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Le nostre mani su Dungeon Siege II

A pochi mesi dall'uscita di Dungeon Siege II ecco le nostre prime impressioni su strada!

ANTEPRIMA di Paolo Matrascia   —   30/04/2005

Storia in pillole

E’ passata più di una generazione da quando abbiamo sconfitto il male che infestava le lande di Ehb. In Dungeon Siege II, invece indosseremo la scomoda armatura di un mercenario senza troppi scrupoli deciso a seguire un solo ideale: quello del migliore offerente.
Eppure, una inaspettato dramma spezzerà cambierà le nostre sorti… e quelle dell’intero mondo.

Ritorno alle origini

La creazione del personaggio
La creazione del personaggio

DS II mantiene la sua struttura interamente poligonale, menu principale compreso. Diretta evoluzione del motore grafico utilizzato nel primo capitolo della serie, il “Gas Powered Engine” non mostra il fianco a particolari critiche ne pecche, soprattutto in virtù dei ridotti requisiti tecnici che permetteranno anche a sistemi di livello medio/basso di giocare a dettaglio grafico massimo. O quasi.
La visuale di gioco è completamente personalizzabile, tanto lo zoom quanto l’angolo di visuale sono modificabili secondo le preferenze del giocatore. Con la combinazione dei tasti tanto cara agli appassionati di FPS “WASD” sarà possibile avere sempre il pieno e preciso controllo della telecamere. Di tanto in tanto, a seconda della presenza di elementi “ingombranti” sullo shermo, la visuale viene eventualmente modificata automaticamente per poi tornare a quella impostata dall’utente.

l’esplorazione del mondo di gioco non subisce interruzione alcuna. Tutti gli scenari vengono caricati in “streaming” durante l’evolversi delle azioni di gioco

Ritorno alle origini

Non poteva poi certo venire mancare uno degli elementi salienti di questo motore grafico: anche questa volta infatti l’esplorazione del mondo di gioco non subisce interruzione alcuna. Tutti gli scenari vengono caricati in “streaming” durante l’evolversi delle azioni di gioco, senza bisogno di schermate di attesa o blocchi di caricamento vari (come invece succede ad esempio in titoli come Morrowind o Half-Life 2). Questo si traduce in un unico, esteso, mondo di gioco non suddiviso in aree o livelli, unicamente interrotto casomai dall’attivazione di uno dei diversi teletrasporti atti a velocizzare i nostri spostamenti tra le varie locazioni già conosciute. Parlando di varietà delle ambientazioni, i designer della Gas Powered Games hanno affermato di non essersi risparmiati. Attendendo di poter esplorare tutto il continente di Aranna, in questa nostra prima sessione “esplorativa” abbiamo avuto di girovagare per lo più in un’area di gioco ambientata in una lussureggiante ed intricata foresta. Non sono però mancati i classici dungeon costruiti su più livelli, così come gremiti campi di battaglia o un più placido villaggio elfico posto sulle fronde più alte degli alberi.
Le routine di gestione degli script di Intelligenza Artificiali, presumibilmente ancora in uno stadio non definitivo nella versione del gioco da noi provata, ci dovrebbe permettere una grande varietà degli scontri, dovuta alla differenziazione del comportamento dei nostri nemici. Per il momento, nonostante l’ancora scarsa caratterizzazione della maggior parte delle creature ostili, abbiamo apprezzato il fatto che per risolvere alcuni degli scontri più difficili non ci è bastata la semplice precisione del mouse unita alla velocità del nostro dito (?), quanto invece un certo approccio tattico\strategico alla situazione.
Anche dal punto di vista sonoro, il gioco denuncia una continua attenzione per i dettagli. Estremamente caratterizzato a seconda della zona in cui si trovano i nostri personaggi, non ha mancato di stupirci di tanto in tanto grazie all’ottimo utilizzo delle librerie EAX per l’implementazione dell’audio posizionale e ambientale.

Le nostre mani su Dungeon Siege II
Le nostre mani su Dungeon Siege II

The Sims Dungeon

Affiancato nell’espansione Legends Of Aranna da un rettilone il nostro instancabile mulo, adesso dovrà temere la concorrenza di altre numerose “creature da soma” più o meno plausibili. Lupi, elementali e bestie varie potranno essere sottomessi alle nostre volontà e, potenziati con l’utilizzo di particolari reagenti atti a migliorarne le principali caratteristiche, li vedremo letteralmente crescere sotto i nostri occhi attraversando diverso stadi di età (da cucciolo a decrepito insomma). Sarà sempre più impossibile non affezionarsi al nostro piccolo Gervaso il Ramarro!
Allo stesso modo anche armi, armature e gioielleria varia (amuleti ed anelli) potranno essere incantati al fine di procurarci utilissimo bonus come l’incremento dei punti ferita massimi o il danno inflitto.

Piacevoli Sorprese

Tra le più grandi critiche mosse nei confronti del primo DS, ricordiamo quelle riguardo la pochezza della componente ruolistica (anche parlando di Action RPG) e la banale monotonia delle meccaniche di gioco. A quanto pare, con DS II, Taylor ha cercato di rimediare a questi difetti donando maggiore profondità ad aspetti di gioco prima ritenuti solo superficiali, soprattutto parlando di un titolo orientato sfacciatamente al solo combattimento. Proprio sotto quest’ottica dovranno quindi essere intesi i numerosi richiami - più o meno voluti – ad altri cRPG di successo come quelli Bioware e, perché no, di Black Isle.
Decisa tra le tre sole tre disponibili la razza del nostro personaggio principale (si potrà scegliere tra umani, elfi o giganti) e superata la prima fase del tutorial, ci si ritroverà in un villaggio elfico con il solo scopo di (ri)guadagnare la nostra libertà. Da questo momento in poi, pur non abbandonando mai seriamente la propria anima di gioco “a senso unico”, DS II mostrerà la sua nuova natura mettendoci a disposizione un buon numero di dialoghi e missioni secondarie. Da notare il fatto che non tutte le quest si ridurranno ad un mero “uccidi quel personaggio o riportarmi tal oggetto” ma, anzi, che di tanto in tanto saremo obbligati ad utilizzare anche un minimo di materia grigia. All’inizio, ad esempio, una apprendista fabbro ci richiederà di trovare un libro dove viene custodita una tecnica per forgiare armature di un particolare tipo. Per risolvere la quest non basterà trovare il libro, ma dovremo anche leggerlo e capire letteralmente quello che dice, per poi riferirlo all’apprendista… ed in caso di errore non potremo riprovare, attirandoci addosso le ire del malcapitato personaggio.

Le nostre mani su Dungeon Siege II

Anche i dungeon dal canto loro, quasi reclamando il retaggio di titoli quali Dungeon Master o Eye The Beholder, possono presentare la risoluzione di enigmi basati sull’osservazione e sull’utilizzo della logica. Pulsanti nascosti, pedane mobili e passaggi apribili solo a seconda delle caratteristiche dei nostri personaggi, dovrebbero assicurare da una parte il salutare inframezzamento del ritmo delle nostre avventure e, dall’altra, un certo grado di rigiocabilità del titolo.
Sempre all’insegna della varietà dell’esperienza di gioco, il sistema delle regole è stato completamente ridisegnato e permette – a dispetto della decisamente povera fase di creazione - una grande personalizzazione dei nostri combattenti. Lo sviluppo del personaggio è suddiviso in quattro aeree: combattimento corpo a corpo, combattimento a distanza, magia di attacco e magia naturale. A seconda dello stile di combattimento adottato dal personaggio, il livello di bravura in ognuna delle diverse aree viene migliorato poco a poco.
Ad ogni passaggio di livello, si guadagnano dei punti skill. I punti skill servono per acquisire o per migliorarsi una determinata abilità. Le abilità sono molteplici e ci permettono di incrementare la nostra bravura nell’utilizzare gli scudi, piuttosto che la precisione al tiro, i danni inflitti dalle nostre magie di attacco o il quantitativo di punti ferita ripristinato dalle magie di guarigione. Ognuna di queste skill però, è acquisibile solo possedendo un certo grado in una delle quattre aree di abilità.

includendo nello stesso party personaggi con personalità diametralmente opposte, si potrà assistere a battibecchi se non a veri e propri duelli

Piacevoli Sorprese

Ad esempio, per poter utilizzare gli scudi è necessario essere di “livello 5” nell’ambito del combattimento corpo a corpo. Questo significa che utilizzando esclusivamente l’arco, miglioreremo solamente nell’area del combattimento a distanza e perciò non potremo mai indossare degli scudi.
Ricordando un poco quanto accade in Neverwinter Nights, fin dai primi istanti di gioco potremo far combattere assieme a noi uno o più aiutanti. Ogni aiutante possiede una propria personalità ed un proprio stile di gioco delineato dalle statistiche iniziali. Di tanto in tanto – in occasione di determinati eventi di gioco o della scoperta di locazioni importanti - avremo possibilità di assistere a dei dialoghi tra il nostro personaggio principale e gli altri elementi del party. Inoltre, includendo nello stesso party personaggi con personalità diametralmente opposte, si potrà assistere a battibecchi se non a veri e propri duelli.
Con un’interfaccia di gioco a metà strada fra RTS e FPS potremo assumere il comando di uno qualsiasi dei combattenti in ogni istante di gioco. Nel mentre, gli altri personaggi comandati dal computer seguiranno invece un comportamento delineato da noi stessi in fase di impostazione dei comandi: in linea di massima, potremmo deciderne il tipo di formazione, l’atteggiamento bellico (in attacco, in difesa e via dicendo) e l’arma o la magia da utilizzare. Per il resto dovremo “solo” occuparci di cliccare ripetutamente il tasto destro del mouse sul nemico da eliminare e, di tanto in tanto, di utilizzare una tra le varie “supermosse” che vengono sbloccate avanzando di livello.
Ad aiutarci nel tenere traccia di tutti gli avvenimenti, di orientarci nel vasto mondo di gioco e di tenere sotto controllo le schede dei componenti del nostro party ci sarà la riuscitissima interfaccia di gioco. Tutti i controlli sono stati pensati per permetterci di concentrare la nostra attenzione unicamente sul gioco, senza disperdere troppe forze negli aspetti marginali o meno divertenti. Ad esempio, basterà premere un semplice pulsante (di default la “z”) per far sì che tutti gli oggetti nelle vicinanze vengano automaticamente raccolti dal nostro gruppo. Degno di menzione anche il nostro inseparabile “Diario di viaggio” che nulla ha da invidiare (anzi) a quello di altri cRPG decisamente più profondi: quest principali e secondarie, oggetti e posti importanti, statistiche, bestiario… tutto sarà sempre sotto controllo totale.

Aspettando l'estate

A pochi mesi dalla sua pubblicazione, Dungeon Siege II ci è sembrato un titolo quanto mai promettente.
Attendendo conferme più o meno rivelanti ai fini della completa riuscita del gioco, come quelle riguardanti l’IA, la gestione dei combattimenti e l’effettiva implementazione della modalità multiplayer, siamo quanto mai impazienti di testare la versione finale di questo nuovo lavoro dei Gas Powered Games.
Di sicuro, tutti i fan del primo capitolo non rimarranno delusi, mentre tutti gli altri potrebbero anche trovare modo di ricredersi. Ormai manca poco per saperlo.
L’uscita è prevista per questa estate.

Il menù
Il menù

Superato il primo – duro - impatto con la realtà, Dungeon Siege riuscì a rivelarsi un videogioco quantomeno ben riuscito. Dimenticando ogni benché minima (e promessa) aspirazione ruolistica e prendendo il gioco per quello che era, ovvero un Hack & Slash ignorante e scacciapensieri, Dungeon Siege riusciva a regalare qualche ora di sano divertimento e cervello spento e, al solo prezzo del tasto destro del nostro povero – martoriato - mouse, ancor oggi viene ricordato come uno dei migliori cloni di Diablo sul mercato. Tuttavia, anche a fronte di una modalità online inesistente, il gioco fu presto relegato alla polvere delle nostre librerie alla voce “qui prodest?”.
Chris Taylor, preso atto delle osservazioni tanto della critica specializzata quanto dei giocatori si è rimesso a capo chino sul tavolo di lavoro e, mantenendo il cuore stesso del gioco (compreso il motore grafico), ha deciso di riprovare a dare una sua visione definitiva riguardo l’Action Rpg del terzo millennio.
Grazie a Microsoft, abbiamo avuto modo di poter giocare intensivamente ad una versione preliminare e quasi completa di Dungeon Siege II.
Ci aspettavamo un gioco dal concept piatto e banale pur se divertente, invece le belle sorprese non sono mancate.