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Erenshor: abbiamo provato lo splendido MMORPG offline di Burgee Media

Burgee Media presenta il suo primo folle videogioco: Erenshor è un "MMORPG offline" che offre uno straordinario tributo alle origini delle esperienze online.

PROVATO di Lorenzo Mancosu   —   11/11/2024
Un paesaggio di Erenshor

L'alba degli anni 2000 è coincisa con la grande età degli oro degli MMORPG, un periodo di costante sperimentazione che ha portato all'emersione di universi destinati a stringere un legame fortissimo con gli appassionati, persone che vissero la nascita di EverQuest, l'esplosione di World of Warcraft, il successo di Final Fantasy XI, quello di Guild Wars, di RuneScape e di tantissime altre ispirazioni. E se c'è una costante nella vita dei pionieri che allora abbracciarono i primi mondi virtuali condivisi, quella risiede nel fragile equilibrio fra l'ardente desiderio di provare ancora una volta le emozioni di quell'epoca e la consapevolezza che ciò potrebbe non accadere mai più, specialmente osservando la piega che hanno preso le moderne produzioni online.

Ed è qui che sono entrati in gioco gli sviluppatori di Burgee Media, spingendo fino all'estremo un'idea che già aveva fatto capolino in alcune opere recenti - come per esempio CrossCode - ovvero quella di realizzare un "MMORPG offline" che fosse capace di replicare perfettamente la struttura, l'estetica, le meccaniche e le situazioni tipiche delle prime esperienze online. Come è possibile che un MMO offline riesca non solo a funzionare egregiamente, ma arrivi a dimostrarsi uno fra i progetti in sviluppo più interessanti che abbiamo incontrato nel corso del 2024?

Oggi ve lo spieghiamo: abbiamo provato Erenshor, una produzione interamente basata sulla nostalgia che al tempo stesso mette in imbarazzo alcuni fra i maggiori MMORPG moderni.

Come funziona un MMORPG offline?

Erenshor si potrebbe descrivere a grandi linee come una semplice imitazione offline dell'architettura degli MMORPG classici, ma l'incantesimo di camuffamento che l'avvolge è talmente accurato ed elaborato da non limitarsi assolutamente alla riproduzione delle interfacce, delle classi, delle abilità e della costruzione del mondo virtuale, andando invece a incidere direttamente sulla community fittizia attraverso le meccaniche che danno vita ai cosiddetti SimPlayers.

Erenshor è un MMORPG offline: una volta capito cosa significa, l'esperienza prende il volo
Erenshor è un MMORPG offline: una volta capito cosa significa, l'esperienza prende il volo

Perché sì, quello di Erenshor non è affatto un mondo vuoto e meccanico, ma un ecosistema vivo e frizzante, pieno di giocatori che sfrecciano da una parte all'altra della mappa cercando di completare le missioni, scrivendo con il comando "shout" nella chat testuale che vogliono acquistare un determinato oggetto, mettendo in evidenza nella scheda del personaggio le proprie biografie, nonché dimostrandosi volenterosi di creare gruppi con cui affrontare dungeon particolarmente impegnativi o più semplicemente farmare punti esperienza. Insomma, l'interezza di Erenshor è stata studiata per conferire ai SimPlayers le stesse caratteristiche dei tipici giocatori di MMORPG dei primi anni 2000, con tutti i loro pregi, i loro difetti e le loro ingenuità.

Ma andiamo con ordine: la simulazione prende forma fin dall'istante del primo avvio, presentando al giocatore una schermata di log-in artificiale che sembra pescata direttamente dai giorni dorati di EverQuest e World of Warcraft nella sua versione Vanilla. EverQuest ha costituito senza ombra di dubbio l'ispirazione principale di Burgee Media, ma chiunque abbia vissuto anche solo un'esperienza in un MMORPG dei primi anni 2000 si sentirà immediatamente a casa: dopo aver creato il personaggio non bisogna far altro che selezionare la classe iniziale, scegliendo fra Duelist, Paladin, Arcanist e Druid, per poi cliccare sul nostalgico bottone "Enter World".

Fin dalla schermata di avvio si sentono le vibrazioni dell'età dell'oro dei MMORPG
Fin dalla schermata di avvio si sentono le vibrazioni dell'età dell'oro dei MMORPG

Ed è allora che si varcano i confini di un universo online riprodotto in maniera estremamente fedele, non fosse per il fatto che non è assolutamente online: il sistema di combattimento tab-target funziona proprio come ci si aspetterebbe, gli NPC offrono le più classiche missioni del genere di riferimento costringendo il giocatore a orientarsi sulla base della geografia, c'è l'inventario, c'è un elaborato sistema di loot, ci sono le abilità attive da assegnare alla tradizionale barra 0-10, ma soprattutto ci sono altri giocatori che, mentre state cercando di completare una missione, arrivano a tutta velocità per soffiarvi il nemico da sotto il naso e portare a casa l'uccisione al vostro posto.

Meccaniche e gameplay

Erenshor incarna l'essenza degli MMORPG di seconda generazione: non esistono segnalini di missione né punti esclamativi dorati sopra la testa degli NPC, pertanto bisogna parlare attivamente con i diversi personaggi leggendo con attenzione tutti i dettagli per svelare tanto le attività fondamentali quanto i segreti del mondo di gioco, sfruttando la chat testuale per approfondire determinati argomenti - esattamente come in Ultima - ma soprattutto per contattare gli "altri giocatori", che sono indispensabili per completare anche solo il più banale dei dungeon.

Interagire con gli altri giocatori per formare party è a dir poco fondamentale
Interagire con gli altri giocatori per formare party è a dir poco fondamentale

L'elemento più sorprendente risiede proprio nel funzionamento dei SimPlayers, ovvero gli altri giocatori gestiti dalla IA, che meritano un'analisi più che approfondita: oltre ad andare in giro liberamente, affrontare i mob per conto loro e inondare la chat con richieste e commenti d'ogni genere, inviano costantemente messaggi al giocatore durante le sessioni successive a quella in cui si è collaborato con loro e fanno addirittura riferimento ad altri "giocatori" che esistono effettivamente all'interno del "server" di Erenshor, magari denigrandone ironicamente le performance proprio come succedeva in quell'era dell'internet, il che è solamente uno dei tantissimi esempi dell'anima comica che caratterizza l'esperienza.

Ovviamente anche il sistema di reclutamento si piega perfettamente ai cliché dell'epoca, pertanto scrivendo "LFG" nell'apposito box dedicato agli "shout" della chat si ottiene immediatamente risposta da altri giocatori, mentre inviando un classico "Whisper" si può comunicare direttamente con i SimPlayers nelle vicinanze, che spesso e volentieri tenteranno il contatto per primi. La cosa divertente è che proprio tutto funziona come negli MMORPG embrionali, quindi una volta contattato qualcuno tramite la chat bisogna aspettare effettivamente che raggiunga a piedi le porte del dungeon. Una volta che ci si trova tutti assieme, il comportamento del party si piega perfettamente alle esigenze del genere, pertanto ciascuno tenderà a svolgere a dovere quanto richiesto dal suo ruolo.

Quasi tutte le attività richiedono la formazione di un party, nel pieno rispetto della tradizione
Quasi tutte le attività richiedono la formazione di un party, nel pieno rispetto della tradizione

L'importanza di questo segmento è strettamente legata al retaggio degli antichi MMOPG, in cui era praticamente impossibile vivere l'esperienza senza appoggiarsi all'aiuto dei compagni di viaggio: esplorando l'ambientazione ci si imbatte sì in piccole grotte e in mostri che richiedono gruppi numerosi, ma soprattutto nella Island Tomb, ovvero il primo dungeon istanziato di Erenshor, la cui planimetria costituisce anch'essa un tributo ad alcune delle istanze più famose di tutte i tempi. All'interno della cripta s'incontrano nemici rari, drop egualmente rari, porte sigillate da aprire recuperando chiavi molto ben sorvegliate nonché immancabili boss da affrontare dopo aver fatto piazza pulita dei loro servitori.

A margine non bisogna dimenticare che non si tratta di un videogioco puramente satirico, ma di un'esperienza fatta e finita sul fronte del sistema di sviluppo, perché ciascuna classe può fare affidamento su una serie di libri delle abilità con cui sbloccare il massimo del potenziale, cosa che ovviamente non accadrà in maniera automatica come negli MMORPG moderni. Così un Duelist dovrà metter le mani il prima possibile sui libri che conferiscono capacità come Blood Thirst, una skill che fornisce furto vitale alle armi equipaggiate con un tempo di recupero di 120 secondi, oppure Kick, l'onnipresente calcio in grado di interrompere le capacità nemiche dotate di un tempo di casting, mentre druidi e arcanisti dovranno preoccuparsi di arricchire i propri libri degli incantesimi prima di poter affrontare le sfide più impegnative.

Il sistema di sviluppo e quello dell'equipaggiamento sono perfettamente in linea con la tradizione
Il sistema di sviluppo e quello dell'equipaggiamento sono perfettamente in linea con la tradizione

Lo stesso discorso rimane valido per la corposa componente dedicata all'equipaggiamento, che mette sul piatto quindici diversi slot da riempire attraverso l'ottenimento di bottino - ovviamente presente in varianti rarissime connesse a mostri egualmente rari - o più semplicemente acquistando scorte dall'inventario dei mercati, i cui prezzi sono chiaramente esosi. Insomma, all'appello non manca proprio nulla, tanto che è già possibile scorgere anche un'ulteriore fetta dell'esperienza dedicata a professioni come il minatore, il pescatore e il fabbro, anche in questo caso ciascuna dotata di strumenti, abilità e missioni dedicate.

Erenshor oggi e domani

Al momento della pubblicazione di questo articolo su Steam è presente una versione demo di Erenshor che consente l'accesso all'isola su cui si tiene il tutorial, comprensiva dell'intera linea di quest - ovviamente difficile da trovare e decifrare - che porta l'avventuriero a salpare alla volta del continente principale. Anche in questa asciutta versione, il progetto di Burgee Media è in grado di regalare diverse ore d'intrattenimento, un po' per la mole di contenuti presenti e un po' perché anche le tempistiche legate alla progressione ricalcano con grande precisione quelle dei MMORPG di una volta, dunque l'atto stesso di salire di livello rappresenta una vera e propria maratona.

Nella demo c'è davvero tanto da scoprire
Nella demo c'è davvero tanto da scoprire

Il solo dungeon Island Tomb è in grado di occupare più di qualche giornata, perché la filosofia di design delle segrete è stata mutuata da esperienze come Blackrock Depths di World of Warcraft, dunque non esiste un singolo sentiero chiaro da percorrere, ma s'incontrano boss opzionali, NPC relativi a missioni non segnalate e chiavi da riforgiare per ottenere accesso a intere ali nascoste, delineando un quadro totalmente diverso rispetto ai contenuti mordi e fuggi che caratterizzano gli MMO contemporanei.

E questo è solo un assaggio, perché presto apriranno i cancelli di una versione in accesso anticipato che alzerà il sipario su parte del continente di Erenshor, promettendo un viaggio in tutto e per tutto paragonabile alle indimenticabili e sfiancanti "fasi di leveling" che hanno fatto la storia dei MMORPG. Burgee Media ha già comunicato la volontà di realizzare un corposo apparato endgame che, dopo le decine e forse anche centinaia di ore necessarie per la preparazione, metteranno sul piatto equipaggiamenti potentissimi, magie dimenticate e ovviamente avversari capaci di mettere alla prova anche il party più preparato.

Certamente l'atto di evolvere e rendere pienamente soddisfacente una meccanica elaborata come quella dei SimPlayers saprà mettere a dura prova questo sviluppatore esordiente, costruire un mondo intero all'altezza dei grandi MMORPG del passato non è affatto un compito facile, ma l'idea alla base di Erenshor sa dimostrarsi geniale fin dalle prime ore dell'avventura, mettendo in piedi il simulacro più vicino che possa esistere a un'epoca dei videogiochi impressa a fuoco nel cuore di chiunque abbia avuto la fortuna di viverla.

Erenshor è un "MMORPG offline" che nasce per stuzzicare le corde della nostalgia, ma alla prova dei fatti arriva a erigere uno straordinario tributo a un'epoca scomparsa. Recuperando tutte le meccaniche e l'architettura di classici intramontabili come EverQuest o la versione Vanilla di World of Warcraft, apre una finestra su sistemi di gioco ormai dimenticati, su un modo scomparso di vivere il concetto di avventure virtuale, ma soprattutto su un gomitolo d'interazioni sociali che al giorno d'oggi sono state sostituite da freddi meccanismi automatici. Grazie allo sfruttamento dei SimPlayers - ovvero le IA che impersonano i giocatori reali - riesce a replicare in maniera convincente le atmosfere dei primi anni 2000, e lo fa sì adottando un approccio molto ironico e divertente, ma non manca di implementare un apparato di sviluppo, dei dungeon e delle linee di missioni che non sfigurerebbero affatto nei confini di reali produzioni MMORPG.

CERTEZZE

  • Un MMORPG offline che rende omaggio ai grandi classici
  • Sistemi, meccaniche e dungeon sono gli stessi dei primi anni 2000
  • I SimPlayers sono davvero ben scritti e realizzati

DUBBI

  • Al momento è disponibile solo l'isola del tutorial
  • Il progetto è davvero molto grande e ambizioso