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Metro Exodus e la fantascienza post comunista

Scopriamo una serie di titoli fantascientifici ambientati nella Russia post comunista, che ci possono aiutare a capire meglio i presupposti di Metro Exodus

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   16/06/2018

Metro Exodus uscirà tra qualche mese e vale quindi la pena approfondirne un po' lo scenario, magari partendo da altri videogiochi con cui condivide alcuni presupposti. Stiamo pensando a tutti quei titoli fantascientifici ambientati nella Russia post comunista che hanno messo in scena il trauma per la fine della super potenza che per molti decenni si è confrontata con gli Stati Uniti sullo scacchiere mondiale. La serie Metro, anche quella letteraria, nasce da quelle macerie e, come vedremo, non è sola.

S.T.A.L.K.E.R. (serie)

Impossibile non iniziare questo speciale con la serie S.T.A.L.K.E.R. di GSC Game World, cui sostanzialmente si sono ispirati la gran parte degli altri titoli citati nello speciale, compresa la serie Metro. Composta da tre capitoli (in realtà uno più due maxi espansioni autonome): S.T.A.L.K.E.R.: Shadow of Chernobyl, S.T.A.L.K.E.R.: Clear Sky e S.T.A.L.K.E.R.: Call of Pripyat, si ispira idealmente all'omonimo film di Andrej Arsen'evič Tarkovskij e racconta la storia di uno stalker chiamato il Marchiato (gli stalker sono sostanzialmente degli sciacalli che vanno a caccia di reperti da rivendere) in preda a una forte amnesia. Siamo nel 2012 e l'obiettivo principale del giocatore è di addentrarsi nella zona dell'area intorno a Chernobyl, preda nel 2006 di un secondo disastro nucleare, per scoprire cosa gli è accaduto. Per riuscire bisogna esplorare una serie di vaste mappe piene di missioni, personaggi dal dubbio passato e nemici umani e non. Al lancio, S.T.A.L.K.E.R.: Shadow of Chernobyl fece scalpore per il suo profondissimo impianto filosofico e per la splendida e fedele rappresentazione dell'area intorno a Chernobyl. Oggi siamo in attesa di S.T.A.L.K.E.R. 2, annunciato da poche settimane e previsto per il 2021. Purtroppo da quello che sappiamo lo sviluppo vero e proprio non è ancora iniziato.

Gorky 17

Metropolis Software era una software house polacca piena di ottime idee, ma con pochi mezzi a disposizione. Gorky 17 è probabilmente il suo titolo migliore, per quanto sconosciuto ai più. Si tratta di uno strategico a turni lineare quanto difficile e profondo, ambientato nel 2008 in una città segreta distrutta e abbandonata in fretta e furia dai russi, chiamata appunto Gorky 17. Un anno dopo la fuga dei russi la NATO decide di inviare una squadra sul posto. Viene scoperto un laboratorio segreto e poche settimane dopo delle strane e terribili creature iniziano a girare per le strade della città. L'area viene segregata e viene inviata una nuova squadra per studiare il fenomeno. Pur non essendo ambientato in Russia, Gorky 17 (e i relativi seguiti, dei titoli stealth di scarso valore) rappresenta al meglio la visione di molti sviluppatori che vivono in nazioni precedentemente occupate dal regime sovietico (o da regimi amici di quello sovietico), con la fantascienza usata come chiave di lettura ideale per mettere in scena le ferite lasciate aperte dalla traumatica fine dell'utopia comunista, vero leit motif di tutti i titoli riportati in questo speciale. Se vi interessa, Gorky 17 è disponibile su GOG e su Steam.

Gorky 17 Speciale Fantascienza Russia 1

Mother Russia Bleeds

Mother Russia Bleeds è un picchiaduro a scorrimento che con la scusa di un po' di sane scazzottate alla Double Dragon, riesce a mettere in scena con grande efficacia la decadenza morale e politica della Russia contemporanea, tra esperimenti scientifici completamente folli, militari asserviti agli interessi di biechi personaggi, massacri indiscriminati degli oppositori del regime, club in cui viene permesso di sfogare ogni forma di perversione, frequentati dai più alti esponenti della classe dirigente, manifestazioni di protesta represse nel sangue e tanta lucida follia, ogni livello diventa il teatro della violenza più cinica ed estrema, con il sangue che scorre letteralmente a fiumi sullo schermo. Oltre a ciò è anche un titolo piacevole e pieno di tocchi di classe, nonché di diverse modalità che lo rendono più longevo di quanto ci si possa attendere da un picchiaduro.

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Singularity

Di solito nei titoli occidentali i russi vengono sempre rappresentati come degli spietati cospiratori che mirano a conquistare il mondo civilizzato, rappresentato ovviamente dagli Stati Uniti. Singularity di Raven Software non fa differenza da questo punto di vista, ma quantomeno propone un gameplay originale, incentrato su sparatorie e viaggi nel tempo. Il giocatore è chiamato a interpretare un soldato americano che deve esplorare un isola russa abbandonata per scoprire la causa di alcuni fenomeni radioattivi. Arrivato sul posto se la dovrà vedere con delle creature mostruose e con dei paradossi spazio temporali che minacciano la stabilità del pianeta stesso, frutto di esperimenti ovviamente finiti molto male. Nonostante fosse pieno di retorica pro USA, Singularity era uno sparatutto in prima persona ben realizzato, che vale la pena di essere giocato ancora oggi.

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Survarium

Survarium è definibile la versione multiplayer di S.T.A.L.K.E.R., che però ha mancato molti dei suoi obiettivi. Non per niente il team di sviluppo è formato da ex-GSC e non a caso è stata scelta sempre l'area di Chernobyl per ambientare le mappe da cui è formato il gioco. Se dal punto di vista dell'atmosfera il confronto tra i due non solo è possibile, ma inevitabile (stesso scenario e stesse caratteristiche, come le anomalie), a livello di gameplay i titoli sono enormemente differenti: Survarium è infatti uno sparatutto free-to-play pieno di microtransazioni, incentrato su delle modalità molto classiche come team deathmatch o conquest, mentre S.T.A.L.K.E.R. è uno sparatutto / GDR single player. Il team di sviluppo aveva promesso di trasformarlo in un mondo persistente vivo e liberamente esplorabile, ma non se n'è mai fatto nulla. Recentemente sono state rilasciate le prime mappe della modalità cooperativa, ma secondo molti si tratta di una mossa tardiva per risollevare le sorti del gioco, visto l'esiguo numero di giocatori che ormai popolano i server (qualche centinaio). Da notare anche che il team di sviluppo, Vostok Games, ha recentemente annunciato il suo nuovo titolo, Fear of the Wolves, che è descrivibile come un Survarium battle royale, visto che ha la stessa identica ambientazione, anomalie comprese.

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You Are Empty

You Are Empty è un oscuro sparatutto in prima persona, attualmente difficilissimo da reperire (non è stato ripubblicato nemmeno su Steam). Il gameplay non è un granché, piagato com'è dai bug e da alcune grosse ingenuità realizzative, ma lo scenario, una Russia alternativa degli anni '50, è originale e tratteggiato in modo eccellente. Il protagonista deve riuscire a capire come mai gli abitanti della sua città sono stati trasformati in terribili mostri assetati di sangue. Livello dopo livello s'imbatterà in tutte le icone del regime russo, ormai completamente in rovina (personaggi, architetture, prodotti e così via). Memore della lezione di Half-Life 2, il team di sviluppo, gli sconosciuti Mandel ArtPlains, riempì i livelli di You Are Emty di costruzioni fortemente simboliche, creando un affresco storico alternativo riuscito e interessante, nonostante il profondo pessimismo che lo caratterizzava. Peccato che sia passato completamente inosservato. Speriamo che prima o poi sia rimesso in vendita in qualche negozio digitale. Non merita l'oblio completo.

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