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Afterparty, il provato

Abbiamo nuovamente provato Afterparty: la sfida di bevute con Satana si rivela sempre più interessante...

PROVATO di Luca Porro   —   08/07/2019

Che "fare after" ogni tanto porti a visioni mistiche a causa dei fumi dell'alcool è risaputo, ma addirittura bere assieme a Satana rappresenta una sfida estrema, anche per i fegati più coriacei. Dopo averlo provato alla scorsa GDC, siamo tornati a mettere le mani su Afterparty: titolo sviluppato da Night School Studio che mira a consacrare il team di sviluppo di Glendale nel genere delle avventure grafiche dopo il già ottimo Oxenfree.

Alla goccia

Se vi dicessero che l'unico modo per salvarvi da torture demoniache e dall'inferno consiste nello sconfiggere Satana in una gara di bevute, probabilmente tutti accettereste senza neanche un dubbio. E così è anche per Milo e Lola, questi i nomi dei protagonisti, costretti a vivere un loop temporale infinito che li costringe a subire atroci dolori di giorno, per poi annegare la sofferenza di notte nei peggiori bar degli inferi. L'avventura grafica vi permetterà dunque di visitare diverse parti dell'oltretomba immaginato dai ragazzi californiani di Night School Studio, il tutto per accumulare informazioni su Satana e riuscire finalmente a sconfiggerlo. In quelli che potremmo quasi definire i gironi infernali di una novella Divina Commedia, affronteremo discoteche cyberpunk, bar dal sapore latinoamericano e locali di dubbio gusto estetico, risolvendo enigmi e dialogando con personaggi non giocanti in stile Oxenfree.

Afterparty, il provato

Ecco quindi che il mondo 2D sarà esplorabile e ricco di diverse interazioni al fine di non rendere l'esplorazione degli inferi un mero orpello atto ad allungare il brodo: anzi nella visione dello studio di sviluppo l'esplorazione servirà per comprendere dettagli e particolari utili alla soluzione degli enigmi e alla buona riuscita dell'obiettivo finale. Quello che però colpisce di Afterparty è l'irriverenza e il sarcasmo spesso molto sopra le righe che non risulta però mai banale, stucchevole o inadeguato. Un capostipite delle avventure grafiche come Monkey Island ha fatto dell'irriverenza un marchio del suo successo: ecco, Afterparty ricalca un po' quella strada, scostandosi molto dall'opera di Lucas Arts ma rimanendo legato ad un fondamento imprescindibile delle avventure grafiche, l'ottima scrittura e l'eccelsa caratterizzazione dei personaggi.

Afterparty, il provato

Nella nostra prova ci siamo trovati dinnanzi a gare di beer pong a insulti, demoni irriverenti pronti a insultarci in ogni momento e dialoghi fra i personaggi incredibilmente utili a dare enfasi alle scene mostrate a schermo. Inoltre Afterparty non vuole essere un incentivo all'alcolismo, anzi intende affrontare il tema dell'abuso di alcol tra giovani e giovanissimi: siamo curiosi di vedere come verrà sviluppato nel corso dell'intera avventura. Interessante infine le possibilità date dall'idea principale dietro il gioco... ovvero quella del bere. All'interno dei locali infatti sarà possibile ordinare uno dei drink disponibili nel menu per avere a disposizione diverse opzioni di dialogo aggiuntive. Le scelte multiple nelle interazioni coi personaggi infatti non solo dipenderanno dalla meticolosità della vostra esplorazione ma anche dal grado della vostra sobrietà e dalla tipologia di drink bevuti. La nostra prova durante l'ID@Xbox svoltosi a Milano non è stata superiore rispetto a quella della scorsa GDC, ma ci ha permesso di capire che per i ragazzi di Night School Studio Oxenfree non è stato di certo un punto di arrivo, ma un'ottima base di partenza.

Afterparty, il provato

Afterparty si è dimostrato in questa sua breve prova un'avventura grafica in grado potenzialmente di superare i livelli già alti di Oxenfree. L'ottima caratterizzazione di ambienti, personaggi e le astute trovate di gameplay rendono, sulla carta, Afterparty un titolo goliardico e stimolante in grado di soddisfare diverse tipologie di utenti. Non sappiamo esattamente quando il titolo vedrà la luce ma le premesse sembrano davvero ottime.

CERTEZZE

  • Stilisticamente affascinante
  • L'idea dei drink è geniale
  • Irriverente al punto giusto

DUBBI

  • Longevità ancora misteriosa
  • Il livello di sfida e varietà va ancora scoperto