Dopo il deludente (per non dire peggio) Space Siege, la casa di Chris Taylor torna a fare quello che gli riesce (presumibilmente meglio) attingendo sapientemente dal proprio pedigree e proponendoci un titolo a sfondo fantasy che cerca di mischiare senza soluzione di continuità alcuni elementi tipici dei giochi di ruolo e degli strategici in tempo reale, con l'aggiunta di una preponderante e ricca modalità multigiocatore. Demigod mette i giocatori al comando di potenti entità semi-divine, da qui il titolo del gioco, in grado di seminare potenza e distruzione in solitaria o con l'aiuto di unità di supporto. Stardock e Gas Powered Games ci hanno dato la possibilità di partecipare e giocare piuttosto intensivamente all'ultima beta totalmente dedicata alla sezione multiplayer per consentire di farci un'idea delle potenzialità del titolo che, lo diciamo fin da adesso, ci sembrano ricche e promettenti.
Il fascino discreto delle contaminazioni
Una volta catapultati all'interno dell'arena, Demigod offre modalità di gioco chiaramente ispirate a quanto abbiamo imparato a conoscere con FPS e RTS vari: varie versioni di Capture the Flag (cattura la bandiera) su tutti. Le due fazioni in gioco, alfieri della dicotomia Bene contro Male, prevedono la presenza di tre Demigod per parte. Gli otto Demigod a disposizione si dividono sostanzialmente in due tipologie: Assassini e Generali. I primi agiscono da soli e basano la propria forza, oltre che sull'utilizzo di magie e abilità speciali varie, sulle capacità in mischia o su quelle a distanza. I Generali invece, bilanciano una forza di base meno esplosiva con la possibilità di arruolare e comandare sparuti (ma letali) gruppi di unità di supporto. Ovviamente, a prescindere dalle caratteristiche di ogni singolo Demigod, lo stile di gioco sarà differenziato sopratutto in base a questa prima scelta. Un poco come negli MMOG, alcuni Demigod saranno portati a buttarsi in mischia mentre altri saranno più portati all'attacco a distanza o, addirittura, al supporto in seconda linea con abilità speciali ideali per la protezione e la cura dei propri alleati. Il tutto - ovviamente - per facilitare e anzi auspicare la cooperazione tra compagni di squadra. Il sistema di controllo è mutuato dagli RTS e, in parte, dagli Action RPG relegando in secondo piano l'importanza di riflessi e precisione. Un minimo di destrezza e oculatezza nel cosidetto micromanagent sarà comunque necessario per attuare al meglio le proprie azioni tattiche o per battere in ritirata nei momenti più difficili. Di certo, siamo lontani dalle abilità e, sopratutto, dai tempi di allenamento necessari per ottenere il meglio da un qualsiasi FPS on-line. I rimandi ai gioco di ruolo vengono ulteriormente palesati dal percorso di crescita che, durante ogni partita, i giocatori saranno chiamati a scegliere per i propri Demigod, attraverso lo scandire di venti livelli di esperienza e mediante l'acquisto di armi, armature, pozioni e oggetti magici vari. Tanto l'esperienza quanto i soldi necessari per comprare i potenziamenti vengono accumulati massacrando nemici e distruggendo le costruzioni avversarie. Fanno eccezione i cosiddetti "Favor Points" che vengono attribuiti alla fine di ogni partita in base alle nostre performance e, in soldoni, riassumono la bravura (e la costanza) di ogni giocatore. Con questi punti si potranno comprare una particolare tipologia di potenziamenti unici necessari per personalizzare ancora di più il proprio stile di gioco.
Potere assoluto, controllo parziale
Il campo di battaglia sarà animato dalla presenza di costruzioni difensive, forti e frotte di truppe desiderose di dare il proprio contributo di sangue per la causa, atti ad arricchire il contesto tattico e renderlo meno lineare. Tranne rare eccezioni, il posizionamento delle costruzioni è parte integrante del level-design di ogni singola mappa e non prevede il contributo dei giocatori. Allo stesso modo, il percorso e gli obiettivi della carne da macello prodotta dai portali di rigenerazione di ognuna delle due fazioni vengono decisi e gestiti direttamente dal computer. I componenti di ogni fazione potranno comunque decidere di devolvere parte delle proprie ricchezze a favore della causa, invece che per meri obiettivi personali, e incrementare così la forza delle truppe, piuttosto che la gittata delle torre difensive, ridurre i tempi di attesa in caso di morte e via dicendo. Questo ennesimo tassello accresce ulteriormente il numero della variabili in gioco e non fa che donare un'ennesima inaspettata sfaccettatura strategica al tutto.
Tecnicamente il titolo si dimostra leggero e funzionale alle meccaniche di gioco, rimandiamo in fase di recensione ogni giudizio riguardo l'impatto estetico finale, in quanto ancora palesemente incompleto. L'atmosfera generale appare fin da adesso onirica e sulle righe, non disdegnando citazioni più o meno volute a titoli come Quake III Arena e, allo stesso tempo, proponendo cifre stilistiche che ci hanno ricordato quella piccola grande perla di Shadow of the Colossus.
Dal punto di vista del gameplay, rimane totalmente un'incognita la modalità singolo giocatore ma ipotizziamo che si risolva in un contorno, per quanto potenzialmente pregevole, ai servigi della più preponderante modalità multigiocatore. Di contro, il multiplayer si è rivelato fin dalle nostre prime prove divertente ed immediato, in grado di catturare l'attenzione fin dalle primissime partite. Difficile dire adesso quanto l'abilità del giocatore ed il ventaglio di tattiche a disposizione possano donare a Demigod il carisma necessario a farlo giocare negli anni a venire. La scommessa è ambiziosa, ma le carte in regola sembrano esserci tutte.
La data di uscita è confermata entro la fine di questa primavera.