Inoltre, nonostante le promesse degli sviluppatori, il gioco soffriva ancora dei consueti problemi di fluidità delle animazioni, collisioni con gli elementi dello scenario e scarso feedback durante gli scontri in corpo a corpo (le armi passano attraverso i nemici come fossero fatti d’aria).
L’interfaccia è stata in gran parte ridisegnata, ma il risultato è parso piuttosto caotico, confusionario e soprattutto invasivo: incomprensibile, ad esempio, perchè la schermata dell’inventario debba riempire l’intero schermo, rendendo impossibile la gestione dell’oggettistica durante i combattimenti…
Se la grafica e lo stile fantasy-fantascientifico-postapocalittico mantengono comunque una certa attrattiva, così come i vari effetti di luce e particellari contribuiscono con il motore fisico a creare battaglie altamente spettacolari, una buona mezz’ora di gioco è bastata per desiderare di poter disattivare la miriade di esplosioni pirotecniche (e ripetitive) che riempiono lo schermo. Non che sia così difficile capire quello che succede dietro di esse, ma a volte risulta complicato discernere la posizione di un nemico che ci sta sparando in mezzo a tutto quel caos. Francamente non saprei immaginare l’effetto di avere tre o quattro compagni nello stesso corridoio ad agitare spade hi-tech che lasciano dietro di sè altrettante scie luminose, scintille e botti ad effetto.
Difficile fornire un giudizio sull’annosa questione della telecamera: come ricorderete Hellgate è giocabile sia in prima che in terza persona (anche se a quanto pare quest’ultima è divenuta obbligatoria per le classi che combattono in corpo a corpo). Le scarse prestazioni della demo presentata rendeva infatti non poco frustrante il gioco in soggettiva, visto il grande numero di nemici in ogni direzione, il ristretto angolo visivo e la scarsa fluidità che costringeva a movimenti a scatti. Quale che sia il risultato finale, comunque, possiamo almeno anticipare che quanti non dovessero avere un PC particolarmente muscoloso, dovrebbero almeno parzialmente arginare il loro problema di prestazioni giocando con la telecamera esterna.
Ci si augura in ogni caso che Hellgate London sappia smentire queste prime impressioni poco entusiastiche, magari raggiungendo gli scaffali entro Natale.
Hellgate: London è un gioco che ho personalmente seguito con interesse negli ultimi due anni, rimanendo persino soddisfatto dell’acerba demo mostrata all’E3 dello scorso anno, consapevole delle ben definite aree di miglioramento su cui Flagship Studios si sarebbe dovuta concentrare in vista dell’uscita del gioco.
Detto questo, considerando che esso veniva dato per finito già lo scorso inverno ed era stato rinviato per una questione di rifiniture, era lecito aspettarsi di trovare in fiera una versione pressoché definitiva. La speranza è che in qualche modo sia stata mostrata una vecchia versione, perché sebbene il gioco avesse effettivamente l’aspetto di un titolo pronto al lancio, provandolo con mano abbiamo dovuto soffocare col beneficio del dubbio un crescente senso di delusione. E non parliamo soltanto degli eterni caricamenti e degli occasionali crash che ci hanno complicato la vita durante le riprese video: lento e scattoso, Hellgate arrancava su entrambi i PC messi a disposizione, sebbene fossero gli stessi che poco più in là presentavano in pompa magna un Gears of War tecnicamente strabiliante.