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Anvil, il provato di un twin stick shooter veloce e molto classico

Il provato di Anvil, un twin stick shooter velocissimo, classico e molto leggero, pensato per chi ama giocare in cooperativa

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   09/12/2021

Moltissimi videogiochi hanno ormai rinunciato a qualsiasi velleità sperimentale o espressiva, per proporsi come macchine pensate per passare il tempo nella spensieratezza più totale; esperienze che si offrono di base come il più semplici e dirette possibili, in cui l'unica costante sono i rinforzi casuali che trasformano il giocatore in una specie di ratto inconsapevole, costantemente a caccia della leva per ottenere il suo pezzo di formaggio. Come potrete leggere nel nostro provato di Anvil, stiamo parlando di uno di questi giochi

Gameplay

In Anvil si spara dall'inizio alla fine, di continuo
In Anvil si spara dall'inizio alla fine, di continuo

Anvil è un gioco davvero semplice da spiegare: si tratta di un twin stick shooter oltremodo classico nell'impostazione, da giocare in single player o in cooperativa, in cui si abbattono ondate su ondate di nemici in livelli generati proceduralmente, raccogliendo monete da spendere per acquistare potenziamenti dentro a dei parallelepipedi fluttuanti. Non fatevi ingannare dalla descrizione ufficiale che parla di pianeti da esplorare, perché da esplorare non c'è davvero niente.

Di fatto per l'intero gioco si passa da un'arena all'altra e si spara in continuazione, massacrando l'incolpevole fauna locale (in fondo i predatori siamo noi, in questo caso). I pianeti cambiano solo il bioma in cui si combatte e i tipi di nemici che si incontrano. L'ordine dei pianeti da esplorare, sei per ogni partita, influisce invece sulla sfida proposta. Di base gli unici momenti di pausa sono quelli tra un massacro e l'altro in cui si possono acquisire i succitati potenziamenti.

In effetti l'intera esperienza di gioco è incentrata proprio sulla progressione, che diventa da subito il fulcro stesso del gameplay. Ogni parallelepipedo, solitamente dei cubi, dà accesso a tre possibili bonus acquistabili (di solito si hanno le risorse per acquistarne uno, al massimo due), che vanno a ritoccare alcuni aspetti del personaggio e che considerati singolarmente hanno poco senso (avete presente i classici potenziamenti da MMO, tipo "+1 allo scudo quando un nemico ulula" o roba del genere?).

Comunque sia, più bonus si accumulano, più il nostro personaggio diventa forte. La qualità dei bonus e il loro modo d'intrecciarsi dipende molto (forse troppo) dal caso, tanto che può capitare di avanzare nelle mappe con una build non proprio eccezionale, ritrovandosi infine alla totale mercé di uno dei potenti boss, che può ammazzarci con pochi colpi ben assestati (a volte addirittura con uno solo). In altri casi, invece, si diventa così forti che gli scontri normali perdono praticamente di senso. Considerate che di cubi in giro se ne trovano moltissimi: almeno uno per ogni arena, quindi l'afflusso di nuovi poteri è continuo fino alla fine.

Corsa ai bonus

I boss sono gli avversari più coriacei, e anche i momenti più divertenti
I boss sono gli avversari più coriacei, e anche i momenti più divertenti

Oltre ai cubi si possono trovare dei piccoli monoliti fluttuanti che consentono di potenziare le abilità o di acquistare nuove armi. Le abilità sono anch'esse legate all'azione. Si tratta sostanzialmente di tre attacchi speciali (ad esempio delle mine, o un attacco missilistico o un potente fendente), più una schivata. Le abilità, come le armi, variano a seconda del personaggio selezionato. Di base ci sono personaggi specializzati nel corpo a corpo e altri nelle armi a distanza.

La varietà da questo punto di vista è discreta e le possibilità offerte sono elevate, nonostante l'azione sia ripetitiva. I nemici di loro vanno dalla generica carne da macello, ossia delle creature molto deboli che attaccano in massa e che vanno giù con pochissimi colpi, a dei bestioni alieni più grossi e coriacei che richiedono un maggior impegno per essere abbattuti, fino ad arrivare ai boss, che sono dei nemici molto forti dotati di schemi di attacco unici e che spesso trasformano l'azione in una specie di bullet hell, tanto sono in grado di riempire lo schermo di proiettili.

I diversi biomi offrono nemici diversi: la classica carne da cannone
I diversi biomi offrono nemici diversi: la classica carne da cannone

Come dicevamo, l'azione in sé è abbastanza ripetitiva, a partire già dalla trama che le fa da sfondo. I guerrieri fantascientifici selezionabili, dei corpi meccanici pensati appositamente per le battaglie, sono dei breaker che fanno parte della Anvil, un'istituzione che va a caccia dei Vault, ossia di luoghi in cui si trovano i resti di antiche civiltà aliene. Tutto qui? Tutto qui. I Vault si trovano sempre alla fine della catena di pianeti casuali di cui sono formate le partite, quindi non sperate di rinvenirli in giro. Una volta aperti si ottengono dei bonus speciali che vengono mantenuti nella partita successiva (lì dove i bonus normali vanno quasi completamente persi). In totale, per ora, ci sono solo tre campagne affrontabili, di difficoltà crescente, legate a loro volta a una stagione, che dà accesso a delle risorse sbloccabili e che è completamente gratuita. Le risorse che si ottengono giocando o dagli sblocchi della stagione possono essere spese per migliorare il breaker in modo permanente nell'area hub iniziale, dove si trovano anche le statistiche delle partite.

Live service mancato

Anvil non è malvagio dal punto di vista tecnico
Anvil non è malvagio dal punto di vista tecnico

Da come avrete capito ci troviamo di fronte a un gioco impostato come un live service. Per ora non lo è completamente, ma immaginiamo che gli sviluppatori debbano valutarne le vendite prima di renderlo tale a tutti gli effetti.

Purtroppo Anvil ha diverse limitazioni che lo rendono complesso da consigliare. Intanto prendetelo in considerazione solo se avete un amico con cui condividerlo, perché giocarci da soli fa raggiungere presto la saturazione. Questo perché, e qui siamo costretti a ribadire il suo problema principale, è davvero molto ripetitivo e offre una struttura di gioco assai scialba. Considerate che i livelli più ampi sono strutturati in modo assurdamente lineare: uccidi mostri, acquisisci potenziamenti, passa all'arena successiva. Ripetere fino alla nausea. Poi ci sono dei livelli di dimensioni ridotte, in cui o si resiste a ondate molto ampie di nemici, proteggendo una certa struttura, o si combatte contro i boss, questi ultimi la parte migliore del gioco. Il resto è tutto un far di conto su come sia meglio potenziare il breaker, trasformandosi nei soliti ragionieri da videogiochi incentrati sull'accumulo di oggetti e bonus vari.

Il gioco è incentrato sul sistema di progressione
Il gioco è incentrato sul sistema di progressione

Niente segreti da cercare, niente interazioni particolari, niente scelte su dove andare. Niente di niente. Solo una forsennata corsa all'accumulo e al potenziamento, che non lascia spazio a niente altro, tanto che a un certo punto ci si chiede se valga davvero la pena di giocare solo per vedere i personaggi diventare più forti, che è l'unico obiettivo sensato proposto. Speriamo che con il proseguo dello sviluppo siano aggiunti degli elementi che lo rendano un po' più interessante, perché così com'è Anvil è davvero leggero, nel senso più deleterio del termine, tanto da stancare prestissimo. Ed è un peccato, perché tecnicamente non è niente male, nonostante la direzione artistica molto generica e i continui rimandi a immaginari fantascientifici già ampiamente digeriti.

Allo stato attuale, Anvil è un titolo che consigliamo solo a chi dispone di un amico fidato con cui condividerlo, perché in solitaria rende davvero poco, incentrato com'è sull'azione pura e continua e sul potenziamento dei personaggi. Non costa moltissimo e ha margini di miglioramento enormi, essendo ancora in accesso anticipato, quindi può valere l'acquisto nel caso cerchiate proprio qualcosa con cui passare il tempo in totale leggerezza. Chi fosse alla ricerca di un'esperienza più profonda, anche tra i twin stick shooter, può invece guardare altrove.

CERTEZZE

  • La modalità cooperativa
  • Tecnicamente non sembra male, stile a parte

DUBBI

  • Per adesso offre poca varietà