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Just Cause 4: caos e divertimento nell’open world di Avalanche

Alla Gamescom siamo tornati a vedere le nuove, incredibili peripezie di Rico: l'audace e violento protagonista di Just Cause 4

ANTEPRIMA di Pierpaolo Greco   —   31/08/2018

La Gamescom di Colonia ha fatto da sfondo al nostro nuovo incontro con il quarto capitolo della serie decisamente fuori dai canoni di Avalanche Studios. Stiamo ovviamente parlando di Just Cause, che si prepara ad arrivare sul mercato con un episodio che cerca di essere ancora più grande, estremo, caciarone e assurdo che mai. E per tutti questi motivi, sembra poter offrire una dose potenziale di divertimento davvero incredibile. All'E3 di Los Angeles avevamo avuto l'opportunità di vedere in azione il tornado, una delle quattro condizioni meteo estreme che saranno implementate nel gioco, e quella che ha contraddistinto Just Cause 4 fin dal suo annuncio. Sempre a Los Angeles, lo sviluppatore ci aveva raccontato la sua particolare visione in merito al potenziamento del rampino, iconico gadget della serie, che ora si carica di una variabilità di funzionalità e configurazioni tendenti all'infinito per quel che concerne i suoi possibili usi. A Colonia abbiamo avuto invece l'opportunità di scoprire qualcosa di più del secondo bioma che andrà a caratterizzare l'enorme mappa di Solis: l'area forestale, ispirata alle zone verdi del Sud America e che sarà piagata da enormi tempeste tropicali ricche di fulmini e bombe d'acqua. Purtroppo non abbiamo ancora avuto la possibilità di giocare in prima persona il titolo, ma Francesco Antolini, game director di Avalanche, ci ha fatto da Cicerone sommergendoci di dettagli.

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Rico e il suo rampino

Prima di raccontare nel particolare gli elementi più interessanti della demo di Colonia, ritorniamo per qualche riga sul rampino di Rico. Just Cause 4 parte da un presupposto particolarmente interessante: rappresentare il capitolo definitivo della serie, quello in cui il suo protagonista ha a disposizione, praticamente fin da subito, tutti i gadget che lo hanno maggiormente contraddistinto negli episodi precedenti. Ci ritroveremo quindi tra le mani un avatar in grado di utilizzare, in qualsiasi momento e senza soluzione di continuità, tuta alare, paracadute e il succitato rampino con una conseguente accelerazione del movimento e un'estensione della libertà d'azione che vanno nella direzione di rendere facilmente esplorabile una mappa di dimensioni particolarmente vaste. Anche quando decidiamo di andarcene in giro "a piedi" e non a bordo delle decine di veicoli messi a nostra disposizione.

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Il rampino, in particolare, è stato reso ancora più versatile grazie a un nuovo sistema che mescola funzionalità e modifiche per offrire al giocatore la piena configurabilità di questo gadget, tanto utile nel movimento, quanto in battaglia ma anche e soprattutto come portatore sano di caos all'interno di Solis. Un gadget che diventa praticamente un pennello nelle mani del giocatore creativo. Il rampino avrà ora tre funzionalità immediatamente intercambiabili: potrà essere usato come retractor per unire due oggetti, come air lifter per sollevare qualsiasi cosa o come booster per imprimere un effetto propulsivo su un elemento dello scenario. L'idea dirompente è che queste tre funzionalità possono essere usate contemporaneamente e, come se non bastasse, ognuna di esse può essere alterata attraverso l'installazione di 5 diverse mod per caratteristica.

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Potremo ad esempio far sì che i veicoli sollevati in aria dall'air lifter non vadano oltre una certa altezza o al di sotto di un limite impostato da noi, oppure che i palloni aerostatici seguano Rico fino a che non decideremo di farli esplodere. Potremo impostare il booster in modo tale da farlo durare un certo lasso di tempo o modificare la sua velocità e, per quanto riguarda la funzionalità retractor, potremo far sì che gli oggetti collegati si respingano invece di attrarsi. Ma questa è davvero solo la punta di un iceberg composto da milioni di combinazioni possibili che faranno la felicità di tutti i giocatori che adorano Just Cause per la sua capacità di creare situazioni surreali e divertenti, stimolando l'ingegnosità di chi ha il pad in mano.

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Durante la demo abbiamo visto enormi taniche di benzina utilizzate come razzi vettori da lanciare contro postazioni nemiche; carretti di hot dog trasformati in velivoli per attraversare città e corsi d'acqua; postazioni radar che diventavano enormi catapulte; persino una fase di gioco a bordo di un carro armato fatto volare con gli air lifter ed equipaggiato con un bel propulsore. Tra l'altro in Just Cause 4 entrare nei veicoli non disabiliterà le funzionalità del rampino e questo significa che il mezzo corazzato può essere utilizzato anche in aria con tanto di cannone principale e torretta mitragliatrice perfettamente operative.

L’unico limite è la fantasia

E arriviamo alla demo di Colonia, questa volta ambientata nella zona più lussureggiante di Solis, il bioma pluviale con tanto di tempesta tropicale che si va ad affiancare agli altri tre ecosistemi già raccontati da Avalanche: la pianura con il tornado, il deserto con la tempesta di sabbia e le catene montuose con la tormenta. L'aspetto più incredibile di Just Cause 4 è proprio la simulazione delle condizioni meteo che, nonostante la natura irriverente e decisamente sopra le righe del progetto, è estremamente rigorosa per quello che concerne la fisica. I venti si muovono in modo credibile e hanno ripercussioni realistiche sullo scenario e ovviamente sugli spostamenti di Rico quando utilizza la tuta alare o il paracadute. E lo stesso può dirsi anche dei corsi d'acqua che seguono la conformazione del terreno e danno vita a cascate e zone più mosse in funzione delle condizioni meteo e delle asperità dello scenario. È insomma evidente quanto l'Apex, il motore alla base dei progetti di Avalanche e che proprio con Just Cause 4 raggiunge il suo apice, sia un engine versatile e particolarmente potente.

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La demo si apriva con un lungo volo a bordo di un caccia militare attraverso una zona deserta prima che Rico si lanciasse a terra per prendere una dune buggy per attraversare alcune dune di sabbia e raggiungere un piccolo villaggio: una oasi di tranquillità in mezzo alla desolazione. Due elementi ci hanno particolarmente colpito. Innanzitutto la varietà degli scenari: i quattro ecosistemi disegnati da Avalanche e integrati nel gioco, oltre a offrire stili molto distinti, si portano in dote tipologie di edifici caratteristici, ma anche veicoli e popolazioni tipiche di quel clima. Le ripercussioni arrivano a toccare persino la fisica, visto che guidare sulla neve sarà ovviamente ben diverso che guidare sul terreno o sulla sabbia. Il giocatore sarà insomma stimolato a esplorare in lungo e in largo Solis per vedere fino a dove si è spinta la fantasia dello sviluppatore, scoprendo numerosi segreti e piccole chicche che non saranno necessariamente mostrate sulla mappa o integrate in missioni e obiettivi.

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L'altra meccanica che ci ha piacevolemente colpiti è il parziale ripensamento del supply drop, altro elemento caratteristico della serie come il rampino, che in questo quarto capitolo ritorna potenziato non soltanto con una quantità spaventosa di oggetti e veicoli che possiamo far precipitare dal cielo, ma anche con la possibilità, finalmente, di ruotare l'elemento selezionato prima di farlo lanciare dall'aereo da trasporto. Una modifica che sembra di poco conto ma che ha immediate ripercussioni ad esempio sui velivoli (che vanno fatti decollare) o sugli oggetti più assurdi che possiamo così da subito posizionare per creare le nostre personali combinazioni mortali da lanciare contro gli avversari. Avversari che si materializzano sotto forma degli onnipresenti Black Hand che stavolta dovremo fronteggiare danneggiando i loro eserciti e possedimenti nelle zone ancora non liberate. Così facendo aumenteremo la quantità di caos dell'area e convinceremo il popolo a combattere per noi fino a raggiungere il controllo della regione.

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Non aspettiamoci quindi grandi sequenze narrative o storie coinvolgenti e piene di colpi di scena. Anche se per il momento non si è ancora visto nulla di Just Cause 4 sotto questo aspetto, fatichiamo a immaginarci un episodio che farà dei dialoghi, delle sequenze d'intermezzo e della narrazione i suoi punti di forza: tutto è in funzione di un gameplay caciarone e che punta a offrire il massimo divertimento e una libertà d'azione mai visti in altri titoli open world. È quasi il caso di dirlo che qui ci troviamo davvero di fronte al concetto di free roaming: siamo liberi di andare ovunque e di fare qualsiasi cosa, persino le azioni più impensabili. Sempre accompagnati da un comparto tecnico eccellente con un orizzonte visivo sterminato e con una fluidità che appare già elevata e stabile nonostante manchino ancora diversi mesi all'uscita del titolo

Fulmini e saette

La demo si concludeva con un lungo combattimento in prossimità di una stazione meteo controllata dalla nostra fazione: questa ci permetteva di "richiamare" la tempesta tropicale caratteristica dell'area e di vedere in funzione i fulmini, anche questi rispettosi di una simulazione realistica della loro attività. Qualche secondo prima che la saetta precipiti, il gioco ci mostra con una carica elettrostatica cosa colpirà e ovviamente l'abilità del giocatore sarà tutta nello sfruttare a dovere questa forza della natura. I fulmini tenderanno infatti a colpire l'oggetto in movimento più alto; che sia Rico oppure un elicottero della Black Hand, il risultato sarà sempre e comunque lo stesso: distruzione allo stato puro.

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Ovviamente non sarebbe un Just Cause se non ci fossero decine di bocche di fuoco a disposizione di Rico e anche sotto questo aspetto il quarto capitolo della serie punterà a dare il massimo implementando una seconda modalità di fuoco in tutte le armi. Nella demo abbiamo visto strumenti di offesa abbastanza classici, da mitragliatori a lanciarazzi, ma anche alcuni oggetti decisamente più fantasiosi come un assurdo fucile spara-vento che poteva essere utilizzato per scagliare in aria suppellettili e persone come fossero delle piume e sprigionare un colpo caricato in grado di distruggere elicotteri e veicoli. Non essendo scesi maggiormente nel dettaglio dell'equipaggiamento di offesa, la nostra speranza è che sia davvero vario e ricco di soluzioni audaci.

Se ancora non si fosse capito, il quarto episodio della serie è semplicemente Just Cause all'ennesima potenza. Tutto è maggiorato, potenziato, ancora più estremo, più versatile e più assurdo. L'obiettivo di Avalanche è offrire un grado di libertà assoluto al giocatore offrendogli centinaia di modi diversi per creare caos e distruzione nel mondo di Solis. Da quel poco che siamo riusciti a vedere fino ad oggi, ci sembra proprio che lo sviluppatore sia sulla buona strada per portare sugli schermi l'open world più divertente e caciarone di sempre.

CERTEZZE

  • Sembrano non esserci limitazioni su quello che si può fare e distruggere nel mondo di gioco
  • Il meteo è un elemento cardine del gameplay e ha ripercussioni sullo stile di gioco
  • Il comparto visivo restituisce un ottimo colpo d'occhio e si presenta già fluido e stabile

DUBBI

  • Chi cerca una storia potrebbe restare deluso
  • Avalanche dovrà essere brava a bilanciare e gestire il senso di progressione