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Dune: la storia dei videogiochi sull'opera sci-fi

In attesa di novità sulla nuova trasposizione di Dune e sui prossimi titoli in sviluppo, vi raccontiamo la storia dei videogiochi ambientati nell'universo nato dal romanzo fantascientifico di Frank Herbert.

VIDEO di Raffaele Staccini   —   01/02/2020

Le prime immagini di Dune sono state paragonate a Il Signore degli Anelli per pathos ed epicità. Non stupisce quindi che il nuovo film di Denis Villeneuve sia attesissimo, non solo dai fan del romanzo fantascientifico del 1965 di Frank Herbert o da quelli della pellicola omonima di David Lynch del 1984, ma anche da tutti gli appassionati di cinema. D'altronde quello di Dune è un universo molto amato, che nel corso degli anni ha dato vita anche a una serie di videogiochi dalle alterne fortune, sia dei giochi in sé, sia dei team che li hanno creati. Ma procediamo con ordine, perché è una storia non priva di colpa di scena.

Dune 2 Wallpaper

Il primo gioco di Dune è stato pubblicato per MS-DOS e Amiga nel lontano 1992. Inserita all'interno di un mix tra gioco d'avventura e strategico in tempo reale, la trama riprendeva liberamente quella del romanzo mentre recuperava anche molte delle scelte visive della pellicola di Lynch. Ne è un esempio la scelta di dare le fattezze di Kyle MacLachlan al protagonista, che nel film è interpretato proprio dall'attore americano. Si vestono così i panni di Paul Atreides con l'obiettivo di liberare il pianeta Dune dalla Casata Harkonnen e ottenere così il controllo della spezia melange, la potente droga capace di donare lunga vita ai suoi utilizzatori. Un progetto voluto fortemente da Martin Alper, il fondatore di Mastertronic, ovvero l'azienda poi divenuta parte di Virgin Interactive, storico editore di videogiochi basati su film come Il Re Leone, Aladdin, RoboCop e Terminator. Alper era infatti un grande fan del lavoro di Herbert, tanto che per ottenere i diritti per l'adattamento lavorò ben due anni. Dal 1988 al 1990 arrivò persino a collaborare con Dino De Laurentis, il famoso produttore cinematografico italiano, fratello di Luigi e zio di Aurelio De Laurentis. Che qualcuno di voi probabilmente conosce di più come presidente del Napoli che non come produttore. Alper decide di affidare il progetto a un gruppo di sviluppatori francesi a loro volta fan di Herbert, ma da quel momento in poi la storia del gioco diventa davvero complicata.

Dune 2000

Il team, inquadrato all'interno di un nuovo studio chiamato Cryo Entertainment, cominciò a lavorare tra mille difficoltà: Virgin aveva infatti cambiato gestione e l'ala americana non fu molto soddisfatta dei primi prototipi, ritenuti da molti troppo francesi nella loro estetica. Lo stesso Alper era poco convinto e per questo decise di affidare la creazione del gioco a un altro team, stavolta americano e specializzato in strategici, ovvero Westwood Studios. La divisione europea, però, non era d'accordo con gli americano: in gran segreto continuò allora a finanziare il lavoro di Cryo, con l'obiettivo di creare un nuovo titolo che potesse convincere gli americani. Senza certezze per il futuro e con il rischio concreto di vedere più volte cancellato il proprio operato, alla fine Cryo riuscì a convincere anche Alper e il suo entourage della bontà del progetto.

Frank Dune

Dune venne così pubblicato nel 1992 e fu subito un successo: furono ben 20000 le copie vendute nella prima settimana, e oltre 300.000 negli anni a seguire, anche grazie alla ristampa su una nuova tecnologia destinata ad avere un discreto successo negli anni a venire: il CD-ROM. Nel frattempo, però, c'era un altro Dune pronto al vedere la luce. Westwood aveva infatti continuato a lavorare al proprio gioco per due anni senza avere la minima idea che ci fosse un altro team sul franchise. A differenza di quello di Cryo, poi, il Dune di Westwood era uno strategico puro, senza elementi adventure, ispirato in parte a Populous e in parte a Eye Of The Beholder, uno dei precedenti lavori del fondatore dello studio Brett Sperry. Ma visto che gran parte del lavoro era fatto e i soldi erano stati spesi, Alper alla fine decise di pubblicare anche quest'altro Dune, come sequel ovviamente. Intitolato Dune II: The Building of a Dynasty in america e Battle for Arrakis in Europa il gioco arrivò a dicembre del 1992 su MS DOM, quindi nello stesso anno del primo capitolo: nononstante questo, anche Dune 2 ebbe un buon successo commerciale e nel 1993 arrivò su Amiga e Sega Mega Drive.

Meno fortuna ebbero invece i progetti successivi, quando Westwood provò a riavvivare l'ip all'alba del nuovo millennio. Dune 2000, una sorta di remake di Dune 2 pubblicato tra il 1998 e il 1999 su PC e PlayStation, non riuscì a convincere la critica e il pubblico né con le scene in full motion, né tanto meno con il multiplayer. Gli standard grafici erano infatti carenti persino per l'epoca e il gameplay originale dimostrò di essere invecchiato piuttosto male. Le cose andarono meglio con il sequel Emperor: Battle for Dune, uscito su PC nel 2001 quando ormai lo studio era stato acquisito da Electronic Arts. Non bastò però a compensare i successivi insuccessi della software house, e il publisher decise di chiudere la compagnia solo due anni dopo.

Civ4Screenshot0082

Nel frattempo anche Cryo stava provando a rilanciare il brand con Frank Herbert's Dune. Lo sviluppo del gioco era però iniziato quando lo studio era già in guai finanziari: senza finanziatori importanti, quando nel 2001 arrivò su PC e PlayStation 2 non riuscì ad ottenere consensi né vendite. Fu così uno degli ultimi titoli realizzati dalla software house prima del fallimento, che portò anche alla cancellazione di Dune Generations, uno strategico MMO ambientato nell'universo di Dune. Del gioco ci restano alcune pagine web con concept di vario tipo e un trailer pubblicato qualche mese prima della bancarotta di Cryo, avvenuta nel luglio 2002.

Da allora nessun altra software house ha provato a tornare nell'universo creato da Herbert, se non con progetti amatoriali e mod. Mod come la gigantesca total conversion Dune Wars per Civilization IV: Beyond the Sword, creata nel 2009 da Tom Chick e ripubblicata in una versione revival aggiornata nel 2015. L'uscita del film di Denis Villeneuve alla fine del 2020, però, potrebbe dare la giusta spinta anche a nuovi progetti. D'altronde lo stesso regista ha parlato di due film, e sappiamo già che HBO sta producendo una serie TV prequel, Dune: The Sisterhood, da portare sulla propria piattaforma streaming HBO Max, mentre Funcom (Conan Exiles) ha annunciato lo scorso anno la collaborazione con Legendary Entertainment per la creazione di tre giochi basati sulla proprietà intellettuale di Dune. Al momento - sebbene manchino notizie da diverso tempo - sappiamo che uno dei tre dovrebbe essere un open world multigiocatore, mentre nessun indizio c'è sugli altri due (se non che arriveranno nell'arco di sei anni su PC e console). Ma quale tipo di gioco vorreste da Dune? Parliamone nei commenti.