata giocoforza dalle limitate capacità di PlayStation Portable e Nintendo 3DS. Sugli handheld BlazBlue: Continuum Shift non è riuscito a riproporsi in maniera ottimale a causa degli scomodi sistemi di controllo, problemi di frame-rate e, ovviamente, la netta riduzione della qualità grafica finale. Il franchise gode infatti fin dalla sua prima release di sprite estremamente definiti e animati in maniera incredibilmente fluida che si muovono su sfondi che mescolano in maniera convincente 3D e 2D: tra tagli di animazioni, spiacevoli sprite pixellosi e frame-rate ballerini, le precedenti iterazioni portatili sono state soltanto una pallida imitazione del franchise vero e proprio.

Vita da picchiaduro

Con PlayStation Vita, assicura Arc System Works, questo non succederà: in effetti, durante il recente GamesCom 2011, è stata mostrata una build piuttosto avanzata del gioco che dimostra fin da subito la veridicità delle affermazioni dello sviluppatore. BlazBlue: Continuum Shift II Plus sfrutta la risoluzione HD a 540p dello schermo della nuova console Sony per sfoggiare un comparto visivo che nulla ha da invidiare alle versioni casalinghe; la grafica appare colorata, brillante e assolutamente integrale sia a livello di animazioni che di effetti luminosi. Ancora meglio, a detta di Arc System Works il gioco gira a 60fps costanti anche durante le animazioni delle Distortion Drive e Astral Burst, che nelle precedenti versioni portatili causavano parecchi problemi. Questa versione portatile di BlazBlue: Continuum Shift supporta anche la compatibilità dei salvataggi con la versione PlayStation 3 e, proprio come nel caso della versione casalinga, lo sviluppatore sta approntando una modalità multigiocatore online ricca di opzioni e variabili, con tanto di tornei e match a squadre. Al momento il team sta ancora decidendo se supportare la connettività 3G e non è ancora chiaro in che modo si potranno sfruttare alcune feature di Vita come il touch-screen o il touch-pad posteriore, di certo però quanto mostrato finora lascia assolutamente ottimisti circa il risultato finale di questa conversione.

CERTEZZE

  • Il sistema di controllo dovrebbe essere più soddisfacente rispetto alle precedenti conversioni
  • Questa versione sembra assolutamente fedele a quelle casalinghe

DUBBI

  • Potrebbe non sfruttare in modo convincente alcune possibilità offerte dall'hardware
  • Arc System Works dovrà lavorare bene sulla modalità online