Nvidia, la nuova fascia media

Assembla che ti Passa è una rubrica settimanale che raccoglie le principali novità legate all'hardware da gioco PC e propone tre configurazioni, divise per fasce di prezzo, pensate per chi desidera assemblare o aggiornare la propria macchina. Come al solito i suggerimenti e le correzioni sono ben accette a patto che i toni siano adeguati. Un ulteriore consiglio è quello di leggere i paragrafi che presentano le configurazioni prima di dare battaglia nei commenti.

Con il lancio della GeForce RTX 2060 le nuove tecnologie NVIDIA sono diventate d'improvviso più convenienti, benché il rincaro generazionale rispetto alla GeForce GTX 1060 sia comunque notevole, tanto da spingere la nuova scheda Turing in una fascia di prezzo differente rispetto al modello precedente. Un fenomeno che risulta ancor più marcato con i modelli superiori, non a caso maggiormente frenati nelle vendite come ammesso dalla stessa NVIDIA, e che ha portato a un abbassamento delle previsioni di incasso per l'appena concluso trimestre fiscale. Le stime sono infatti calate da 2.7 miliardi a 2.2 miliardi, con un taglio di ben 500 milioni di dollari che ha fatto suonare più di un campanello, portando le azioni della compagnia a scendere di botto di ben 15 punti percentuali. E benché NVIDIA abbia dato parte della colpa alle condizioni macroeconomiche attuali, a quanto pare causa di un calo anche nelle vendite legate ai data center, la scarsa diffusione delle tecnologie RTX e DLSS, attualmente disponibili in un solo gioco ciascuna, ha senza dubbio frenato molti dall'acquisto di schede Turing particolarmente costose. Non è un caso che la prossima GeForce in arrivo, cosa confermata da MSI e GIGABYTE, sia la GeForce GTX 1660 Ti, privata dell'accelerazione hardware del Ray tracing per ridurre i costi e garantire un'opzione abbordabile a chi non è ancora convinto dai modelli RTX. Entrambe le compagnie, tra l'altro, sembrano puntare parecchio su questa nuova scheda, garantendo tutte le classiche varianti destinate alle GPU di punta. MSI sta preparando quattro modelli, a partire dalla VENTUS per arrivare alla GAMING Z, mentre GIGABYTE è pronta a lanciare qualcosa come undici modelli, incluso quello di punta legato al brand AORUS. Ma non sarà la varietà a decidere il successo della scheda. Il prezzo e l'eventuale presenza del DLSS, capace di aumentare nettamente le prestazioni, saranno determinanti per il successo della scheda che dovrà misurarsi con titoli pesanti come Metro Exodus. In ogni caso ci aspettiamo che superi nettamente le attuali soluzioni di fascia media, puntando alla gola di una AMD che con la Radeon RX 590 non ha certo fatto scalpore, superando la RX 580 di una decina di punti percentuali. E non ci aspettiamo miracoli nemmeno dalla Radeon VII, una scheda di fascia alta resa interessante dal processo produttivo a 7 nanometri, un passaggio che ha regalato una nuova vita alla problematica architettura Vega, ma a quanto pare venduta in perdita, in parte a causa della sua stessa natura.

Parliamo infatti di una riconversione, in chiave gaming, della Radeon Instict MI60 e questo si traduce in ben 16GB di costosa memoria HBM2, vantaggiosa alle alte risoluzioni ma penalizzante nel momento in cui c'è la necessità di mantenere lo stesso prezzo di 699 dollari della RTX 2080. Vista la situazione, dunque, non stupisce sentire voci che parlano di un numero ridotto di esemplari, come anticipato la scorsa settimana nell'ordine delle 5000 unità, ma contro ogni aspettativa pare che non mancheranno versioni custom, a partire da quelle ASRock. La compagnia ha infatti annunciato l'arrivo della Phantom Gaming X Radeon VII, non a caso pubblicizzata come particolarmente performante sotto al profilo della memoria, caratterizzata da un terabyte di banda. Pare però che pur costando quanto la versione reference, il core del modello ASRock si fermi a 1750MHz di clock in boost, contro i 1800MHz della versione prodotta direttamente da AMD. E visto che entrambe godono di tre ventole e di un design simile, non ci aspettiamo prestazioni smaccatamente superiori da una custom che difficilmente cambierà il ruolo della Vega VII, uno showcase a 7 nanometri messo in campo per non lasciare tutta l'attenzione a NVIDIA. Nel frattempo AMD si prepara a capitalizzare effettivamente i vantaggi del nuovo processo produttivo con i nuovi Ryzen basati sull'architettura Zen 2, che dovrebbe fare il suo debutto con il computex di giugno, introducendo nel settore dei PC mainstream l'interfaccia PCIe 4.0, controller di rete di nuova generazione, connettività migliorata per i dischi fissi e processori consumer da 12 e forse anche 16 core. E mentre si prepara a un rilancio molto importante sul fronte delle CPU, la compagnia continua una ristrutturazione interna che ha visto importanti cambi di posizione con la promozione di Mark Papermaster, ora vicepresidente e CTO, i cui meriti includono un ruolo importante nella creazione dell'architettura Zen. La stessa ci cui si occuperà, assieme alle GPU, Sandeep Chennakeshu, il nuovo vicepresidente esecutivo dell'ambito Computing and Graphics. Ed è proprio dall'unificazione dei due settori, un'operazione portata avanti sin dal lancio dei primi processori Ryzen, che ci aspettiamo cambiamenti radicali nella filosofia delle Radeon, a partire dalla maggiore ottimizzazione delle Navi, per arrivare a cambiamenti architetturali radicali con Arcturus.

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