La prima parte della dimostrazione a cui abbiamo assistito ha posto grande enfasi sulla quantità di unità disponibile, superiore per ben quattro volte al prequel: a seconda della campagna selezionata si potrà dunque contare su giganti, imp di fuoco, lupi, arcieri, streghe, e tantissimi altri, in un sistema che gli sviluppatori si sono prodigati di sottolineare quale più bilanciato possibile. Sempre in termini di creature utilizzabili, l’esempio più lampante è stato quello del drago: diverso per ognuna delle tre fazioni in gioco, è a tutti gli effetti il personaggio più forte, con il principale limite di una vita piuttosto breve. E proprio il drago è stato il protagonista di una dimostrazione circa il bilanciamento di ogni singola unità: messa a confronto contro decine di guerrieri, l’enorme creatura riusciva sì a farne stragi grazie a possenti fiammate, ma soffriva gli attacchi da più direzioni in quanto estremamente lenta nei movimenti. Ogni personaggio ha dunque caratteristiche peculiari ed immediatamente riconoscibili, come nel caso in cui si trovi costretto ad oltrepassare le mura di un castello: i soldati semplici lo scalano a fatica, gli imp di fuoco lo saltano con un solo balzo, i giganti lo distruggono direttamente, e così via. Stronghold Legends sembra dunque aver appreso dagli errori del prequel, nel quale era possibile usare qualche semplice stratagemma per rendere una particolare unità virtualmente invincibile (ad esempio, degli arcieri arroccati su una torre): qui ogni creatura ha almeno un punto debole, a tutto vantaggio dell’elemento strategico. Ciò nonostante, il prodotto Take Two non ha assolutamente dimenticato il suo aspetto caratteristico -la costruzione del castello- anzi: ora erigere le mura ed ampliare la propria fortezza sembra ancora più facile ed intuitivo, e bastano pochi clic per realizzare l’opera. Stronghold Legends sembra anche molto ricco in termini di modalità ludiche: oltre alle tre campagne (come dicevamo molto diverse tra loro: ad esempio, in quella di Re Artù si comandano solo i cavalieri della tavola rotonda, che tuttavia possiedono poteri straordinari), c’è il multiplayer che può contare su tre varianti nuove, un map editor potenziato in ogni aspetto e infine il cosiddetto Skirmish Trial, ovvero stage singoli a difficoltà progressiva. RTS interessante sotto il profilo del gameplay, Stronghold Legends è molto meno appetibile per quanto riguarda la cosmesi: la grafica ingame è apparsa funzionale ma piuttosto datata, oltretutto appesantita da un character design davvero poco ispirato. Una convincente struttura di gioco dovrebbe comunque riuscire a far sorvolare su questa lacuna.
Tra i booth privati di Take Two c’era anche quello dedicato a Stronghold Legends, nuovo capitolo della serie RTS che ha conosciuto finora un buon successo di pubblico. Titolo strategico che pone grande enfasi nella costruzione del proprio castello, Stronghold Legends è praticamente pronto per la sua release in ottobre, con un carico di novità che sicuramente faranno molto piacere agli appassionati. Anzitutto, sono presenti tre diverse campagne in single player, ognuna con scenari, storie, missioni ed unità diverse: si può quindi scegliere di impersonare Dracula e comandare un’armata di creature demoniache, oppure calarsi nei panni sia di Re Artù assieme ai suoi cavalieri sia di Sigfrido il Nibelungo.