Tra i big che fanno intuire i potenziali delle loro nuove idee attraverso mille slide, chiacchiere e qualche filmato, ci sono nuovi progetti da software house più piccole a portata di pad, o di mouse in questo caso, visto che Section 8 era provabile sullo showfloor in versione Xbox 360. L'FPS di Southpeak è ambientato in un futuro distante 200 anni ed ha un'ambientazione SCI FI, ma estremamente realistica: niente poteri magici, alieni o creature atroci, lo scontro avviene tra due fazioni di militari che si contendono il dominio su un pianeta nello spazio.
I buoni, per così dire, sono gli appartenenti alla Section 8 dei marine, appunto, mentre i cattivi sono i membri della Arm of Orion, in una sorta di riedizione futuribile della guerra fredda. Entrambe le fazioni sono dotate di armature potenziate che ricordano da vicino quelle di Crysis e che gli consentono di correre più velocemente, dopo aver caricato un apposito turbo, di fare salti enormi e, soprattutto, di armarsi fino ai denti per affrontare il nemico.
Per ora, solo il multiplayer
Allo stand non abbiamo potuto provare lo story mode, ma solo fare un paio di partite in multiplayer che sarà da 32 giocatori (o più) per PC e 16 (o più) per console, PS3 e Xbox 360. L'impostazione ricorda molto quella di Battlefield con mappe vaste (che saranno otto al lancio del gioco, con altre in download in seguito), con mezzi da guidare e in cui ogni giocatore, a seconda delle armi che decide di equipaggiare deve coprire un ruolo diverso in questa grande battaglia. Oltre ai classici deathmatch e capture the flag, il team sta approntando una serie di modalità dinamiche che prevedono la conquista di basi che consentono il boost di certe caratteristiche dei giocatori o l'accesso a nuove armi, oppure, sempre ad esempio, la scorta di un convoglio in un certo punto della mappa, mentre la fazione avversaria lo deve distruggere.
Una delle particolarità più divertenti è quella dell'assenza di punti di respawn fissi, quanto, piuttosto, una visuale dall'alto della mappa di gioco sulla quale va selezionata, di volta in volta, un'area in cui si vuole atterrare dopo ogni morte, visto che si rinasce su un'ipotetica navicella nello spazio e che da questa ci si lancia a terra, a bordo di capsule energetiche che si dissolvono nell'atmosfera. Per non morire, mentre ci si avvicina al suolo a tutta velocità, si ha un arco di tempo entro il quale attivare i freni per rallentare a sufficienza da evitare uno schianto mortale, oppure si può decidere di provare a puntare direttamente su un nemico (o una postazione strategica del nemico) e sacrificarsi facendolo morire nell'impatto, visto che questo è l'unico modo di eliminare un avversario con un solo colpo, dato che in Section 8 neanche gli headshot funzionano in tal senso (essendo i soldati ricoperti dalle armature).
Oltre al turbo, che si attiva tenendo premuta la leva analogica sinistra, e grazie al quale ci si può spostare rapidamente su tutte le mappe per tornare nel vivo dell'azione, un'altra particolarità è la possibilità di disseminare sul terreno torrette di difesa, armor suite ancora più potenti o carri armati. Attivato il selettore apposito e scelto il mezzo o la torretta da utilizzare, si deve posizionare l'area di atterraggio con il pad e innescare cos una sequenza che vede un'astronave planare dal cielo e depositare a terra quanto ordinato in precedenza. Facendo, però, molta attenzione, visto che questa astronave non è indistruttibile e che, se gli avversari sono ben posizionati, può essere fatta saltare in aria prima che abbia sganciato il prezioso carico. Section 8 usa una versione personalizzata dell'Unreal Engine e, se pur il look ricorda un po' una versione più semplice di Crysis, non si può negare una certa cura in diversi elementi. A questo punto non resta che aspettare di vedere la campagna in singolo, in cui, di sicuro, il motore verrà utilizzato in maniera più efficace, non dovendo visualizzare 30 e passa giocatori online come nella fase multiplayer che abbiamo provato anche a Los Angeles.