Le prime due settimane dell'anno sono tradizionalmente un mortorio. Roba da rischiare di restarci secchi dalla noia. Quantomeno, però, è possibile dedicarsi a qualche titolo lasciato indietro nel corso dell'anno passato. Sempre che non si venga travolti dalle uscite dell'ultimo minuto, ovvio. Oppure che non ci si lasci coinvolgere dall'ennesima iniziativa aggregativa-indie-retrò, quelle che inizialmente impegnano con fervore per una montagna di tempo mentre le si approfondisce e ci si documenta, per poi vedere tutto l'interesse raffreddarsi di colpo. Ad esempio, avete scaricato l'IGF 2012 Pirate Kart? E' una raccolta di 300 giochi fatti da tantissimi sviluppatori diversi, sottoposta alla giuria dell'Indipendent Games Festival qualche mese fa quasi in chiusura di iscrizioni. Potete scaricare il tutto via torrent, patchare, documentarvi, leggere con gusto tutto il leggibile sulla materia... e poi lasciare perdere, perché scegliere qualcosa in mezzo a una lista così enorme diventa un'impresa quasi impossibile. Oppure, forse avrete letto che il MAME è stato portato con successo come estensione su Google Chrome - di recente è arrivato anche su Android - bene, se la cosa vi interessa, prima di provarlo brevemente e poi dimenticarvene fino alla prossima notizia, potete anche leggere una gustosa case story sul porting. Più concreta la lista che PC Gamer ha compilato indicando i 10 migliori giochi gratuiti del 2011. Ci sono titoli molto interessanti e poco o per nulla citati in queste pagine, che meritano assolutamente di essere testati. E aggiungete pure alla compilation Nitronic Rush. State solo attenti a non andare troppo a fondo nei meandri più oscuri della scena underground, potreste scoprirne derive inquietanti. Come letture vi consigliamo due ultimi sguardi al 2011: quello che Maximum PC ha elencato parlando delle delusioni tecnologiche dell'anno scorso - ne hanno per tutti - e l'altro di Engadget, che traccia una timeline dei 365 giorni lasciati per sempre alle spalle. Chi volesse testare qualcosa di nuovo, magari senza cadere nell'errore iniziale di bollarlo come semplice clone di Minecraft, può mettersi alla prova con l'appena lanciata alpha di Kogama. Mentre per incominciare il 2012, cosa c'è di meglio che darsi un proposito? Se l'idea di iniziare a programmare può stuzzicarvi, questa iniziativa sembrerebbe carina.
Final Fantasy XIV: il punto della situazione
Per i giocatori della quattordicesima fantasia finale firmata Square Enix è arrivato un momento cruciale: dal 6 gennaio sarà infatti introdotta una quota di sottoscrizione, dopo più di un anno di gioco assolutamente gratuito. Un anno davvero turbolento, peraltro, da molti considerato fondamentalmente un vero e proprio periodo esteso di prova. La domanda che gli avventurieri di Eorzea e i nuovi giocatori si staranno a questo punto facendo è: ne vale la pena? La risposta è molto più complessa di un semplice sì o no. Ma andiamo con ordine.
Final Fantasy XIV veniva commercializzato nel settembre del 2010, sotto la direzione di Hiromichi Tanaka, già producer del precedente Final Fantasy XI Online: il lancio fu un completo disastro, il gioco fu lapidato internazionalmente per l'incompletezza di contenuti e gameplay e il colpo all'immagine e alle finanze di Square Enix fu durissimo. Il client, dopo svariati mesi di beta-testing, appariva ancora eccessivamente grezzo: la società ne fu così ridicolizzata che si decise di estendere il canonico mese gratuito di prova a tempo indeterminato onde evitare crocifissioni in sala mensa da parte di una folla di aficionados tradita e inviperita. Hiromichi Tanaka si dimise dal ruolo di direttore e la patata bollente passò a Naoki Yoshida, già artefice degli apprezzatissimi contenuti e aggiornamenti rilasciati negli ultimi anni per Final Fantasy XI. All'inizio del 2011, Yoshida si trovava tra le mani un prodotto da rifare praticamente da zero. Nei mesi successivi, il nuovo team di sviluppo doveva fare i conti con una player-base in continuo calo demografico e la necessità di aggiungere contenuti per soddisfare lo zoccolo duro e ricostruire meccaniche e dinamiche di gioco che non stavano in piedi. Il frequente flusso di aggiornamenti veniva regolarmente spiegato dai puntuali interventi di Yoshida stesso sul sito ufficiale, indice sicuramente di una direzione del tutto nuova da parte del team, in cui è fondamentale la comunicazione con la community in maniera più aperta e moderna. Il nuovo director ha dimostrato la sua competenza sul campo con una serie di accorgimenti mirati a modificare alla radice il gameplay stesso del gioco: la fondamentale riscrittura del codice di gestione del threat, l'introduzione dell'auto-attack, la ristrutturazione del casting e la reinvenzione di attacchi, abilità e magie sono solo alcuni dei cambiamenti che i devs hanno apportato di mese in mese.
Rispetto all'anno scorso, la situazione del gioco è cambiata dal giorno alla notte, tradendo anche alcuni concept originali come l'intricato sistema dei Retainer, oggi molto più simile a una tradizionale auction-house, o la confusionaria "sintesi" degli oggetti attorno alla quale ruotava l'intera itemization. Yoshida è stato ben attento ad ascoltare le esigenze della community, introducendo elementi in origine soltanto accennati, come i Chocobo da cavalcare, i trasporti tramite aeronavi, i dungeon istanziati e altri contenuti ispirati alla mitologia della saga, magari in forma di quest, fazioni o boss-battle. Final Fantasy XIV, all'alba del 2012, è un MMORPG di tipo theme-park più tradizionale di quanto non fosse al lancio, pur restando particolarmente vetusto dal punto di vista di alcune idee troppo radicate per essere alterate tramite patch. Anche Yoshida deve essersene reso conto e infatti lo scorso ottobre si è premurato di annunciare un nuovo progetto, ironicamente chiamato Final Fantasy XIV 2.0, che verrà lanciato entro il 2013 e seguito dalla fantomatica versione PlayStation 3 del client. Il team intende cambiare drasticamente le carte in tavola allontanandosi sempre di più dall'idea originale del non certo compianto Hiromichi Tanaka. Il piano di Yoshida è stato esposto in modo del tutto trasparente, con tanto di pubblicazione di documentazioni, artwork e schemi di sviluppo, che non riguardano soltanto le meccaniche ma anche l'aspetto visivo e la geografia del mondo stesso.
Un vero e proprio cataclisma che cambierà il gioco sotto molti aspetti, modificandone l'interfaccia, l'engine grafico, la stessa struttura dei server. Questa breccia sul futuro ci riporta al presente e alla questione iniziale: nei mesi che precederanno il lancio di Final Fantasy XIV 2.0, Final Fantasy XIV continuerà ad essere supportato, modificato e aggiornato a cadenza più o meno regolare. Gli sviluppatori sono attualmente al lavoro su nuovi contenuti e feature, tra le quali spiccano l'introduzione di nuove "classi" ispirate ai canonici Job del franchise e tutta una nuova serie di eventi, legati proprio al passaggio dalla prima alla seconda versione del client, che offriranno ai giocatori un percorso narrativo per quello che potrebbe considerarsi un gioco nuovo a tutti gli effetti. Ha senso, quindi, pagare mensilmente per un gioco "in divenire" che cambierà forma verso la fine dell'anno? Tanto per cominciare, bisogna premettere che la quota di sottoscrizione sarà più bassa rispetto a quella dei MMORPG concorrenti, infatti si pagheranno 9.99$ al mese (più 3$ per ogni nuovo personaggio creato). Detto questo, nonostante i suddetti passi avanti, il gioco è ancora oggi eccessivamente vetusto sotto molti aspetti. A fronte dei contenuti promessi nel corso dei mesi a venire, i giocatori già inseriti nella community che apprezzano il prodotto attuale avranno sicuramente più di un motivo, sociale o contenutistico, per giustificare la nuova spesa mensile, in attesa di tempi ancora migliori. Ai curiosi, invece, possiamo oggi suggerire di provare il gioco, facilmente reperibile a prezzi molto contenuti, quantomeno per il mese gratuito e tirare poi le proprie, personalissime somme, ben consapevoli che entro un anno avranno tra le mani un prodotto diverso e, speriamo, indiscutibilmente migliore.
di Christian La Via Colli
Katawa Shoujo
Katawa Shoujo ha una storia bizzarra alle spalle, d'altronde è un gioco bizzarro. Tutto iniziò molti anni fa sulla selvaggia bacheca di 4chan, quando un gruppo di utenti scatenati cominciò a condividere il proprio feticismo per le ragazze disabili. Se le cose fossero rimaste così non sarebbe successo nulla, ma un giorno un utente anonimo raccontò di essere un infermiere e di avere tra i suoi pazienti una bambina per metà giapponese rimasta orfana a causa di un incidente che le era costato un occhio, le gambe e un braccio. La storia della ripresa di questa bambina colpì e appassionò molti dei frequentatori di 4chan e moltiplicò l'interesse verso questo culto erotico delle ragazze disabili, che coinvolse anche la bacheca di anime-focused /a/. Poi la svolta: un certo RAITA postò alcuni bozzetti per un gioco di appuntamenti con delle studentesse giapponesi come protagoniste, e la comunità si infiammò. Negli anni gli utenti si organizzarono perciò in un gruppo di sviluppatori amatoriali interessati a creare proprio quel genere di gioco. Il collettivo che ha portato avanti il progetto si chiama ora Four-Leaf Studios ed è diventato indipendente da 4chan. Questa grosso modo è la storia com'è stata riportata in un articolo di Kotaku.
Ma è davvero così disturbante Katawa Shoujo? Niente affatto. Il protagonista, Hisao, il giorno che una ragazza gli chiede di uscire, stramazza al suolo. Scoprirà di avere un'aritmia cardiaca che lo costringerà a prendere medicine tutta la vita e a privarsi di molte attività. Finisce quindi in una scuola superiore per giovani disabili dove farà la conoscenza di ragazzi e ragazze che devono convivere con handicap molto gravi. Noi dovremo semplicemente leggere la storia raccontata con testi e immagini e fare una scelta quando ci viene messo davanti un bivio. Tutto è incentrato sull'aspetto umano dei protagonisti e non insiste mai, neppure visivamente, sui loro handicap. L'aspetto erotico si svela dopo ore di gioco e di conoscenza approfondita tra i personaggi, al punto tale che anche le scene più esplicite (comunque molto leggere) sono catartiche e naturali, quasi inaspettate per il sincero interesse che i protagonisti nutrono per le rispettive vite. Le emozioni sono quindi in primo piano in Katawa Shoujo e la disabilità diventa una chiave per entrare in contatto con la fragilità degli altri esseri umani, e quindi anche con la nostra. I disegni del gioco sono ben fatti e ci sono anche brevi filmati. Purtroppo come accade in questo genere di fiction interattive, a noi resta poco da fare, ma dopo qualche ora di dialoghi serrati si riesce a sviluppare una genuina empatia per il protagonista, e questo è senza dubbio un bel risultato per gli sviluppatori di Katawa Shoujo.
di Andrea Rubbini
Titolo: Katawa Shoujo
Sviluppatore: 4LS
Prezzo: freeware
Download: Katawa Shoujo
Da sapere per giocare al meglio: è necessario conoscere abbastanza bene l'inglese.
Fortuna che ogni tanto cambia qualcosa: l'uscita dell'AMD Radeon HD 7970, per quanto ancora più virtuale che reale essendo la disponibilità limitatissima, ci ha permesso di rimettere mano alla configurazione di fascia più alta. Le due GeForce GTX 580 in SLI lasciano infatti il posto al Crossfire di due 7970, che battono la configurazione a doppia GPU di Nvidia in moltissimi test. Certo si tratta di una spesa al momento altissima, in linea di massima non giustificata visto il panorama tecnico-tecnologico delle uscite previste per il 2012 appena iniziato, ma chi vuole esagerare ha trovato a chi rivolgersi. Manteniamo invece la stessa CPU dei mesi precedenti: i soldi aggiuntivi per un Core i7 2700K non sono nemmeno lontanamente giustificati da aumenti prestazionali sensibili, e lo stesso si può dire delle costosissime soluzioni 3930K e 3960K, inutili per giocare. Invariate le altre componenti.
Componente
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Caratteristiche
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Prezzo
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Processore
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260€
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Scheda Madre
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280€
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Scheda Video
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1000€
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Ram
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160€
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Alimentatore
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170€
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Hard Disk
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250€
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Hard Disk SSD | OCZ Vertex 3 240 GB | 280€ |
Lettore-Masterizzatore Ottico
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130€
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Case
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160€
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Prezzo Computer Ninja
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2690 Euro
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di Umberto Moioli
Populous 2: Trials of the Olympian Gods
Populous 2: Trials of the Olympian Gods insegnò a chi scrive che distruggere un villaggio facendolo inghiottire da un vulcano è più divertente che costruirlo. Erano quelli anni in cui Molyneux faceva giochi, grandi giochi, invece di andarsene in giro a raccontare panzane. La sua Bullfrog non sbagliava un colpo e possiamo dire senza tema di smentita che ancora oggi sono in molti a dovergli più di qualcosa. Popolous prima e Popolous 2 poi facevano giocare agli dei. Lo scopo del gioco è quello di far crescere il proprio numero di fedeli a discapito di quelli della divinità avversaria.
Cinismo vuole che per ottenere il potere assoluto si possa ricorrere a diversi stratagemmi, tutti letali. Infatti, non basterà manipolare il terreno per creare un ambiente adatto a sviluppare degli agglomerati urbani brulicanti di fedeli, ma occorrerà anche scagliare tempeste o terremoti contro le città del nemico per farne diminuire la popolazione. In caso di necessità sarà anche possibile evocare un campione mitologico che si recherà a far strage in campo avverso. Gli obiettivi di ogni livello (più di mille, per svariate decine di ore di gioco) sono molto semplici e diretti e le meccaniche di gioco sono così curate che non sfigurano di fronte a quelle di molti prodotti contemporanei. Ad eccellere è l'equilibrio perfetto nella progressione della difficoltà delle mappe e il fatto che, dopo tanti anni, Popolous 2, come del resto il predecessore, risulti ancora un gioco fresco e pieno di contenuti originali. In molti hanno provato a copiarlo, ma sono pochi quelli che gli si sono avvicinati. Lo stesso seguito ufficiale del brand, non sviluppato ne dal team di Molyneux, che ne ha segnato l'inevitabile morte, non è riuscito a replicarne la qualità, nonostante potesse contare su valori produttivi più elevati, con tanto di motore grafico tridimensionale.
di Simone Tagliaferri
Titolo: Populous 2: Trials of the Olympian Gods
Linea: GOG.com
Prezzo: 5,99$
Storico: Il seguito del papà dei god game.
Voto originale Multiplayer.it: N/D
Un nuovo monitor di lusso da Samsung
La settimana scorsa abbiamo menzionato la risoluzione 4K che presto diventerà la nuova frontiera dell'alta definizione. Nel frattempo Samsung, come altre compagnie, ha deciso di lanciare sul mercato una soluzione intermedia ovvero un display a 27 pollici con una risoluzione di 2560x1440 pixel. Il nuovo modello fa parte della Serie 9, dunque schermo LCD ma con specifiche di lusso e due altoparlanti integrati di qualità medio-buona per chi ha problemi di spazio. Il monitor include anche la tecnologia Line to Plane Switching che promette il 10% in più di luminosità e il 15% in meno per quanto riguarda il costo di produzione. Questo ovviamente non ci salverà da un prezzo piuttosto elevato ovvero circa 1.200 dollari.
Per il 3D solo carbone
Un altro Natale è passato e la tecnologia 3D non riesce ancora a decollare. Certo, dai miseri 1.1 milioni di televisori spediti del 2010 siamo passati ai 23 milioni del 2011, ma molti di questi sono rimasti a prendere polvere negli spazi espositivi dei centri commerciali. Alcuni analisti dicono che è ancora troppo presto mentre altri incolpano la qualità media delle produzioni tridimensionali. D'altronde da Avatar in poi solo Tron e Tin Tin hanno portato qualche novità in questa tecnologia mentre gran parte di quello che passa sui 55 canali 3D sparsi per il mondo non ha certo una qualità tale da giustificare l'acquisto di apparecchi che, e questo gli analisti sembrano dimenticarlo spesso, sono troppo costosi per essere presi in considerazione in questo frangente di crisi.
Windows 8 - Refresh & Reset
L'autentica rivoluzione di Windows 8, per chi smanetta con il PC e non riesce a non installare una nuova applicazione ogni 10 minuti, sarà senza dubbio la funzionalità Refresh & Reset che dovrebbe dare una mano anche nel caso di virus particolarmente ostici. La feature del nuovo sistema operativo Microsoft è radicalmente differente dal famigerato punto di ripristino e consente di reinstallare Windows, mantenendo però dati e configurazioni, attraverso la funzione Refresh. Tra l'altro Microsoft promette il ritorno alla totale funzionalità del sistema in soli 10 minuti contro i 30 necessari per un vecchio backup. Utilizzando Reset invece si torna rapidamente alla base con la rimozione di tutto quello che è stato inserito dall'utente. In sostanza si tratta di una nuova installazione, senza però dover formattare, azzerare, controllare e via dicendo.
Intel Core i7 3820 - Sandy Bridge Extreme di fascia bassa
Intel ha lanciato un processore economico nella fascia Sandy Bridge Extreme, che costa quasi 50 dollari in meno di un Core i7 2700K ma si deve però accontentare di un margine di overclock limitato. D'altronde il processore può essere spinto a 4.75GHZ, con prestazioni talvolta superiori a quelle di un Core i7 990X, praticamente senza sforzi. Nel caso del gaming i risultati sono similari a quelli del Core i7 2600k ma la potenza bruta espressa dal processore è maggiore e la questione emerge in diversi casi, sia con i videogiochi sia con le applicazioni. Dunque se quello che cercate è un PC con un buon rapporto qualità prezzo, e un sacco di banda passante per macinare file giganti, potreste trovare pane per i vostri denti scegliendo il Core i7 3820.
Come rendere complicata una cosa semplice, ma con stile
Accarezzare un gatto usando un robot controllato da Kinect e Wiimote è, come mostra questo video, una pratica senza dubbio macchinosa e poco efficace a meno che non vi troviate nella scomoda posizione di un fervido amante dei gatti vittima della feroce allergia da pelo. Ovviamente il dettaglio interessante, di cui abbiamo già parlato diverse volte in passato, è la possibilità di integrare sensori, telecamere e motion controller per raggiungere un grado di interattività incredibile. Un elemento che consentirebbe di creare titoli di spada credibili con lo swing gestito dal sensore del controller e le posizioni del corpo mappate da telecamere e scanner. In ogni caso la nuova generazione delle Robot Wars sta senza dubbio arrivando con tanto di pellicola hollywoodiana, purtroppo di qualità mediocre, ad annunciarla.
Skyrim corner
Per l'angolo dedicato al gioco del momento, che in questo caso è ovviamente Skyrim, il materiale non manca di certo. Partiamo con una divertente animazione dove anche l'orso, minaccia estremamente ricorrente per chi zampetta tra i monti del titolo Bethesda, trae profitto dalle peculiarità del titolo. Passando alle nuove mod ne è apparsa una particolarmente interessante che promette un incremento di performance e una riduzione dei freeze del gioco. La particolarità principale della modifica ENB è quella di essere stata sviluppata per Silent Hill 5 ma a quanto pare funziona anche con Skyrim. Il tweak si installa, come al solito, semplicemente copiando una manciata di file nella cartella del titolo.
di Mattia Armani